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Re: FIOM



A proposito del messaggio dei Cobas sulla manifestazione dei metalmeccanici
indetta dalla FIOM - CGIL.
La critica faziosa non ha mai fatto avanzare il dibattito e le lotte di un
solo palmo di mano.
Considerare le proprie idee e lotte le uniche giuste non è mai stato un
segno di democrazia. Attaccare la FIOM in questo momento in cui si mobilita,
anche contro FIM e UILM che hanno firmato, nel miglior dei casi, è una
miopia politica. Chi considera altri settori della classe operaia i nemici
da battere, sbaglia di grosso e si troverà da solo isolato. Il nemico sta
dall'altra parte, dalla parte del capitale: la confindustria e il suo
rappresentante governo Berlusconi.
Poi sulla questione capacità di mobilitazione, penso, non ci siano
discussioni. Le manifestazioni di oggi hanno dimostrato una grande capacità
di mobilitazione da parte della FIOM. Mi fa ridere il tentativo di sminuire
il significato della partecipazione dei pensionati alle manifestazioni: sono
cittadini con tutti i diritti di esprimere un loro parere, anche quello di
scendere in piazza per difendere chi è ancora sul posto di lavoro. Mi viene
un dubbio: non è che il capitalismo si sia insinuato così fortemente e
profondamente nelle coscienze di certi, che considerano gli uomini come
limoni: una volta spremuti si buttano via; no, cari amici. I pensionati sono
una parte attiva della società e la loro partecipazione alle manifestazioni
è un grande contributo). Lo stesso discorso lo farei per la partecipazione
degli studenti alle manifestazioni non prettamente studentesche.

La battaglia per la democrazia sindacale la si deve fare tra i lavoratori,
non accusando la FIOM di mobilitare i metalmeccanici solo quando lo
considera giusto il suo apparato. La frase degli amici dei Cobas mi sembra
una tautologia. Quando dovrebbe l'apparato della FIOM mobilitare i
lavoratori? L'unica risposta logica è : quando la FIOM matura la
consapevolezza che è necessario scendere in piazza. Non ci sono altre
risposte. Se l'analisi della FIOM non coincidono con quelli dei Cobas, non è
mica una colpa della FIOM. I Cobas possono mobilitare i lavoratori sulla
loro piattaforma. Ed è lì che si vedrà la democrazia sindacale: sulla
capacità reale di mobilitazione. E penso che la differenza sia nota a tutti.

Con tutto questo io non entro in merito alla questione metalmeccanici. Non
ne conosco i particolari. Penso però che non si può attaccare solo per lo
spirito di attaccare. Nella politica, per vincere si deve anche fare delle
alleanze, che non cancellano le differenze, ma permettono di fare dei passi
in avanti. Fare la guerra di tutti contro tutti mi ricorda le battaglie
contro i mulini a vento di "donchisciottiana" memoria.

Farid Adly, giornalista internazionalista
ANBAMED, notizie dal Mediterraneo
anbamed@katamail.com

----- Original Message -----
From: <cobas@inwind.it>
To: <dirittiglobali@peacelink.it>
Sent: Wednesday, November 14, 2001 5:58 PM
Subject: FIOM


> Venerdì 16 la Fiom farà scendere in piazza le truppe metalmeccaniche.

> Come succede da tempo, quando "riemergono" i metalmeccanici, non importa
> come e perché, c'è a sinistra lo scatenarsi di un acritico entusiasmo di
> supporto : anche nei sindacati di base, che nelle fabbriche
metalmeccaniche
> sembrano aver delegato alla Fiom il progetto che essi sviluppano
> soprattutto nel Pubblico Impiego.
>