Ti ricordi di Fatih?
- Subject: Ti ricordi di Fatih?
- From: "Federazione Anarchica Torinese" <fat at inrete.it>
- Date: Sun, 3 Mar 2013 04:01:58 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Ti ricordi di Fatih?
Sabato 2
marzo, piazza Castello a Torino. Davanti alla prefettura ci
sono due blindati, altri quattro sono piazzati davanti al
Palazzo della Regione. Carabinieri in assetto antisommossa
sono messi a guardia di quello spicchio di piazza. La digos
occhieggia ma si tiene alla larga.
Gli antirazzisti piazzano
una gabbia, un tavolino, due sedie, qualche cartello e un mazzo di carte.
La storia di
Fatih,
l’immigrato tunisino morto nel CIE – allora CPT – di corso
Brunelleschi nella notte del 23 maggio 2008, non la ricorda più
nessuno. Ne resta traccia solo nelle carte del tribunale che ha
deciso di processare 67 antirazzisti, che non vollero che su quella morte
senza senso calasse il silenzio.
Oggi, complice la Samba Band
e una giornata di inizio primavera, quella storia è tornata a vivere per
le strade del centro cittadino. Un po’ di teatro di strada, tanti
volantini e tanta gente che si fermava, domandava, commentava.
La
lunga agonia del giovane tunisino, nel nuovo CIE di corso
Brunelleschi, è il fulcro della manifestazione.
In centro c’è sempre
il corpo di Fatih, emblema delle migliaia di immigrati
senza nome morti nelle intercapedini dei Tir, annegati in
mare, precipitati da un ponteggio, annegati in una fogna, caduti da un
tetto per sfuggire alla polizia, per fuggire alla deportazione. Fatih non
è stato espulso, è stato lasciato morire senza alcuna cura. Intorno
a lui i sui compagni gridavano aiuto, inascoltati, diranno poi “come
cani al canile”. Due giorni dopo il colonnello e medico
Antonio
Baldacci,
responsabile del CIE di Torino, userà parole sprezzanti contro gli
immigrati che avevano raccontato la morte di Fatih.
Baldacci
è ancora oggi responsabile del CIE di Torino, dove fughe,
autolesionismo, botte,
lacrimogeni, incendi e rivolte sono storia
quotidiana.
Da piazza Castello si va per via Garibaldi, in testa la samba poi la
gabbia/CIE e un centinaio di antirazzisti. Ci si ferma davanti al
palazzo del Comune, dove un plotone di carabinieri in
assetto antisommossa difende il portone. Di lì si va al mercato di Porta
Palazzo, attraversandolo tutto. Un’ultima sosta nella zona dove i rom
vendono qualcosa. Al nostro arrivo le donne applaudono, gli uomini
ci lanciano grida di incitamento.
Le lotte non si processano.
Se la Procura credeva di poter chiudere le ragioni della lotta contro i
CIE dentro un’aula di tribunale si sbagliava di grosso, perché oggi
le abbiamo portate nel salotto della città, davanti ai palazzi della
Regione e del Comune, per poi ritornare nella grande piazza del mercato,
dove i tanti volti della Torino dei poveri, di quelli che faticano a
campare si mescolano e si incrociano.
Il processo agli
antirazzisti è cominciato mercoledì 27 febbraio. Rimandato per
questioni tecniche ricomincerà il 30 maggio.
Qui puoi
vedere qualche immagine della giornata: http://anarresinfo.noblogs.org
- Prev by Date: [Resistenza] La situazione è eccellente. Trasformare la fase di ingovernabilità nel primo passo della costruzione della nuova governabilità delle masse popolari organizzate.
- Next by Date: SIRIA: Kerry e Terzi contestati a Roma
- Previous by thread: [Resistenza] La situazione è eccellente. Trasformare la fase di ingovernabilità nel primo passo della costruzione della nuova governabilità delle masse popolari organizzate.
- Next by thread: SIRIA: Kerry e Terzi contestati a Roma
- Indice: