[Resistenza] La nostra lotta




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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
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8 marzo - Giornata internazionale della donna
 
La lotta per la nostra dignità, i nostri diritti, la nostra partecipazione su base paritaria alla vita sociale è parte integrante della lotta per costruire un nuovo sistema di relazioni sociali in cui il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti".
Una società in cui ogni donna, uomo, giovane e anziano abbia un posto e un ruolo dignitoso, guardi con fiducia al proprio avvenire e partecipi al meglio delle sue capacità alla direzione della vita sociale!
Una società socialista, dove l’eliminazione della subordinazione delle donne agli uomini poggi sulle solide basi dell’eliminazione della divisione in classi di sfruttatori e sfruttati, del diritto e dovere di ogni persona di fare la sua parte del lavoro sociale, del riconoscimento della maternità e della cura dei bambini come compito della società intera, della gestione via via più collettiva del lavoro domestico.
Il passo che dobbiamo fare qui ed ora in questa direzione è instaurare un governo di emergenza popolare che assegni a ogni uomo e donna un lavoro utile e dignitosi e assicuri in cambio i mezzi per vivere dignitosamente e partecipare alla gestione della vita sociale.
Non è un’utopia, è il nostro futuro! Un futuro che è già in marcia, in ogni parte del mondo: dall’Italia all’Afghanistan, dalla Tunisia all’India, dalla Grecia alla Palestina, dal Venezuela al Nepal, dalle Filippine a Cuba!
Promuovere, sostenere e sviluppare la mobilitazione e l’organizzazione delle donne contro la crisi e la crociata reazionaria guidata dal Vaticano e per la propria emancipazione!
Per portare a compimento l’opera iniziata dalle partigiane e dai partigiani con la Resistenza
Per rimettere il nostro paese sulla via della civiltà e del progresso
Per la liberazione della donna, per una società libera da ogni sfruttamento e oppressione
 
 
E’ uscito Resistenza n. 3/2013
In questo numero:
 
 
·         L’Europa in lotta
 
 
 
 
Comunicato della DN n. 10/2013 - 08.03.2013
LA NOSTRA LOTTA
Per uscire dal disastro della crisi e rimettere il nostro paese su una via di progresso dobbiamo spezzare il vincolo che oggi subordina ai profitti dei padroni, al pareggio dei conti pubblici e al gioco d’azzardo della finanza le attività produttive, la cultura e l’istruzione, la sanità, i trasporti, la tutela dell’ambiente!
 
Costruire un Governo di Blocco Popolare, formato dalle organizzazioni operaie e popolari (OO e OP) e costituito da persone che godono della loro fiducia, che opera in rottura con “gli italiani che contano” e la loro “comunità internazionale” per attuare un programma riassunto nelle seguenti sei misure generali:
1. assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa),
2. distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi,
3. assegnare a ogni persona un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato),
4. eliminare attività e produzioni inutili o dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti,
5. avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione,
6. stabilire relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.
Su questa base il GBP potrà prendere provvedimenti di ordine generale quali l’abolizione del debito pubblico (tutelando i risparmi delle masse popolari), la nazionalizzazione delle banche, ecc. facendo fronte efficacemente al sabotaggio, al boicottaggio, al blocco dei beni italiani all’estero, al rifiuto delle normali operazioni bancarie legate al commercio e agli scambi internazionali e alle altre misure che i governi, le istituzioni finanziarie e commerciali, le banche e le altre autorità del sistema imperialista mondiale adotteranno in collaborazione con una parte delle classi dominanti italiane.
 
Le persone che comporranno il GBP provengono da tre serbatoi. Sono i personaggi che oggi godono della fiducia delle OO e OP: 1. dirigenti della FIOM, del resto della sinistra dei sindacati di regime, dei sindacati alternativi e di base (USB, CUB, Confederazione Cobas, ecc.); 2. sinceri democratici della società civile che antepongono gli interessi delle masse popolari ai propri interessi personali e di classe; 3. esponenti della sinistra borghese non completamente accecati dal loro anticomunismo.
 
La garanzia del successo del GBP non sta principalmente nelle buone intenzioni e nell’onestà individuale delle persone che lo comporranno. Sta principalmente nel legame dialettico tra esso e le OO e le OP:
- deve essere composto da persone che godono della fiducia delle OO e OP e decise a dare forma e forza di leggi ai provvedimenti che le OO e OP indicano caso per caso per attuare nel caso concreto le sei misure generali, anche se sono provvedimenti che vanno contro gli interessi e le regole dei vertici della Repubblica Pontificia e delle istituzioni del sistema imperialista mondiale,
- una volta costituito, le OO e OP avranno il compito di indicare caso per caso i provvedimenti che il GBP deve adottare, di farli applicare o applicarli direttamente, di stroncare ogni tentativo di boicottarne o sabotarne l’attività.
 
Perché le organizzazioni operaie e popolari instaurino il loro governo d’emergenza, i comunisti devono creare tre condizioni preliminari. 1. Propagandare l’obiettivo del GBP e spiegare in cosa consiste e i suoi compiti, fino a che la sua costituzione diventi la sintesi consapevole delle aspirazioni delle organizzazioni operaie e popolari, in particolare occorre spiegare e dimostrare che solo costituendo un loro governo d’emergenza ognuna di esse può realizzare il suo obiettivo particolare: ogni lotta oltre al proprio obiettivo specifico deve perseguire la costituzione del GBP. 2. Promuovere in ogni modo e a ogni livello la moltiplicazione e il rafforzamento politico e organizzativo delle organizzazioni operaie e popolari. 3. Promuovere il coordinamento per obiettivo e territoriale (di zona, provinciale, regionale e nazionale) delle organizzazioni operaie e popolari.
 
