Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti
- Subject: Anarres. InformAzione, approfondimenti, appuntamenti
- From: "Federazione Anarchica Torinese" <fat at inrete.it>
- Date: Wed, 26 Jun 2013 06:54:42 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Anarres. InformAzione, approfondimenti,
appuntamenti
Il Quatar nel grande gioco afgano
Le
ultime notizie provenienti dallo scenario afgano avranno probabilmente
fatto rizzare i capelli a qualcuno dei più giovani e meno smaliziati
sostenitori del dovere morale d’intervento americano nel globo. E’ stato
reso noto, ed ovviamente subito smentito, ma in tali faccende l’importante
è l’aver dato l’annuncio, che sono iniziati contatti diretti tra la
struttura politica Taleban (con a capo il fino adesso dimenticato Mullah
Omar) e l’amministrazione americana. Tali contatti sarebbero iniziati in
Qatar e, se la prima notizia è la più succosa per la stampa
internazionale, la seconda è di gran lunga più importante.
L’apertura
di un ufficio di rappresentanza Taleban in Qatar e l’avvio di colloqui tra
questo ufficio e l’amministrazione Obama sono due fatti che non possono
essere slegati tra di loro. Con questa azione protesa a costituirsi come
il principale polo di mediazione tra gli Stati Uniti e la galassia
conservatrice e integralista islamica sannita, il Qatar si pone al centro
dello scenario internazionale più di quanto esso non sia stato in questi
anni. Indipendente dalla Gran Bretagna dal 1971 il Qatar ha sempre
mantenuto fermo il collegamento tra i propri capitali e lo Stock Exchange
di Londra dove, tra l’altro, studiano da sempre i rampolli della classe
dominante del piccolo paese. Il Qatar si trova su di un lago di gas che in
questi anni si è trasformato in un fiume di dollari, euro, yen e renmimbi.
Inizialmente la classe dominante ha investito tali capitali nelle grandi
costruzioni e nel lusso. Ancora oggi i grattacieli della capitale Doha
competono con quelli di Dubai e Singapore e i grandi marchi della moda
francese ed italiana sopravvivono grazie alle iniezioni di dollari
qatarini; con il tempo però a Doha hanno iniziato a voler contare nel
campo della politica internazionale e, in particolar modo in quella
dell’area islamica attorno al Medio oriente. Continua…
°°°°°
No Muos. Il balcone
del console Moore
Mercoledì 19 l’operazione “balcone pulito” –
come l’ha definita il movimento No Muos – messa in moto dall’ambasciata
americana, ha organizzato una nuova tappa: la visita di un battaglione di
giornalisti alle basi di Sigonella e Niscemi. Guidati dal console Moore, i
giornalisti, giunti nella base catanese su un velivolo dell’aviazione
militare italiana, sono stati poi condotti su un pullman, sempre
dell’aviazione militare italiana, presso la base NRTF n. 8 di Niscemi, ove
è in costruzione il Muos.
Gli attivisti del coordinamento dei
comitati non si sono fatti cogliere di sorpresa e hanno atteso i gitanti
davanti al cancello della base dove hanno anche attivato un blocco. Ma è
stato all’uscita del pullman che la determinazione degli attivisti ha
costretto il mezzo a fermarsi, dopo che alcuni compagni vi si sono
infilati sotto; ne è nata una mezzora di tensione, e anche un breve
incontro tra due attivisti (uno era Massimo Coraddu, ricercatore del
Politecnico di Torino) e i giornalisti, che hanno così dovuto ascoltare le
ragioni del movimento che si oppone al Muos. Continua…
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Una testimonianza dalle barricate di Taksim
In queste
settimane l’informazione di Blackout ha cercato di fare la cronaca della
rivolta che ha scosso la Turchia, cercando nel contempo di coglierne le
radici.
In una lunga intervista, Cenk, un compagno di Istanbul, che
ha preso parte alla lotta in piazza Taksim, ha raccontato della piazza e
di chi l’anima. Ne è uscito lo spaccato di un paese dai tanti volti,
spesso diversi, che hanno costruito il mosaico di una resistenza che
continua nonostante la durissima repressione. Anzi. Per molti piazza
Taksim e il parco Gezi sono stati la prova della democrazia reale e la
consapevolezza che l’azione collettiva e l’insurrezione possono far
traballare qualsiasi governo. Continua…
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Porcellum sindacale. Quelli
che non ci stanno
I sindacati concertativi sono indeboliti dalla crescita della
disoccupazione e dalla riduzione dei salari alle quali nulla possono
opporre per la loro stessa natura concertativa. La crisi politica ne ha
peraltro ridotto la pervasività sociale. In questa situazione si sono
ricompattati ed hanno lavorato ad un sistema di regole sulla
rappresentanza tale da garantire il loro monopolio ed il loro stesso ruolo
negli anni a venire.
Non vi sono novità sostanziali rispetto ad un
processo che ha visto, ormai da decenni, i sindacati concertativi cercare
la legittimazione del loro ruolo da parte del padronato e del governo
mentre perdevano quella da parte dei lavoratori.
