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Re:FRUSTANDO IL CAVALLO MORTO
- Subject: Re:FRUSTANDO IL CAVALLO MORTO
- From: "agernova\@libero\.it" <agernova at libero.it>
- Date: Wed, 30 Jul 2008 01:48:27 +0200
organizzare celluledi attivismo locale porta a porta per indurre il rivoluzionario atto quotidiano di ciascuno di noi cominciando dal non entrare mai più in un supermarket saluti Prof Altieri--------- Initial Header ----------- From : dirittiglobali-request at peacelink.it To : pace at peacelink.it, dirittiglobali at peacelink.it Cc : Date : Tue, 29 Jul 2008 21:37:52 +0100 (GMT+01:00) Subject : FRUSTANDO IL CAVALLO MORTO > ----Messaggio originale---- > Da: campoantimperialista at tiscali.it > Data: > 29-lug-2008 17.04 > A: "STOP THE WAR"<campoantimperialista at tiscali.it> > Ogg: FRUSTANDO IL CAVALLO MORTO > > > http://www.antiimperialista.org > > > Notiziario del Campo Antimperialista - 29 luglio 2008 > > > > ULTIM´ORA > > > > Chi ci conosce sa bene che non siamo complottisti. Tuttavia i due > attentati > > che l´altro ieri hanno seminato il terrore in un quartiere > popolare di > > Istanbul puzzano di «strage di stato» lontano un miglio. > Non si tratta solo di > > un avvertimento alla Corte Suprema corte la > quale, su richiesta dei settori > > oligarchici-kemalisti e laicisti più > oltranzisti. Deve decidere se mettere > > fuori legge l´attuale partito > al governo (AKP). Questi settori, che sono anche > > i più legati agli > USA e al sionismo, puntano a rovesciare il governo Erdogan > > il più > presto possible, ovvero in vista dell´attacco all´Iran, attacco che > > > necessita non solo del consenso di Ankara al sorvolo dei cieli turchi > da parte > > dell´aviazione da guerra israeliana, ma pure dell´uso > offensivo della > > gigantesca base USA di Incirlik. Un consenso che > difficilmente Erdogan > > potrebbe offrire. > > > > > > > > AVVISO AI > COMPAGNI: > > IL PRESIDIO CONTRO LA NUOVA GUERRA IMPERIALISTA all´IRAN > > > da noi annunciato per il 6 agosto 2008 nei pressi dell´ambasciata > iraniana è > > stato posticipato a settembre. > > Per aderire al presidio e > COSTRUIRE ASSIEME UNA VASTA MOBILITAZIONE CONTRO LA > > PROSSIMA GUERRA: > stopguerrairan at fastwebmail.it > > > > Questo Notiziario contiene: > > > > 1. > FRUSTANDO IL CAVALLO MORTO > > Sull´ultimo congresso di Rifondazione > Comunista > > 2. PTSD (Post-Traumatic Stress Disorder) > > Afganistan: «Non > spari sui civili? Allora sei un disturbato mentale» > > 3. L´IRAN, > AHMADINEJAD E NOI > > Si può solidarizzare con l´Iran senza sposare la > visione del mondo dei suoi > > governanti? Si deve! > > 4. TERZO FRONTE > > > Il programma degli incontri alla Polvese, 29-31 agosto 2008 > > > >>> > > > .................................................................... > > > 1. FRUSTANDO IL CAVALLO MORTO > > Sull´ultimo congresso di Rifondazione > Comunista > > > > E´ certo un bene che il VII. Congresso del PRC si sia > concluso con la > > momentanea sconfitta dell´ala destra Bertinotti- > Vendola. Ci auguriamo che > > questa «svolta a sinistra» non sia solo di > facciata, che aiuti a ricostruire > > un fronte non solo anticapitalista > ma anche antimperialista. Questa svolta è > > il segnale che la > maggioranza di questo partito, per quanto eteroclita, ha > > tuttavia > sconfitto la frazione il cui grado di compattezza è pari alla sua > > > eteronomia. Non v´è infatti alcun dubbio che dietro al velo delle > iperboliche > > contorsioni semantiche (terreno sul quale Vendola riesce > addirittura a > > superare l´inFausto) si nasconda non solo l´ > introiezione della > > controrivoluzione culturale postmoderna, quanto > dell´agenda politica e > > istituzionale bipolare e postdemocratica che > da questa