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[Resistenza] La nostra lotta
- Subject: [Resistenza] La nostra lotta
- From: Resistenza Pcarc <resistenza.pcarc at rocketmail.com>
- Date: Fri, 8 Mar 2013 05:44:46 -0800 (PST)
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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
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e-mail: resistenza at carc.it – sito: www.carc.it
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8 marzo - Giornata
internazionale della donna
La lotta
per la nostra dignità, i nostri diritti, la nostra partecipazione su base
paritaria alla vita sociale è parte integrante della lotta per costruire un
nuovo sistema di relazioni sociali in cui “il libero sviluppo
di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti".
Una società in cui ogni donna, uomo,
giovane e anziano abbia un posto e un ruolo dignitoso, guardi con fiducia al
proprio avvenire e partecipi al meglio delle sue capacità alla direzione della
vita sociale!
Una società socialista, dove
l’eliminazione della subordinazione delle donne agli uomini poggi sulle solide
basi dell’eliminazione della divisione in classi di sfruttatori e sfruttati,
del diritto e dovere di ogni persona di fare la sua parte del lavoro sociale,
del riconoscimento della maternità e della cura dei bambini come compito della
società intera, della gestione via via più collettiva del lavoro domestico.
Il passo
che dobbiamo fare qui ed ora in questa direzione è instaurare un governo di emergenza popolare che assegni a
ogni uomo e donna un lavoro utile e dignitosi e assicuri in cambio i mezzi per
vivere dignitosamente e partecipare alla gestione della vita sociale.
Non è un’utopia, è il nostro futuro! Un futuro che è già in marcia, in
ogni parte del mondo: dall’Italia all’Afghanistan, dalla Tunisia all’India,
dalla Grecia alla Palestina, dal Venezuela al Nepal, dalle Filippine a Cuba!
Promuovere,
sostenere e sviluppare la mobilitazione e l’organizzazione delle donne contro
la crisi e la crociata reazionaria guidata dal Vaticano e per la propria
emancipazione!
Per portare a compimento l’opera
iniziata dalle partigiane e dai partigiani con la Resistenza
Per rimettere il nostro paese sulla
via della civiltà e del progresso
Per la liberazione della donna, per
una società libera da ogni sfruttamento e oppressione
E’ uscito Resistenza n. 3/2013
In
questo numero:
·
Grande
la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente!
Affermazione del M5S: un voto di protesta?
Affermazione del M5S: un voto di protesta?
Comunicato della DN n.
10/2013 - 08.03.2013
LA NOSTRA LOTTA
Per uscire dal
disastro della crisi e rimettere il nostro paese su una via di progresso
dobbiamo spezzare il vincolo che oggi subordina ai profitti dei padroni, al
pareggio dei conti pubblici e al gioco d’azzardo della finanza le attività
produttive, la cultura e l’istruzione, la sanità, i trasporti, la tutela
dell’ambiente!
Costruire un Governo di Blocco Popolare, formato
dalle organizzazioni operaie e popolari (OO e OP) e costituito da persone che
godono della loro fiducia, che opera in rottura con “gli italiani che contano” e la loro “comunità
internazionale” per attuare un programma riassunto nelle
seguenti sei misure generali:
1. assegnare a ogni azienda compiti
produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano
nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa),
2. distribuire i prodotti alle
famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri
chiari, universalmente noti e democraticamente decisi,
3. assegnare a ogni persona un
lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa
esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la
partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere
licenziato, a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve
essere emarginato),
4. eliminare attività e produzioni
inutili o dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri
compiti,
5. avviare la riorganizzazione delle
altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo
sistema di distribuzione,
6. stabilire relazioni di
solidarietà, collaborazione o scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle
con noi.
Su questa base il GBP potrà prendere
provvedimenti di ordine generale quali l’abolizione
del debito pubblico (tutelando i risparmi delle masse popolari), la
nazionalizzazione delle banche, ecc. facendo fronte efficacemente al
sabotaggio, al boicottaggio, al blocco dei beni italiani all’estero, al rifiuto
delle normali operazioni bancarie legate al commercio e agli scambi
internazionali e alle altre misure che i governi, le istituzioni finanziarie e
commerciali, le banche e le altre autorità del sistema imperialista mondiale
adotteranno in collaborazione con una parte delle classi dominanti italiane.