Tuttavia l’accordo
sulla rappresentanza tra CGIL CISL UIL e Confindustria è volto a rendere
sempre più impraticabile l’azione dei lavoratori fuori e contro la gabbia
di ferro corporativa che hanno costruito negli anni. Continua…
°°°°°°
Letta. “Fare” regali alle
imprese
Il governo del “fare” ha adottato numerose misure in materia
economica, che, al di là di un po’ di fumo e demagogia, si riducono
all’ennesimo regalo alle imprese per favorire la ripresa e, “quindi”,
l’occupazione.
La stessa decisione di escludere dal pignoramento la
prima casa dovrà essere verificata sulla base dei decreti attuativi, che
verranno emessi nei prossimi mesi.
La sostanza dei provvedimenti
adottati venerdì dal governo è nel garantire maggior credito agli
imprenditori, destinando inoltre ampi fondi per l’expo del 2015 a
Milano.
In particolare i padroni potranno godere di tariffe
energetiche ridotte e dei vantaggi derivanti dall’elisione di alcuni
vincoli sulla sicurezza. A farne le spese la salute e la vita stessa dei
lavoratori, che perdono altre tutele, sacrificate sull’altare dei
profitto. Continua…
°°°°°
Valdese a pezzi, malati senza cure
Restano
solo la radiologia e l’oncologia: ma anche quest’ultima rischia di essere
smantellata a giorni per una “presunta mancanza di sicurezza”, nonostante
il Tar abbia sospeso la chiusura del presidio di via Silvio Pellico fino
al 30 settembre 2013. Resta ben poco dell’ospedale, già centro di
eccellenza per la diagnosi precoce e la cura del tumore al seno, dopo la
riorganizzazione decisa dalla Regione Piemonte che, in attesa delle
decisioni definitive della magistratura, ha già portato al trasferimento
di quasi tutti i dipendenti e alla dismissione della maggior parte dei
reparti.
I servizi forniti dal Valdese non sono stati spostati in
altre strutture come dimostrano le liste di attesa per alcune prestazioni
specialistiche e per gli interventi chirurgici. Chi deve subire un
intervento per tumore alla mammella deve attendere un tempo doppio: prima
della chiusura del reparto bastavano 22 giorni, oggi ne occorrono 37. I
lavoratori e i malati del Valdese faranno un’assemblea la prossima
settimana per fare una proposta che consenta il ripristino delle attività
mediche fatte al Valdese e non trasferite altrove.Continua…
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Kyenge, la Lega e il
retaggio coloniale
Le brutali dichiarazioni dell’esponente leghista
Dolores Valandro, che augurava al ministro Kyenge di essere stuprata
perché potesse capire cosa “provavano le vittime di stupro”, postata su un
sito specializzato in “crimini degli immigrati” hanno suscitato
un’indignazione indignazione tale da indurre i dirigenti del suo partito
ad espellerla. D’altra parte Valandro era già in odore di eresia per
essersi schierata con il potente padre della formazione padana Umberto
Bossi.
Colpisce che, nonostante la presa di distanza dei vertici del
suo partito Valandro abbia numerosi sostenitori: il gruppo facebook fatto
in sua difesa ha raccolto in poche ore 3.625 iscritti.
Inutile
sottolineare il razzismo insito nel frequentare un sito che si occupa in
esclusiva dei reati commessi da immigrati, come se vi fosse in questo una
particolarità genetica evidente. Il razzismo fa parte del DNA della Lega,
un partito che si pasce delle ceneri dei tanti autonomismi del nord, ma
costruisce la propria identità nella creazione di una piccola patria
assediata da una decadenza inarrestabile. Continua…
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Giovedì 27 giugno cena
benefit
Si mangia, si beve, si raccolgono un po’ di soldi per chi è
colpito dalla repressione.
Un’occasione per fare il punto sui
processi ad antirazzisti, No Tav, antifa,
antimilitaristi.
Dalle 20 in corso Palermo
46,
Chi può mette di più, chi non può mette di meno.
Per
prenotazioni: 338 6594361
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Dal 2 al 14 luglio festa di
Blackout al Visrabbia di Avigliana
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Appuntamenti
fissi (nel periodo estivo gli appuntamenti possono subire variazioni – per
info chiamate 338 6594361)
Ogni lunedì – ore 21
– incontro di “Antirazzisti contro la repressione. Ti ricordi di
Fathi?” presso la sede della fat in corso Palermo 46 (questa settimana
la riunione si fa mercoledì 26 ore 21)
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Ogni martedì riunione del collettivo antipsichiatrico
“Francesco Mastrogiovanni” ore 21 in corso Palermo 46. Il numero contro
gli abusi psichiatrici funziona tutti i giorni con segreteria
telefonica. Il martedì – dalle 19 alle 21 - rispondiamo direttamente. La
prossima settimana saremo alla festa di Blackout ad
Avigliana.
Segnati il numero e fallo girare. 328 7623642
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Ogni giovedì – ore 21 in corso Palermo 46 -
riunione degli anarchici della FAT aperta a tutti gli interessati.
Giovedì 4 e giovedì 11 luglio saremo alla festa di radio Blackout ad
Avigliana.
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Ogni venerdì –
dalle 13 alle 15 – anarres va in onda sui 105,250 delle libere
frequenze di radio blackout. Se sei lontano puoi sentire anche in
streaming accedendo dal sito della radio www.radioblackout.org
http://anarresinfo.noblogs.org
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