consegue. Bastava dare > > una sbirciata a tutti (tutti!) gli > organi di stampa capitalisti per farsi > > un´idea di chi fossero gli > sponsor di Vendola: nessuna testata esclusa tutte > > hanno esecrato l´ > elezione di Ferrero. > > > > Che la sgangherata maggioranza che ha eletto > Ferrero a segretario possa > > reggere l´assalto che le verrà portato dal > vasto fronte post-anti-comunista > > noi, però, dubitiamo. Non è > sufficiente un raddrizzamento tattico, ci vorrebbe > > una radicale > svolta strategica, ma questo implica essere profondamente > > > rivoluzionari nell´animo ed il coraggio di liberarsi da una tradizione > > politica opportunista e incartapecorita. Due qualità che che i > momentanei > > reggenti sono ben lungi dal possedere. > > > > Tra i > concitati momenti del Congresso, uno su tutti è infatti spiccato per la > > sua emblematicità: quando l´inFausto, brandendo il proprio carisma, è > salito > > sul palco a compiere il suo esorcismo. Ebbene, malgrado l´ > assenza di ogni > > autocritica, nonostante lo sfrontata reiterazione del > cupio dissolvi, ovvero > > della richiesta dell´autodisfacimento, egli è > stato accompagnato da una > > ossessiva e bipartizan standing ovation che > ha dato la misura di quanta carne > > viva e materia grigia la metastasi > bertinottiana abbia divorato nel frattempo > > e di quanto la maggioranza > sia politicamete inconsistente. Per un attimo il > > guru si è illuso che > il suo rito gli riconsegnasse il partito, che offrendo ad > > esso il suo > sangue si compisse l´atto conclusivo della trasmutazione. Il > > miracolo > non c´è stato. I chierici lo hanno tradito. Ma questo non è l´ultimo > > > atto dello psicodramma. Al posto di un partito ora ne abbiamo due. Lo > scontro > > diventerà fatricidio e porterà il PRC prima alla paralisi poi > allo > > spappolamento. > > > > Che i chierici, dopo aver per anni osannato > alle mirabolanti profezie del > > vate, sappiano sopravvivere senza di > lui ed evitare l´autodissoluzione ne > > dubitiamo. I chierici evocano > una modestissima rinascita, un ritorno a prima > > del congresso di > Venezia. Che in punto di morte Ferrero, Russo Spena e > > Mantovani > facciano ammenda per essere stati tutti culo e camicia con > > l´inFausto > quando con le Tesi di Venezia demolì anche sul piano formale la > > > tradizione comunista, fa loro onore, ma un ritorno a prima di Venezia è > solo > > un pietoso ritirar fuori dall´armadio un vestito dal rosso > appena un po´ meno > > sbiadito. Il PRC non si impantanò nel riformismo, > ovvero non divenne un > > partito-protesi del sistema istituzionale > imperialistico, tra gli acquitrini > > lagunari. Il PRC, riformista, ci > nacque, e il suo movimentismo bertinottiano > > era solo un > opportunistico e momentaneo camuffamento per raccattare consensi > > > elettorali, proprio al fine di rientrare con più forza nelle stanze dei > > bottoni. Per questo la maledizione dell´inFausto alla fine si > invererà, > > Rifondazione, dopo il supplizio del 13 aprile, è destinata > a tirare le cuoia. > > Ogni accanimento terapeutico, ogni tentativo di > tenerla in vita > > artificialmente fallirà. E´ come frustare un cavallo > morto. > > > > La domanda che ci si deve porre è un´altra: cosa prenderà > il suo posto? A > > contendersi eredità, spoglie e spazio non sono in > pochi, dentro e fuori questo > > partito. Ne vedremo delle belle! > Anzitutto l´eredità, che è stata il vero > > oggetto del contendere del > VII. Congresso. Se se le son date di santa ragione, > > se i colpi bassi > sono stati numerosi (fino al punto che la fase congressuale > > pareva > una squallida pantomima di quelli correntizi della vecchia DC), non era > > tanto per nobili ragioni