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FORUM DIFESA SALUTE:INDAGINE EPIDEMIOLOGICA
- Subject: FORUM DIFESA SALUTE:INDAGINE EPIDEMIOLOGICA
- From: "dario vittone" <dariovittone@virgilio.it>
- Date: Fri, 5 Dec 2003 09:07:01 +0100
Istituto Superiore di Sanità Centro Nazionale di Epidemiologia,Sorveglianza
e Promozionedella Salute Ufficio di Statistica
Indagine epidemiologica sulla mortalità estiva: metodi e risultati della
seconda fase.
A cura della dr.ssa Susanna Conti, Direttore dell'Ufficio di Statistica,
Centro Nazionale di Epidemiolagia,Sorveglianza e Promozionedella Salute,
Istituto Superiore di Sanità.
Come si ricorderà, subito dopo ferragosto il Ministro della Salute ha
disposto un'indagine sulla mortalità estiva in Italia, affidandone lo
svolgimento all'Istituto. La metodolagia ed i risultati della prima fase
dell'indagine, relativa al periodo 10 giugno-15 agosto, sono già stati resi
pubblici i dal Ministro Sirchia nella Conferenza Stampa svoltasi
1'11settembre scorso.
Presentiamo ora metodi e risultati della seconda fase dell'indagine, che si
è appena conclusa.
CARATTERISTICHE GENERALI DELL'INDAGINE
Per completare il quadro della mortalità che si è verificata durante lo
Scorsa estate, è stato richiesto alle anagrafi dei comuni capoluogo di
Regioni/Province Autonome, di fornire i dati di mortalità relativi all'
intero trimestre estivo (lO giugno - 31 agosto) negli anni 2002 e 2003.
Si sono dunque richiesti sia i dati relativi alle morti awenute nella
seconda quindicina di agosto che, di nuovo,quelli relativi al periodo lo
giugno - 15 agosto, per tener conto di eventuali aggiornamenti soprawenuti
dopo lo prima fase dell'indagine. la Metodologia seguita è esattamente
quella della prima fase:
- sono stati richiesti la data di morte e di nascita (necessaria per
calcolare l'età), il genere, il comune di residenza, il comune di morte; .
sono stati analizzati solo i decessi relativi ai residenti che sono morti
nella propria città;
- sono state considerate tutte le età, ma si è posta particolare attenzione
a quelle anziane (65 anni ed oltre, 75 anni ed oltre); . le città sono
state analizzate singolarmente, ed aggregate per grandi aree geografiche
(Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e tutta Italia);
- sono stati studiati i numeri assoluti dei decessi ed i tassi
standardizzati per età. Per quanto riguarda l'impianto complessivo
dell'indagine, si ricorda che si è scelto di effettuare un confronto tra
l'estate del 2003 e quella dell'anno precedente, metodo previsto in
letteratura scientifica (1) .
E' anche possibile effettuare lo studio della mortalità conseguente ad
un'ondata di calore confrontando la mortalità osservata nell'estate in cui
essa si è verificata con una mortalità "attesaH calcolata con una varietà
di metodi, dalle medie mobili di vario ordine alle medie di mortalità
osservate in un ampio periodo temporale; le stime così ottenute sono però
molto sensibili rispetto al metodo usato e sono quindi difficilmente
confrontabili (2). In ogni caso, gli eccessi di mortalità misurati nella
nostra indagine sono risultati molto vicini, e sempre dello stesso ordine
di grandezza (indicazione che conta, ai fini delle iniziative di Sanità
Pubblica) di quelli misurati in alcuni studi locali, condotti con vari
metodi di calcolo della mortalità attesa, a Milano, Torino, Bologna.
Riferimenti Bibliografici
1 R. Basu, J.M. Samet. Relation between Elevated Ambient Temperature and
Mortality: A review of the EpidemiologicEvidence.
EpidemiologicalReviews,Department of Epidemiology, School of Public Health
della Johns Hopkins University, Baltimora, 24:.2, pagg. 190-202, .~ 2002.
2 Briefing note for the fifty-third session of the WHO Regional Commitee
for Europe. Vienna, 8-11 September 2003.