Le persone che comporranno il GBP provengono da tre serbatoi. Sono i personaggi che oggi godono
della fiducia delle OO e OP: 1. dirigenti della FIOM, del resto della sinistra
dei sindacati di regime, dei sindacati alternativi e di base (USB, CUB,
Confederazione Cobas, ecc.); 2. sinceri democratici della società civile che
antepongono gli interessi delle masse popolari ai propri interessi personali e
di classe; 3. esponenti della sinistra borghese non completamente accecati dal
loro anticomunismo.
La garanzia del successo del GBP non sta principalmente nelle buone
intenzioni e nell’onestà individuale delle persone che lo comporranno. Sta
principalmente nel legame dialettico tra esso e le OO e le OP:
- deve essere composto da persone
che godono della fiducia delle OO e OP e decise a dare forma e forza di leggi
ai provvedimenti che le OO e OP indicano caso per caso per attuare nel caso
concreto le sei misure generali, anche se sono provvedimenti che vanno contro
gli interessi e le regole dei vertici della Repubblica Pontificia e delle
istituzioni del sistema imperialista mondiale,
- una volta costituito, le OO e OP
avranno il compito di indicare caso per caso i provvedimenti che il GBP deve
adottare, di farli applicare o applicarli direttamente, di stroncare ogni
tentativo di boicottarne o sabotarne l’attività.
Perché le organizzazioni operaie e popolari
instaurino il loro governo d’emergenza, i comunisti devono creare tre
condizioni preliminari. 1. Propagandare l’obiettivo del
GBP e spiegare in cosa consiste e i suoi compiti, fino a che la sua
costituzione diventi la sintesi consapevole delle aspirazioni delle
organizzazioni operaie e popolari, in particolare occorre spiegare e dimostrare
che solo costituendo un
loro governo d’emergenza ognuna di esse può realizzare il suo obiettivo
particolare: ogni lotta oltre al proprio obiettivo specifico deve perseguire la
costituzione del GBP. 2.
Promuovere in ogni modo e a ogni livello la moltiplicazione e il rafforzamento
politico e organizzativo delle organizzazioni operaie e popolari. 3. Promuovere
il coordinamento per obiettivo e territoriale (di zona, provinciale,
regionale e nazionale)
delle organizzazioni operaie e popolari.
Come si instaura il GPB: rendere il paese ingovernabile a ogni governo
dei vertici della Repubblica Pontificia. Per instaurare un governo di emergenza popolare la
via principale non sono le elezioni. Le OO e OP faranno ingoiare il loro governo
d’emergenza ai vertici della Repubblica Pontificia se renderanno il paese
ingovernabile a ogni governo formato o patrocinato da essi: i vertici della
Repubblica Pontificia non sono ancora in condizione di scatenare la guerra
civile per reprimere le OO e OP e ingoieranno il GBP in attesa di creare le
condizioni per riprendere la situazione in mano.
Rendere il
paese ingovernabile
significa imparare dall’esperienza a praticare e combinare sistematicamente e
su larga scala le seguenti otto vie:
1. la diffusione della disobbedienza
e dell’insubordinazione alle autorità,
2. lo sviluppo diffuso di attività
del “terzo settore”: le attività di produzione e distribuzione di beni e
servizi organizzate su base solidaristica locale,
3. l’appropriazione organizzata di
beni e servizi (espropri, “io non pago”, ecc.) che assicura a tutta la
popolazione i beni e servizi a cui la crisi blocca l’accesso,
4. gli scioperi e gli scioperi alla
rovescia, principalmente nelle fabbriche e nelle scuole,
5. le occupazioni di fabbriche, di
scuole, di stabili, di uffici pubblici, di banche, di piazze, ecc.,
6. le manifestazioni di protesta e
il boicottaggio dell’attività delle pubbliche autorità,
7. il rifiuto organizzato di pagare
imposte, ticket e mutui,
8. lo sviluppo di azioni autonome
dal governo centrale da parte delle Amministrazioni Locali d’Emergenza (ALE)
sottoposte alla pressione e sostenute dalla mobilitazione delle masse. Ogni ALE
è un centro di riferimento e di mobilitazione delle masse, dispone di impiegati
e di esperienza, di locali, di soldi e di strumenti: tutte armi importanti per
mobilitare le masse in uno sforzo unitario per far fronte agli effetti della
crisi, in primo luogo per difendere e creare posti di lavoro utili e dignitosi. [leggi tutto]
Hasta siempre, Comandante Chávez!
