POLITICI A PUNTI



Continua la "politica della paura" della Lega Nord. Gli emendamenti per il ddl sulla sicurezza presentati da alcuni parlamentari contraddistinti dal fatidico fazzoletto verde prevedono che il permesso di soggiorno per i migranti sia "a punti", proprio come la patente di guida, e che chi viola le leggi o non è in regola perda punti fino a esaurimento, il che coincide ovviamente con l'espulsione. Inoltre tali emendamenti prevedono che un immigrato non possa sposarsi senza aver prima ottenuto il permesso di soggiorno ed essere in regola, che ci siano referendum comunali per costruire edifici di culto per confessioni religiose che non hanno stipulato intese con lo Stato e varie limitazioni per l'accesso ai servizi sociali.

La "paura dell'uomo nero" si sta trasformando in vero e proprio panico. La senatrice leghista Rosi Mauro - firmataria dei suddetti emendamenti, nonché vicepresidente del Senato - dichiara: "Oggi non si è più sicuri neppure di giorno. Quando chiudo la porta alle mie spalle, la sera, qualche volta mi chiedo se il giorno dopo potrò ancora svegliarmi". Se pensiamo che questa persona è stata delegata a fare da vice alla seconda carica dello Stato c'è poco da stare tranquilli.

La "politica della paura" porta solo al panico sociale e, in un circuito perverso, alla richiesta di misure sempre più repressive che alimentano ulteriormente la politica discriminatoria e violenta nei confronti delle fasce sociali più deboli.

Partecipando alla manifestazione nazionale antirazzista del 4 ottobre scorso a Roma, 20mila persone, di tutte le etnie e di tutte le culture, hanno dimostrato che non c'è nulla di cui aver paura. Hanno dimostrato che il panico sociale, alimentato dai partiti di destra, non ha ragione di esistere e che solo una politica che favorisca la convivenza è in grado di darci sicurezza.

Ma noi siamo generosi e crediamo che in fondo chi, come i leghisti in questione, è in preda a tale panico stia chiedendo di essere contenuto perché da solo non ce la fa. Per cui, nel chiedere che tali emendamenti vengano immediatamente respinti dal Parlamento e che venga ritirato il decreto-sicurezza nella sua interezza, proponiamo che venga istituito un "permesso di soggiorno a punti nelle istituzioni", in virtù del quale chiunque proponga o emani provvedimenti discriminatori - e quindi anticostituzionali - sarà sanzionato e perda punti fino ad esaurimento. Nel caso vengano persi tutti i punti a disposizione la persona in questione non potrà più ricoprire la carica che sta ricoprendo, qualunque essa sia, da quella di presidente della repubblica a quella di assessore municipale. In tal modo si potrebbe rispondere in modo efficace alla tanto impellente quanto inconsapevole richiesta di aiuto di tutti i politici che, in preda alla "paura dell'uomo nero", stanno avvelenando il clima sociale con proposte dall'inconfondibile sapore razzista.

Roma, 8 ottobre 2008


Carlo Olivieri
Partito Umanista