COMMENTO SINTETICO DEI RISULTATI
IL PERIODO COMPLESSIVO (3 MESI) IN TUTTE LE ETÀ
Durante l'intero periodo estivo (lO giugno - 31 agosto) la mortalità tra le
persone residenti nel complesso delle 21 città capoluogo di
Regione/Province Autonome ha registrato un aumento totale di 3134 unità (da
20.564 a 23.698). pari al 15.2%.
L'ultima quindicina di agosto ha contribuito con 738 decessi in più (da
3.165 a 3.903). Come già osservato nella prima fase dell'indagine, tale
aumento non è stato omogeneo nelle varie aree geografiche: è stato maggiore
nelle città capoluogo di Regioni situate nel Nord-Ovest (22.6%, dato da
1.388 unità), seguito dal Nord-Est (13.5%, 383 unità), dal Sud (12.8%,612
unità) ed infine dal Centro (11.1%,751 unità).
Confermando quanto rilevato nella prima fase dell'indagine, sono
particolarmente elevati gli incrementi di Torino, (561 morti in più, il
valore assoluto più alto, pari al 31.5%) , Trento (32.7%), Bolzano (28.1),
Milano (21.1%, 515 unità), Genova (16.8%); mostra un incremento elevato
anche Bari (26.2%).
Per quanto riguarda la differenza di genere, l'eccesso di mortalità di
3.134 persone si distribuisce in un 33% di uomini ed un 67'0 di donne. A
tale proposito dobbiamo tenere conto che tra le persone in età avanzata c'è
una prevalenza del genere femminile.
IL PERIODO COMPLESSIVO (TRE MESI) NELLE ETA' ANZIANE
Quando si vanno ad esaminare le classi di età, si conferma, rispetto alla
prima fase dello studio, che l'eccesso di mortalità è concentrato nelle più
anziane: dei 3.134 decessi in più totali, ben 3027 (pari al 98.6%) si sono
verificati dai 65 anni di età in poi e di questi, 2876 (pari al 91.8% del
totale delle età) nelle persone di 75 anni ed oltre.
Anche in queste classi di età si osserva una disomogeneità tra aree
geografiche, con i valori più alti al Nord-Ovest (31.5%); l'aggiornamento
dei dati ha portato a valori elevati il Sud (17.8%), seguito dal Nord-Est
(16.4%) e dal Centro (16.3%)
E' ancora Torino la città in cui si osservano i più alti incrementi tra gli
anziani: tra le persone di età 75 anni e più si è registrato un incremento
del 44.9'° (dato da 509 unità in più), più che doppio rispetto al dato
nazionale che è, ricordiamo, del 21.3%. Sono particolarmente alti (al di
sopra della media delle 21 città) anche i valori di Trento (35.2%), Milano
(30.6%), Bologna (26.1) e Genova (22.2%); come già osservato,
l'aggiornamento ha portato a registrare valori elevati anche al Sud: Bari
(33.8'°)' Campobasso (28.6'°)' Potenza (25.4%) e l'Aquila (24.7%).
La differenza di genere tra le persone molto anziane è sovrapponibile a
quella registrata in tutte le età: l'eccesso di mortalità di 2.876 persone,
vede un 32% di uomini ed un 67% di donne.
ESAME DEI SUD-PERIODI TEMPORAU
I dati relativi al trimestre estivo sonostati studiati disaggregandoli per
sub-periodi di 15 gg. Tale esame conferma in primo luogoquanto già rilevato
nella prima fase dell'indagine: gli aumenti maggiori si sono osservati nel
periodo dal 16 luglio al 15 agosto: nel complesso delle 21 città italiane,
si è passati dal 6.246 persone decedute in tutte le età nel 2002 a 8.543
nel 2003, con un incremento di 2297 unità, pari al 36.8%.
Si conferma, rispetto alla prima fase dell'indagine, che l'area geografica
che ha presentato il maggior incremento su tutte le età è il Nord Ovest
(64.7%), seguito dal Centro (34.1%), dal Nord-Est (24.9.4%) e dal Sud
(15.2%).
Si confermano le città che hanno fatto registrare il maggiore aumento:
Torino (76.5%), seguita da Genova (67.6), Milano (56.7.%) ,Perugia (58.6%),
l'Aquila (44.1%) e Bologna(39.4).