politiche, quanto, appunto, per stabilire a > chi > > spettasero i gioielli di famiglia, ovvero chi dovesse tenersi > simbolo, cassa, > > contributi, sedi, assessorati, e chincaglieria varia. > > Ed è sempre questa disputa che può spiegare il labile spessore > programmatico > > delle cinque mozioni, precipitato addirittura > sottoterra a Chianciano Terme. > > Alcuni si son quindi incazzati per la > parole di Nunzio D´Erme, che ad un > > cronista avrebbe confessato: «E´ > meglio di Vendola, no? Pure se a me non è che > > frega un c... So´ > ubriaco e sto qui solo perché mi pagano l´albergo». Invece > > varrebbe > la pena di riflettere su queste parole le quali, apparentemente > > > demenziali e dissacratorie, sono un metro infallibile per misurare fino > a che > > punto di cinismo siano giunti, oltre i riformisti d´ogni > parrocchia, le loro > > appendici antagoniste. > > Se scroccare tre giorni > di pensione a Chianciano val bene la rottura di > > coglioni di un > congresso, fino a che punto questi potranno arrivare per > > arraffare > voti e tornare prima possibile nelle istituzioni come stampelle e > > > goderne quindi delle prebende? > > > > > .............................................................................. > > .............. > > 2. PTSD (Post-Traumatic Stress Disorder) > > > Afganistan: «Non spari sui civili? Allora sei un disturbato mentale» > > > > Che il nutrito contingente d´occupazione italiano in Afganistan > partecipi da > > tempo ad azioni di guerra in grande stile, tutti lo > sanno, come ha confermato, > > smentendo il suo predecessore Arturo > Parisi, il Ministro della difesa La > > Russa. Il punto è un altro, è che > non tutti i soldati italiani, evidentemente, > > si considerano volgari > mercenari, mere truppe ascare ubbidienti alle direttive > > americane. In > effetti, in base al mandato delle Nazioni Unite gli italiani > > > dovrebbero attenersi a precise regole d´ingaggio che non prevedono > azioni > > offensive contro la guerriglia afgana, tanto più quando queste > azioni sono > > rappresaglie che rischiano di mietere vittime civili. > > > Fatto sta che il 10 luglio scorso, dopo che una pattuglia italiana > subisce > > un´imboscata, due elecotteri mangusta si alzano in volo all´ > inseguimento dei > > guerriglieri. E´ sera, la visibilità quasi nulla. Un > equipaggio apre il fuoco > > nonostante il rischio di ammazzare dei > civili, l´altro, invece, si rifiuta. I > > due elicotteristi spiegano di > non avere sparato, appunto, per non fare vittime > > innocenti. Avrebbero > quindi rispettato, almeno un po´, il mandato con cui sono > > stati > inviati in questo martoriato paese. > > Il comando italiano di stanza ad > Herat smentisce questa versione, liquida > > l´evento come un fatto > clinico, ovvero, prima ricovera in infermeria i due > > elicotteristi poi > decide addirittura di rimpatriarli per farli curare al > > Celio. Malati > di che? Affetti dalla PTSD, ovvero della cosiddetta Sindrome > > post- > traumatica da stress. Ovviamente nessuno ha creduto al Comando italiano > > il quale, facendo passare gli ufficiali per disturbati, non ha fatto > che > > copiare i comandi militari americani. Questi ultimi, infatti, si > sono trovati > > alla prese, sia in Afganistan che in Iraq, con > innumerevoli gesti di > > disobbedienza, tutti o quasi fatti passare, > appunto, come casi della > > misteriosa PTSD. La verità è che il Comando > italiano, spingendo le proprie > > truppe a partecipare a missioni di > guerra, straccia il proprio mandato ISAF, > > per aderire invece a quello > unilaterale nordamericano di Enduring Freedom. > > Quello dei due soldati > italiani disobbedienti è infine una spia del malumore > > che serpeggia > tra le truppe d´occupazione. La Resistenza antimperialista in > > > Afganistan ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, riuscendo a > colpire > > ben al di là delle zone considerate dagli occupanti a > rischio. Proprio secondo > > i recentissimi dati forniti dai comandi dell´ > ISAF solo nell´ultima settimana > > di giugno ci sono stati ben 218 > "episodi cinetici", ovvero attacchi della > > guerriglia. > > > > > .............................................................................. > > ........................................................ > > 3. L´IRAN, > AHMADINEJAD E NOI > > Si può solidarizzare con l´Iran senza sposare la > visione del mondo dei suoi > > governanti? Si deve! > > > > Sembra scontato, > ma così non è, che si possa sostenere la lotta di un popolo > > e/o di > una paese aggrediti senza necessariamente condividere, o anzi > > > criticare, la politica di chi si trovi a guidare quella lotta e/o > governare > > quel paese. La nostra difesa dell´Iraq baathista contro l´ > aggressione > > imperialista è stata incondizionata, non per questo > abbiamo sostenuto il > > regime di Saddam Hussein o condiviso le sue > scelte di fondo. Per quanto > > criticabile tuttavia, il regime ha > respinto come ha potuto i molteplici > > tentativi imperialistici di > annichilimento. Questo fattore, quello di > > resistere al più temibile e > ignobile impero d´ogni tempo, è stato il fattore > > determinante, ovvero > di per se stesso sufficiente, per stare dalla parte > > dell´Iraq. Del > resto abbiamo sostenuto e sosteniamo senza esitazione le > > Resistenze > irachena, libanese, afgana o palestinese, senza necessariamente > > > condividere ogni singolo atto politico o militare di queste medesime > > > Resistenze. > > > > Ciononostante abbiamo subito una doppia campagna di > ostracismo: da una parte > > gli Stati imperialisti, che ci hanno bollato > come «fiancheggiatori del > > terrorismo», dall´altra gli antagonisti > libertari e i > > comunisti-con-la-puzza-sotto-il-naso che ci hanno > accusato di aver abbracciato > > «l´islamo-fascismo». > > > > Le stesse > accuse ci giungono adesso, davanti all´eventualità di un´aggressione > > > israelo-americana all´Iran. Il fatto di promuovere un presidio di > solidarietà > > con la Repubblica Islamica dell´Iran proprio sotto l´ > ambasciata di questo > > paese a Roma, ha dato fiato alle solite > trombette. L´accusa è perentoria: «Voi > > offrite un vergognoso appoggio > al governo di Ahmadinejad!». In effetti è vero, > > noi appoggiamo la > decisione di Ahmadinejad di respingere il tentativo > > imperialista di > aggressione, così come sosteniamo la decisione di resistere > > con ogni > mezzo in caso di attacco. Il nostro appoggio, per quanto fermissimo, > > > inizia e finisce qui. E non sta né in cielo né in terra che siccome > siamo > > dalla sua parte nell´eventualità di uno scontro bellico con > Israele e Stati > > Uniti, allora, ipso facto, diventeremmo suoi seguaci. > > > > Ci divide da Ahmadinejad, come del resto ci divise dall´Ayatollâh > Khomeyni, la > > concezione del mondo, ovvero la dottrina del «Velayat-e > faqih» (Governo del > > Giurisperito islamico). Secondo questa dottrina > la sovranità politica non > > spetta al popolo bensì agli ulamâ, agli > esperti della legge islamica, in > > quanto successori dei profeti. Ci > divide da essi il principio per cui l´unico > > sovrano, l´autorità > politica suprema, sia Dio e che la legge islamica > > (Sharî´a), sia > sacra e intangibile. Ci divide insomma il principio dello Stato > > > islamico il quale, per quanto si autodefinisca Repubblica, consegna la > piena > > supremazia ad un Consiglio di esperti religiosi con poteri di > veto assoluti e > > insindacabili e in cima ai quale c´è una