Fwd: Il vaccino dalle uovo d¹oro e nanotecnologie! Per una Seconda Norimberga: Portiamo le Farmaceutiche di fronte alò tribunale per i diritti Umani !!





Inizio messaggio inoltrato:

Da: Altieri <agernova at libero.it>
Data: 02 novembre 2009 22:31:29 GMT+01:00
A: a sud
Oggetto: I: Il vaccino dalle uovo d¹oro e nanotecnologie! Per una Seconda Norimberga: Portiamo le Farmaceutiche di fronte alò tribunale per i diritti Umani !!


Inizio messaggio inoltrato:

Da: Massimo Corbara <az.capriola at tiscali.it>
Data: 02 novembre 2009 11:38:02 GMT+01:00
Oggetto: I: Il vaccino dalle uovo d¹oro e nanotecnologie!

Vi giro questa e-mail di un amico medico omettendone il nome per ovvi motivi


Cari amici e colleghi
questo documento giunto nella mia posta elettronica questa notte non aggiunge nulla di nuovo alle tante notizie critiche che da mesi stanno circolando ....però vi segnalo il passaggio su "nanoparticelle" che introduce un aspetto inedito ufficialmente sulla questione vaccini...è da qualche tempo che si sente in giro parlare di NANOTECNOLOGIE ...forse sono davvero approdate anche nei vaccini ?....voi ne sapete qualcosa ?...ogni notizia va accuratamente vagliata ...forse oggi sparare sui vaccini è come sparare sulla croce rossa...se avete notizie da integrare è gradita la vostra risposta ...
grazie per l' attenzione




Subject: Il vaccino dalle uovo d¹oro


Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 94/09 del 30 ottobre 2009, San Ponziano

Il vaccino dalle uovo d¹oro, di Rita Pennarola

Sorpresa: nei grandi ospedali per malattie infettive buona parte di medici
in servizio non intende vaccinarsi contro il virus della Suina. Succede al
Cotugno di Napoli. E non solo. Vediamo perchè.
Se, come dimostrano i numeri, i colossi del farmaco, dall'alto del loro
mezzo biliardo di dollari e passa all'anno di fatturato, superano di gran
lunga l'invincibile industria delle armi, non risulta poi così difficile
capire perchè periodicamente, con cadenza ormai ³regolare², scoppia
l'allarme mediatico sulle pandemie che, come altrettanti Armageddon, stanno
arrivando a flagellare il pianeta, mietendo milioni di vittime e rendendo
perciò' più che mai invocato l'arrivo di specifici vaccini. Virus creati in
laboratorio proprio per far nascere la necessità di contrastarli, mantenendo
su livelli altissimi le corazzate quotate in Borsa? E, in ogni caso, quali
conseguenze potranno avere sulla salute umana prodotti a base di virus,
realizzati molto spesso sull'onda dell'emergenza, ma destinati alla
profilassi di massa su scala mondiale (quest'anno da novembre in poi)?
Quasi ³naturale², allora, che dopo gli allarmi globalizzati sul virus
dell'antrace (2001) e sull'influenza aviaria (che nel 2005 vide l'allora
ministro della Salute Francesco Storace lanciato all'acquisto di dosi da
milioni di euro, poi di fatto mai utilizzate perchè nel frattempo il virus
era ³mutato²), oggi dovesse arrivare una ennesima ³maledizione biblica².
Terrorizzante, per la maggior parte dell'umanità, ma, per qualcun altro,
provvidenziale.
Sulla influenza A o ³suina² - quel virus H1N1 che sta tenendo col fiato
sospeso buona parte dell'umanità, fra propaganda dei governi, complicità dei
grandi media nelle mani degli stessi colossi farmaceutici, ma anche fra
leggende metropolitane e falsi scoop - cominciano oggi a farsi strada le
prime, rigorose ricostruzioni che, dati scientifici alla mano, lasciano
filtrare le terribili verità alla base dell'allarme planetario.
Perciò, nelle stesse ore in cui la Agenzia europea per il controllo sui
farmaci da' via libera ai primi due vaccini anti-pandemia, che saranno
prodotti da Novartis e GlaxoSmithKline, arrivano impietosi dossier come
quello di Luciano Gianazza, autore di numerosi libri che smascherano il
dietro le quinte affaristico della medicina contemporanea. Il quale oggi
parla di questi vaccini come delle nuove armi biologiche di distruzione di
massa.