Come si instaura il GPB: rendere il paese ingovernabile a ogni governo dei vertici della Repubblica Pontificia. Per instaurare un governo di emergenza popolare la via principale non sono le elezioni. Le OO e OP faranno ingoiare il loro governo d’emergenza ai vertici della Repubblica Pontificia se renderanno il paese ingovernabile a ogni governo formato o patrocinato da essi: i vertici della Repubblica Pontificia non sono ancora in condizione di scatenare la guerra civile per reprimere le OO e OP e ingoieranno il GBP in attesa di creare le condizioni per riprendere la situazione in mano.
Rendere il paese ingovernabile significa imparare dall’esperienza a praticare e combinare sistematicamente e su larga scala le seguenti otto vie:
1. la diffusione della disobbedienza e dell’insubordinazione alle autorità,
2. lo sviluppo diffuso di attività del “terzo settore”: le attività di produzione e distribuzione di beni e servizi organizzate su base solidaristica locale,
3. l’appropriazione organizzata di beni e servizi (espropri, “io non pago”, ecc.) che assicura a tutta la popolazione i beni e servizi a cui la crisi blocca l’accesso,
4. gli scioperi e gli scioperi alla rovescia, principalmente nelle fabbriche e nelle scuole,
5. le occupazioni di fabbriche, di scuole, di stabili, di uffici pubblici, di banche, di piazze, ecc.,
6. le manifestazioni di protesta e il boicottaggio dell’attività delle pubbliche autorità,
7. il rifiuto organizzato di pagare imposte, ticket e mutui,
8. lo sviluppo di azioni autonome dal governo centrale da parte delle Amministrazioni Locali d’Emergenza (ALE) sottoposte alla pressione e sostenute dalla mobilitazione delle masse. Ogni ALE è un centro di riferimento e di mobilitazione delle masse, dispone di impiegati e di esperienza, di locali, di soldi e di strumenti: tutte armi importanti per mobilitare le masse in uno sforzo unitario per far fronte agli effetti della crisi, in primo luogo per difendere e creare posti di lavoro utili e dignitosi. [leggi tutto]
 

 
 
Hasta siempre, Comandante Chávez!
Comandante Hugo Chávez,
mandiamo dall’Italia un saluto a te, che sei vivo, come è vivo Camilo Cienfuegos, en la risa de los niños, nel riso dei bambini delle masse popolari a cui la rivoluzione da te guidata ha aperto l’accesso all’istruzione e alle arti più grandi, come la musica, quei bambini che sono il futuro della rivoluzione bolivariana, insieme alla parte migliore del popolo venezuelano, alla massima parte del popolo venezuelano, che ti ricorderà come ricorda Guevara, Martì, Bolivar e gli altri eroi del tuo continente, così come ti ricorderanno i popoli di tutto il mondo.
Ci associamo integralmente al Comunicato del (nuovo) Partito Comunista Italiano [leggi il comunicato] che celebra la tua opera nel modo più elevato, riconoscendone il valore epocale. Ci associamo al suo impegno per la rinascita del movimento comunista nel mondo e in Italia, per fare dell’Italia un nuovo paese socialista, per fare la prima rivoluzione socialista in un paese imperialista, per fare, oggi, un governo di emergenza che realizzi gli interessi e le aspirazioni delle masse popolari, con lo spirito che ha animato lo stesso governo della rivoluzione bolivariana in Venezuela. Per avanzare in questo processo abbiamo bisogno delle scienza più avanzata, perché la rivoluzione è l’opera più nuova a cui l’umanità si applica, e abbiamo bisogno insieme della passione più vera, la stessa che ha animato la tua vita e la tua opera. Questa rivoluzione che stiamo costruendo è l’omaggio che ti portiamo qui e ora.
È quindi in questo nostro avanzare che tu vivi, e perciò noi chiamiamo tutti quelli e tutte quelle che hanno visto, giustamente, in te e nella tua rivoluzione un faro per tutto il mondo e anche per il nostro paese, ad associarsi alla costruzione di questa rivoluzione in cui è impegnata la carovana del (nuovo)PCI, e a costruire il Governo di Blocco Popolare, il governo di emergenza che è il solo in grado di rispondere alle esigenze immediate delle masse popolari del nostro paese, nel caos e nella putrefazione generati dal regime della Repubblica Pontificia, oggi senza papa, senza governo e senza futuro, un regime di morti viventi, come è chiaro a una marea montante di masse popolari che si organizza per costruire il mondo nuovo possibile e necessario con coscienza e passione, consapevole che nulla sarà come prima e che indietro non si torna, così come nulla sarà come prima e indietro non si torna nel Venezuela dove la rivoluzione bolivariana ha intrapreso il cammino.
Salutiamo con te i rappresentanti del popolo venezuelano in Italia nell’Ambasciata e nei consolati, e tutto il popolo del Venezuela.
Viva la rivoluzione bolivariana!
Viva la rinascita del movimento comunista!
Hasta la victoria, siempre!

 
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione,
RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE

Cordiali saluti dalla redazione di:
RESISTENZA

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