commercio armi italiane
- Subject: commercio armi italiane
- From: "Luca Kocci" <lkocci at tiscalinet.it>
- Date: Wed, 23 May 2001 22:36:18 +0200
Diminuiscono, pur rimanendo ancora molto consistenti, le esportazioni di armi dall’Italia verso l’estero. Nel 2000, secondo i dati della Relazione annuale del governo sull’import-export di armamenti, sono state autorizzate vendite per 1.658 miliardi, con un calo del 36 per cento rispetto al 1999, quando la cifra raggiunse quasi 2.600 miliardi (grazie soprattutto ad una mega-commessa di oltre mille miliardi da parte degli Emirati Arabi Uniti). Ma va anche detto, precisano dall’Osservatorio sul commercio delle armi dell’Ires Toscana, che "nuove norme hanno sottratto ai controlli della legge, e quindi al conteggio globale, il valore delle movimentazioni relative a 19 programmi di coproduzione realizzati in ambito europeo". I dati ufficiali, pertanto, andrebbero ritoccati al rialzo. La maggior parte delle esportazioni (il 68 per cento) sono dirette ai cosiddetti "Paesi terzi", non appartenenti né all’Unione europea né alla Nato: quindi a Paesi del Sud del mondo. E infatti gli affari migliori la nostra industria bellica li ha fatti con il Sudafrica (quasi 500 miliardi), a cui sono stati venduti, fra l’altro, 30 elicotteri A109 Agusta; al secondo posto la Romania (186 miliardi), seguita dagli Stati Uniti che hanno importato armi italiane per un valore di 153 miliardi. E destano forti perplessità le esportazioni dirette verso alcuni Paesi responsabili di violazioni dei diritti umani e coinvolti in conflitti, e pertanto vietate dalla legge, come l’India (149 miliardi), la Turchia (88 miliardi), il Pakistan e la Cina. Rilevante, anche quest’anno, il ruolo delle "banche armate", cioè quegli istituti di credito che sostengono le esportazioni belliche delle industrie italiane utilizzando i depositi dei risparmiatori, quasi sempre inconsapevoli. Al primo posto il Banco di Sicilia (480 miliardi) che, in particolare, ha appoggiato la vendita degli elicotteri Agusta al Sudafrica; seguono Banca commerciale italiana (307 miliardi), Banca di Roma (213 miliardi), Credito italiano (206 miliardi) e Banca nazionale del Lavoro (120 miliardi). E fra i 31 istituti coinvolti, figura anche la Banca popolare di Lodi, con cui la Conferenza episcopale italiana ha da poco concluso un accordo grazie al quale otterrà finanziamenti e contributi a fondo perduto per le principali iniziative del Progetto culturale della Chiesa italiana. Sul fronte banche, c’è da registrare un importante successo della campagna "Scrivi alle banche armate", con cui le riviste "Nigrizia", "Missione oggi" e "Mosaico di pace" invitano i cittadini a chiedere conto ai propri istituti di credito dell’eventuale coinvolgimento in operazioni di export di armi: il gruppo Unicredito (di cui fa parte, fra gli altri, il Credito italiano), al primo posto nella classifica delle "banche armate" nel 1999 e ben piazzato anche nel 2000, ha deciso, in seguito alle pressioni di molti suoi clienti, di sospendere i crediti all’industria bellica. Luca Kocci, lkocci at tiscalinet.it
Allegato 1 Operazioni bancarie relative a esportazioni di armi dall'Italia per aziende di credito Anno 2000 - Valori in miliardi di lire
Elaborazione dati: Osservatorio sul Commercio delle Armi di IRES Toscana su "Presidente del Consiglio dei Ministri, Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché dell'esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 2000)", Roma, Camera dei Deputati - Senato della Repubblica, Atti Parlamentari, Doc. LXVII n. 5, 2001, in particolare Relazione del Ministero del Tesoro
Allegato 2 I primi 10 Paesi destinatari delle esportazioni di armi italiane 1. Sud Africa 498,688 miliardi 2. Romania 185,980 miliardi 3. Stati Uniti 153,250 miliardi 4. India 148,966 miliardi 5. Turchia 88,323 miliardi 6. Nigeria 76,295 miliardi 7. Grecia 62,640 miliardi 8. Danimarca 54,770 miliardi 9. Gran Bretagna 54,150 miliardi 10. Spagna 37,619 miliardi
Allegato 3 Le prime 10 aziende esportatrici 1. Agusta spa 582,238 miliardi 2. Marconi mobile spa 215,943 miliardi 3. Finmeccanica spa 185,438 miliardi 4. Simmel difesa spa 130,844 miliardi 5. Mid spa 93,574 miliardi 6. Whitehead Alenia sistemi subacquei spa 54,214 miliardi 7. Alenia Marconi spa 50,973 miliardi 8. Elmer spa 45,934 miliardi 9. Calzoni spa 42,579 miliardi 10. Fincantieri cantieri navali italiani spa 23,319 miliardi |
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