Amazzonia: svelato piano genocida per aprire il territorio dei Kawahiva incontattati
11 aprile 2017 | Gli ultimi Kawahiva sono costretti a vivere in fuga (immagini da un incontro fortuito con funzionari governativi). © FUNAI |
Survival International ha appreso che i politici di una città notoriamente violenta, nel Brasile centrale, stanno facendo pressione dietro le quinte per aprire il territorio di una tribù incontattata estremamente vulnerabile.
I consiglieri di Colniza – che è stata per anni la città più violenta del paese ed è dominata dal taglio del legno illegale e dagli allevatori – hanno incontrato il Ministro della Giustizia per esercitare pressione e ottenere una drastica riduzione delle dimensioni del territorio indigeno del Rio Pardo. Si dice che il Ministro sia favorevole alle proposte dei consiglieri. Il piano prevede l’arrivo di costruttori di strade, allevatori e coltivatori di soia – nonostante il territorio sia la casa degli ultimi Kawahiva, uno dei popoli più vulnerabili del pianeta. | Taglialegna armati e potenti allevatori stanno abbattendo la foresta dei Kawahiva. © FUNAI |
I Kawahiva dipendono interamente dalla foresta per la loro sopravvivenza, e da anni vivono in fuga dai taglialegna e da altri invasori.
Il territorio del Rio Pardo è stato riconosciuto solo nel 2016, a seguito di una campagna internazionale di Survival International e delle pressioni interne in Brasile. Migliaia di sostenitori di Survival avevano scritto all’allora Ministro della Giustizia chiedendogli di intervenire. L’attore premio Oscar e ambasciatore di Survival Mark Rylance aveva guidato un’importante campagna mediatica che ha portato alla firma di un decreto che avrebbe dovuto rendere sicuro il territorio indigeno una volta per tutte. Ora, tuttavia, gli interessi privati nella regione potrebbero cancellare molti dei progressi ottenuti. “Il Brasile deve rispettare i diritti dei suoi popoli indigeni. Le tribù incontattate, come i Kawahiva, vogliono chiaramente essere lasciate in pace e vivere nel modo che preferiscono” ha dichiarato Stephen Corry, Direttore generale di Survival International. “Ma gli attuali leader del Brasile si incontrano a porte chiuse con politici corrotti e si inchinano alla lobby dell’agro-business, proprio per negare questi diritti. La posta in gioco è altissima – a causa di questo approccio spietato interi popoli rischiano il genocidio.” |