ACCHIAPPA LA SUINA
Dopo le prime avvisaglie della scorsa primavera, il clamore mediatico sulla
suina esplode a giugno, quando la Organizzazione mondiale della sanità
annuncia che la pandemia sarà di livello 6, vale a dire molto elevato,
scatenando la corsa dei governi all'acquisto del vaccino. L'attività, nei
laboratori, diventa da allora frenetica. Quali rischi comportano la fretta e
la conseguente, possibile approssimazione? «Alle multinazionali del cartello
Big Pharma (GlaxoSmithKline, Baxter, Novartis e altre) - punta l'indice
Gianazza - è stato assicurato che non vi sarà contro di loro alcun ricorso
per eventuali morti o gravi danni che questi vaccini possono causare».
Ancor più esplicito il movente economico: «la Novartis - fa sapere Gianazza
- ha raccolto ordinativi gia' da trenta diversi Paesi. Solo dagli Usa
riceverà 346 milioni di dollari per l'antigene e 348,8 milioni per un
adiuvante. La Baxter ha ordini da cinque Paesi per 80 milioni di dosi, ma
non ha ricevuto l'approvazione della Food and Drug Administration, quindi
venderà al di fuori degli Stati Uniti. GlaxoSmithKline ha ricevuto 250
milioni per la fornitura agli Usa di numerosi ³prodotti pandemici². Il
totale degli ordini nei soli Stati Uniti ammonta a 7 miliardi di dollari».
Numerose le sostanze tossiche, a partire dai cosiddetti adiuvanti, senza i
quali i vaccini non potrebbero essere conservati nè mantenuti in forma
stabile. Fra questi Gianazza enumera ad esempio «il thimerosal, conservante
50 volte più tossico del mercurio, che può provocare a lungo termine
disfunzioni del sistema immunitario, sensoriali, motorie, neurologiche,
comportamentali».
GlaxoSmithKline, che ha sede a Londra, come adiuvante per i suoi vaccini usa
anche un composto contenente alluminio, il cui uso, in certe dosi, è causa
accertata di disfunzione cognitiva.
C'e' poi la formaldeide: una nota sostanza cancerogena e tossica per
l'apparato riproduttivo. «Nel 2007 - continua Gianazza - la California ha
utilizzato più di 30.000 tonnellate di questa sostanza cancerogena come
microbicida sulle più importanti coltivazioni sparse nel suo territorio».
Altro ingrediente comune ai nuovi vaccini è lo squalene, noto come sostanza
che può provocare l'artrite reumatoide. E i ricercatori oggi associano l'uso
dello squalene alla cosiddetta ³Sindrome della Guerra del Golfo² che ha
colpito migliaia di soldati americani con danni irreparabili al sistema
immunitario, compresi sclerosi multipla, fibromialgia e, appunto, l'artrite
reumatoide.
Passiamo al secondo produttore, la Baxter International con casa madre a
Chicago e una sede anche in Italia. Non si conoscono ancora fino in fondo le
sostanze presenti nel nuovo vaccino, ma può essere utile dare un'occhiata a
quelle che si trovavano nel prodotto contro il virus H5N1 dell'influenza
aviaria. «Le cellule in coltura - si legge nel dossier di Gianazza - sono
prese dalla ³scimmia verde africana². I tessuti prelevati da questa specie
di scimmie sono stati in passato responsabili della trasmissione di virus,
tra cui l'HIV e la poliomielite. La Baxter ha posto una richiesta di
brevetto sul processo che utilizza questo tipo di coltura cellulare per la
produzione di quantità di virus infettivi, che vengono poi inattivati con
formaldeide e luce ultravioletta». Passiamo al terzo colosso, l'elvetica
Novartis International AG con sede a Basilea e una propaggine in Italia, a
Torre Annunziata, ai margini del fiume Sarno, il corso d'acqua tristemente
famoso per essere uno fra i più inquinati d'Europa. Ed è proprio dalla
Novartis che l'Italia avrebbe acquistato le sue dosi di vaccino anti-suina.
Al pari della Baxter, la corazzata elvetica sta utilizzando una linea
cellulare di cui è proprietaria (analoga a quella della scimmia verde) per
far crescere i ceppi del virus, invece delle uova di gallina, come si era
sempre fatto finora. Ciò permette all'azienda di ridurre drasticamente il
tempo necessario per iniziare la produzione del vaccino, che ha preso la
denominazione ufficiale di ³Focetria².
Anche qui non mancano additivi come la formaldeide e il bromuro
dicetiltrimetilammonio, un disinfettante utilizzato per sterilizzare
utensili.

