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APPELLO PRO ARTICOLO 21
- Subject: APPELLO PRO ARTICOLO 21
- From: SPENDOPOCO <spendopoco@libero.it>
- Date: Fri, 5 Dec 2003 09:12:00 +0100
se ti va di proteggere il tuo diritto di parola ed il diritto di essere
informato, invia questa mail a:
rai-tv@rai.it
presidenza.repubblica@quirinale.it
gasparri@comunicazioni.it
casini_p@camera.it
ufficiostampa@retelilliput.it
Articolo 21 della Costituzione Italiana:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità
giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge
sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle
norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il
tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa
periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che
devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia
all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore
successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti
i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre
manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti
adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Illustrissimi dirigenti RAI,
Esimimissimo Ministro Gasparri,
Carissimi sindacalisti,
Simpaticissimo Presidente Berlusconi e politici tutti,
siamo un gruppo di cittadini italiani che non fanno parte di alcuna corrente
politica ma che hanno una testa sulle spalle ed osserva la realtà del mondo
esterno con un punto di vista obiettivo, critico ed indipendente.
Vi scriviamo perchè siamo un pò stufi di quanto sta accadendo nel Paese
relativamente agli organi di informazione. E' roba che nemmeno in passato,
quando hanno "regnato" Andreotti o Craxi o altri ancora, si è mai vista.
Avvertiamo che sui principali mezzi di comunicazione si è abbattuta una
querele di censure che si cerca di non farle passare come tali e che li
riteniamo insidiosi attentati alla democrazia del Paese.
Abbiamo analizzato alcuni momenti degli ultimi mesi e riteniamo ora
opportuno che prendiate misure più democratiche per un Paese che si ritiene
democratico di fronte al mondo intero.
Sappiamo di non essere gli unici a pensarla così e pertanto non potrebbe che
giovare a Voi tutti di trovare soluzioni che non vadano verso la politica
dello struzzo continuando a tutelare gli interessi di pochi.
Di seguito alcuni momenti che ci hanno lasciati perplessi:
L'INQUISIZIONE DI WANNA MARCHI
A nostro parere nient'altro che una mossa per penalizzare economicamente un
circuito televisivo che reggeva sulla cialtroneria della Marchi che tra
l'altro svolgeva la sua attività senza mai essere stata infastidita, da
anni.
L'INQUISIZIONE DI TELEMARKET
Per lo stesso motivo di cui sopra ovvero per indebolire economicamente reti
televisive indipendenti.
L'OSCURAMENTO DI BIAGI, LUTTAZZI, SANTORO
A nostro parere è aver censurato un certo modo di fare informazione.
IL BLOCCO DELLA TRASMISSIONE "RAIOT" DI SABINA GUZZANTI
A nostro parere è assurdo che la satira politica venga censurata. E' assurdo
accusare di diffamazione un personaggio di spettacolo che fa il mestiere di
cabarettista e non il giornalista.
DEL NOCE SPACCONE
rompere il setto nasale a Valerio Staffelli di Striscia la Notizia che
stimolava una replica alla dichiarazione di Paolo Bonolis che "in RAI si
respira aria di regime" riportata dal settimanale L'Espresso non rientra
nell'etica dei giornalisti a maggior ragione questo gesto di una figura
emblematica dell'informazione del Paese posizionata tra le alte dirigenze
RAI riteniamo che sia molto discutibile.
PAOLO ROSSI E PERICLE
il testo proposto sulla democrazia di Pericle alla trasmissione di Paolo
Bonolis ma fatto passare solo alla trasmissione Ballarò con uno share molto
inferiore alla prima ci offre un'occasione in più di pensare ad un ulteriore
atto censorio.
BONOLIS RITRATTA
ci lascia perplessi l'atteggiamento di Bonolis che ritratta l'intervista
rilasciata e registrata dal settimanale L'Espresso di cui sopra.
EUROPA 7
Abbiamo appreso che l'emittente che aspettava da oltre 2 anni le frequenze
occupate nel frattempo abusivamente da reti private (leggi Rete 4) per poter
trasmettere, con la nuova Legge Gasparri non può più farlo.
SPOT IN TG 5
il tempo dedicato alle 20,15 al TG 5 alla notizia sui nuovi decoder che
saranno messi in commercio su tutto il territorio nazionale per ricevere la
"TV digitale terrestre" ci sembra spropositato e fazioso rispetto ad altre
notizie di informazione politica e sociale.
GASPARRI
è un politico che sembra appartenere alla Prima Repubblica per il suo
lessico politichese e quindi non non ci piace.
Abbiamo avuto modo di poter seguire certa informazione indipendente che ci
ha portati a seguire un altro punto di vista sui fatti di Napoli e Genova in
occasione dei Global Forum.
Osserviamo contriti l'intenzione soppressiva del Ministro Maroni di proporre
forti sanzioni a chi esercita il diritto di scioperare.
Abbiamo rilevato che personaggi come Feltri e Luttwak hanno criminalizzato e
criminalizzano il movimento pacifista cercando di farli passare per
terroristi.
Siamo a conoscenza che un numero di Panorama ha fatto passare come officina
del terrorismo siti di informazione indipendente come
"informationguerrilla", "indymedia" e simili.
Inoltre, abbiamo riscontrato che il nostro Presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi è colui che ha effettuato il maggior numero di denunce anche se
indirettamente (attraverso Mediaset) per diffamazione, tra tutti i suoi
precedessori.
Abbiamo riscontrato che il cosiddetto "conflitto di interessi" in cui è
coinvolto Silvio Berlusconi non è mai stato risolto contrariamente alle
norme europee.
Abbiamo rilevato con gran rammarico che era stata proposta la riscrittura
dei testi di storia per le scuole.
Questi sono solo alcuni degli episodi che ci hanno portati a denunciare con
questa nostra, l'assenza di libertà e di pluralismo nell' informazione.
Una situazione, quella attuale, che sfiora i criteri del MIN.CUL.POP.
fascista.
Chiediamo pertanto che venga dichiarato apertamente, in questo stato dei
fatti, una volta per tutte, il TOTALITARISMO.
In alternativa, se ciò non fosse, chiediamo che si dimetta l'intero CDA
della RAI. E chiediamo a tutti i politici dell'opposizione di disertare in
massa i Palazzi del Governo.
Come estrema alternativa, chiediamo il rientro in RAI di Biagi, Luttazzi,
Santoro, Chiambretti, Busi, Funari, Fo, Rossi e tutti quanti attualmente
scomunicati.
firmato:
comuni cittadini pensanti.