Comandante Hugo Chávez,
mandiamo dall’Italia un saluto a te, che sei vivo,
come è vivo Camilo Cienfuegos, en la risa de los niños, nel riso dei
bambini delle masse popolari a cui la rivoluzione da te guidata ha aperto
l’accesso all’istruzione e alle arti più grandi, come la musica, quei bambini
che sono il futuro della rivoluzione bolivariana, insieme alla parte migliore
del popolo venezuelano, alla massima parte del popolo venezuelano, che ti
ricorderà come ricorda Guevara, Martì, Bolivar e gli altri eroi del tuo
continente, così come ti ricorderanno i popoli di tutto il mondo.
Ci associamo integralmente al Comunicato del (nuovo)
Partito Comunista Italiano [leggi il comunicato] che celebra la tua
opera nel modo più elevato, riconoscendone il valore epocale. Ci associamo al
suo impegno per la rinascita del movimento comunista nel mondo e in Italia, per
fare dell’Italia un nuovo paese socialista, per fare la prima rivoluzione
socialista in un paese imperialista, per fare, oggi, un governo di emergenza
che realizzi gli interessi e le aspirazioni delle masse popolari, con lo
spirito che ha animato lo stesso governo della rivoluzione bolivariana in
Venezuela. Per avanzare in questo processo abbiamo bisogno delle scienza più
avanzata, perché la rivoluzione è l’opera più nuova a cui l’umanità si applica,
e abbiamo bisogno insieme della passione più vera, la stessa che ha animato la
tua vita e la tua opera. Questa rivoluzione che stiamo costruendo è l’omaggio
che ti portiamo qui e ora.
È quindi in questo nostro avanzare che tu vivi, e
perciò noi chiamiamo tutti quelli e tutte quelle che hanno visto, giustamente,
in te e nella tua rivoluzione un faro per tutto il mondo e anche per il nostro
paese, ad associarsi alla costruzione di questa rivoluzione in cui è impegnata
la carovana del (nuovo)PCI, e a costruire il Governo di Blocco Popolare, il
governo di emergenza che è il solo in grado di rispondere alle esigenze
immediate delle masse popolari del nostro paese, nel caos e nella putrefazione
generati dal regime della Repubblica Pontificia, oggi senza papa, senza governo
e senza futuro, un regime di morti viventi, come è chiaro a una marea montante
di masse popolari che si organizza per costruire il mondo nuovo possibile e
necessario con coscienza e passione, consapevole che nulla sarà come prima e
che indietro non si torna, così come nulla sarà come prima e indietro non si
torna nel Venezuela dove la rivoluzione bolivariana ha intrapreso il cammino.
Salutiamo con te i rappresentanti del popolo
venezuelano in Italia nell’Ambasciata e nei consolati, e tutto il popolo del
Venezuela.
Viva la rivoluzione bolivariana!
Viva la rinascita del movimento comunista!
Hasta la victoria, siempre!
A norma di legge potete essere esclusi da questa lista di distribuzione, RISPONDENDO A QUESTO MESSAGGIO con la richiesta di CANCELLAZIONE Cordiali saluti dalla redazione di: RESISTENZA Dir. resp. G. Maj - Redazione c/o Centro Nazionale del P.CARC: via Tanaro 7 - 20128 Milano; tel./fax 02.26.30.64.54 Reg. Trib.MI n. 484/19.9.94 - stamp. in proprio il 31/05/11. Per abbonamenti nazionali ed esteri e sottoscrizioni: CCP 60973856 intestato a M. Maj Sito: www.carc.it
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