Quando si considera il contributo all'eccesso di mortalità dato dalla
seconda quindicina di agosto, si osservano valori elevati nelle città del
Sud: Bari (incremento del 137%) Campobasso (66.7%) e Catanzaro (35%).
Esaminandole persone di 75 anni e più, nel periodo 16 luglio-15agosto, a
fronte di un incremento che per le 21 città nel loro complesso è stato del
48.4%, la ripartizione che di gran lungaha presentato l'incremento maggiore
è ancora il Nord-Ovest con 1'81.8%,seguito dal Centro (48.8%), dal Nord-Est
(32.6%) e dal Sud (18.1%).
Passando ad esaminare le singole città, si conferma che sono più elevati i
valori osservati a Torino, con un raddoppio abbondante dei morti
(incremento del 108%),seguito da L'Aquila(94.7%), Genova(79.6'ro),Perugia
(75.4%), Milano(70.4%), Bologna(54.5%) e Roma (51.5%).
L'esame dei dati relativi alla seconda parte del mese di agosto mostra,
come precedentemente rilevato per tutte le età, un notevole incremento
della mortalità nelle città del Sud: in quel periodo, infatti, l'incremento
complessivodelle città che afferiscono al Sud è stato del 37%, superiore
all'incremento di tutte e 211e città, che è stato del 32.3%. Sonorilevanti
gli incrementi osservati nelle città di Bari (186%,da 29 decessi nel 2002 a
83 nel 2002) e Campobasso (450%, da 2 a 11decessi) . Si conferma l'elevato
incremento dell'Aquila(83.3%, da 12a 22 decessi).
ANAUSI DEI TASSI STANDARD!ZZATI
Per tenere conto delle diverse strutture per età che le singole città
presentano (tipicamente le città del Nord presentano un maggiornumero di
anziani rispetto a quelle del Sud), sono stati calcolati per il trimestre
estivo del 2002 e del 2003 i tassi standardizzati, rispetto alla
popolazioneItaliana, tra le persone di età 75 anni ed oltre. L'esame di
tali tassi mostra che il più alto incremento percentuale si è osservato a
Torino (49.2%), seguita da Bari (40.2%), Bologna(36.3%),
Milano(34.1%),Trento (33.0%) ed Ancona (30.2). Osserviamo che la correzione
rispetto alla struttura per età apportata, ha provocato un netto
abbassamento dell'eccesso di mortalità a Genova(che ha notoriamente una
popolazionemoltoanziana).
Riassumendo,
- si conferma quanto emerso nella prima fase dell'indagine: posto che nelle
città capoluogodi Regione/ProvinciaAutonomasi sono osservati, rispetto allo
scorso anno, incrementi della mortalità generale nel complessodelle età tra
e giugno e 31 agosto, il fenomeno è stato più rilevante nelle città del
Nord-Ovest (in particolare Torino, Genovae Milano),tra le persone di 75
anni e più e nel periodo che va da metà luglioa metà agosto. Non va
peraltro trascurato l'eccesso di mortalità osservato in città quali
l'Aquila,che abitualmente gode di climafresco.
- L'aggiornamento ed il completamento dei dati. con la seconda parte del
mese di agosto. ha portato ad evidenziare un incremento consistente di
mortalità nelle città del Sud.
Potrebbe aver contribuito a tale incremento, un fenomenogià osservato e
riportato nella letteratura scientifica a proposito degli studi
epidemiologicisulle conseguenze delle ondate di calore: nelle città che
hanno un clima abitualmente caldo (come le nostre città del Sud) gli
effetti maggiori si osservano dopo una prolungata esposizione ad alte
temperature.
In analogia con quanto fatto nella prima fase dell'indagine,è stata inoltre
effettuata una stima empirica basata sulla mortalità osservata e sulle
ampiezze demografiche dei comuni in cui risiede la popolazione italiana; è
stato preso in esame il periodo di quarantacinque giorni che va dal 16
luglio al 31 di agosto. in cui si è concentrato l'eccesso di mortalità
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; si è quindistimato, si
ripete, in modoempirico, che l'eccesso di mortalità rispetto allo stesso
periodo del 2002, tra le persone di 65 anni e più. residenti nel nostro
Paese, è stato di 7659 unità.