PARTICELLE KILLER
Altro allarme è quello lanciato dall'economista e politologo William
Engdahl, collaboratore di testate come Asia Times e autore di libri sulla
globalizzazione. A metà settembre il gruppo indipendente internazionale
Global Research pubblica un articolo in cui Engdahl rivela la presenza di
nanoparticelle nei vaccini per l'influenza H1N1. «Ora è saltato fuori - si
legge - che i vaccini approvati per essere utilizzati in Germania e nei
paesi europei contengono delle nanoparticelle in una forma che e' risultata
attaccare cellule sane e che può essere mortale».
Il sistema era stato messo a punto nel 2007 dai ricercatori dell'Ecole
Polytechnique Fe'de'rale de Lausanne i quali, in un articolo pubblicato
sulla rivista Nature Biotechnology, avevano spiegato: «queste particelle
sono cosi' sottili che, una volta iniettate, nuotano nella matrice
extracellulare della pelle e vanno di filato ai linfonodi. Entro pochi
minuti raggiungono una concentrazione di cellule D migliaia di volte
maggiore che nella pelle. La risposta immunitaria può essere quindi
estremamente forte».
«C'è un solo - obietta Engdahl - piccolo problema: i vaccini che contengono
nanoparticelle possono essere mortali o, come minimo, causare danni
irreparabili per la salute». Le particelle di nanodimensioni - viene
spiegato - si fondono con le membrane del nostro corpo e, secondo studi
recenti condotti in Cina ed in Giappone, vanno avanti a distruggere le
cellule senza sosta. Una volta che hanno interagito con la struttura
cellulare, non possono più essere rimosse. «Dopo lo scandalo dell'amianto -
incalza Engdahl - è stato appurato che particelle di dimensione inferiore ad
un milionesimo di metro, per la loro enorme forza attrattiva, penetrano in
tutte le cellule distruggendo tutte quelle con le quali entrano in contatto.
E le nanoparticelle sono ben più piccole delle fibre di amianto. Prove
effettuate a Beijing dimostrano gli effetti mortali sull'uomo».
L'European Respiratory Journal, autorevole periodico destinato a medici ed
operatori sanitari, nel numero di agosto ha pubblicato un articolo
intitolato ³L'esposizione alle nanoparticelle è correlata con il versamento
pleurico, la fibrosi polmonare ed il granuloma². Si riporta quanto avvenuto
nel 2008 a sette giovani donne ricoverate presso il Beijing Chaoyang
Hospital. Di età fra i 18 ed i 47 anni, erano state esposte a nanoparticelle
per un periodo dai 5 ai 13 mesi sul posto di lavoro. Analoghi i sintomi:
dispnea, versamento pleurico, liquido nei polmoni, difficoltà respiratoria.
Gli esami hanno confermato che le nanoparticelle avevano innescato nei
polmoni infiammazioni e processi di fibrosi, con presenza di granulomi nella
pleura. Il microscopio elettronico ha permesso di osservare che le
nanoparticelle si erano collocate nel citoplasma e nel nucleo delle cellule
epiteliali e mesoteliali dei polmoni.
«Il fatto che l'Organizzazione mondiale per la sanità, l'European Medicines
Evaluation Agency ed il German Robert Koch Institute permettano oggi che la
popolazione venga iniettata con vaccini ampiamente non sperimentati
contenenti nanoparticelle - è la drastica conclusione di William Engdahl -
la dice lunga sul potere della lobby farmaceutica sulle politiche europee».

(Fonte: http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=236 del 29.10.2009;
segnalato da: http://www.comedonchisciotte.org )

___________________________

Il materiale da noi pubblicato è liberamente diffondibile, è gradita la
citazione della fonte: http://www.centrostudifederici.org

Archivio dei comunicati: http://www.centrostudifederici.org/stampa

Per cancellarsi dalla lista: info at centrostudifederici.org












--------------------------------------------------------------------------------



No virus found in this incoming message.
Checked by AVG - www.avg.com
Version: 8.5.423 / Virus Database: 270.14.39/2470 - Release Date: 10/29/09 19:49:00