Grande Guida > (oggi Khamenei) che per > > costituzione è infallibile (come il Papa) e > ha l´ultima parola su tutto. Ci > > divide infine da Ahmadinejad, come > dalle correnti islamiche salafite > > conservatrici, l´idea che la > democrazia come il socialismo siano entrambi > > «sataniche > fabbricazioni» dell´Occidente, ovvero che l´Islam sia incompatibile > > > con la prima e col secondo. > > > > Significa questo che siamo anti- > islamici? Neanche per sogno! Non lo siamo per > > tre ragioni. La prima è > che non ci appartiene l´ateismo militante. Non si > > tratta solo di > laicistico rispetto per i credenti, si tratta del fatto che > > l´Islam, > come del resto il cristianesimo incarnano l´anelito umano alla > > > perfezione morale quindi la perenne lotta contro l´ingiustizia e le > > > diseguaglianze sociali. La seconda è che l´Islam radicale è oggi un > fattore di > > primaria importanza nella battaglia per liberare i popoli > oppressi dal giogo > > dell´imperialismo. La terza, non meno importante, > è che non c´è solo l´Islam > > cosiddetto «fondamentalista». L´Islam è > infatti stato attraversato, nel corso > > della sua storia, da correnti > ugualitarie se non proprio proto-comuniste, che > > non solo hanno > combattuto dal basso contro quelle conservatrici (legate a > > doppio > filo con gli oppressori del tempo) ma hanno lasciato un segno profondo > > nelle comunità musulmane, impregnando anche alcune delle Resistenze > islamiche > > contemporanee (la Jihad palestinese, Hezbollah libanese, il > Mahdi iracheno). > > Di questo Islam egualitario, che ha sempre cercato > non solo ci combattere le > > pulsioni imperialistiche dell´Occidente ma > di recepire ciò che di giusto e > > rivoluzionario esso ha prodotto, noi > ci consideriamo non solo alleati, bensì > > fratelli, ovvero compagni di > viaggio nel lungo cammino per liberare l´umanità > > dall´oppressione e > dallo sfruttamento. > > > > > .............................................................................. > > ....... > > 4. TERZO FRONTE > > Il programma degli incontri con gli > antimperialisti occidentali > > > > TERZO FRONTE > > COME SI FA L´ > ANTIMPERIALISMO IN OCCIDENTE > > > > ISOLA POLVESE, LAGO TRASIMENO (PG) 29- > 31 AGOSTO 2008 > > > > Chi volesse partecipare è invitato a contattarci a > questo indirizzo: > > campo-isolapolvese at libero.it o telefonare a Maria > Grazia: 328.4320501 > > Il costo giornaliero cadauno è di 40 € (posto > letto, colazione e due pasti) > > > > Giovedì 28 agosto, pomeriggio > > > ---------------------------------- > > ARRIVI E SISTEMAZIONI > > > > Venerdì > 29 agosto > > -------------------- > > > > Prima sessione, ore 9.00 > > > > > Grecia: AUTONOMIA E UNITA´ > > Gli antimperialisti, la solidarietà con le > Resistenze e il Social Forum > > > > Seconda sessione, ore 15,00 > > > > Gran > Bretagna: UN CASO ESEMPLARE > > Come la sinistra antimperialista ha > costruito l´unione con le comunità > > islamiche e degli immigrati > > > > > > Sabato 30 agosto > > -------------------- > > > > Terza sessione, ore 9,00 > > > > Stati Uniti d´America: DOPO l´11 SETTEMBRE > > Gli antimperialisti > sotto il tallone del bushismo > > > > Quarta Sessione, ore 15,00 > > > > > Israele: VIETATO ESISTERE > > La lotta degli antimperialisti dall´ > Intifada alla sconfitta israeliana in > > Libano > > > > Quinta sessione, > ore 22,00 > > > > SUMUD > > Teoria e pratica del «volontariato > antimperialista» > > > > Domenica 31 agosto > > ----------------------- > > > > > Sesta sessione, ore 9,00 > > > > L´ANTAGONISMO ZOPPO > > Gli antimperialisti > italiani: teorie e pratiche a confronto > > > > > > Le partenze sono > previste nel pomeriggio
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