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Re:Fw: APPELLO ROM - Aderiamo
- Subject: Re:Fw: APPELLO ROM - Aderiamo
- From: "Rodolfo.ricci" <rodolfo.ricci at email.it>
- Date: Thu, 22 May 2008 20:13:32 +0200
Per l'adesione all'Appello occorre nome e cognome !
--------- Original Message --------
Da: dirittiglobali at peacelink.it
To: "dirittiglobali" <dirittiglobali at peacelink.it>
Oggetto: Re:Fw: APPELLO ROM - Aderiamo
Data: 22/05/08 18:22
aderisco a questo appello/iniziativa civile ed umano consapevole della sempre piu' recrudescente barbarie di questa triste nazione e delle derive di volgarita' ignoranza e fascismo di tutte le criminali destre italiane compresa quella del pd.
---------- Initial Header -----------
From : dirittiglobali-request at peacelink.it
To : latina at peacelink.it, africa at peacelink.it, dirittiglobali at peacelink.it
Cc :
Date : Thu, 22 May 2008 10:37:22 +0200
Subject : Fw: APPELLO ROM - Aderiamo
>
>
> --------- Original Message -------- Da: redazione at emigrazione-notizie.org
> To: "redazione at emigrazione-notizie.org"
> <redazione at emigrazione-notizie.org> Oggetto: Newsletter Emigrazione
> Notizie Data: 21/05/08 20:03 Lo zingaro e il clandestino non possono
> diventare dei capri espiatori. Adesisci all' Appello: "Il sonno
> della ragione genera mostri". Recenti avvenimenti di cronaca, e la
> loro accresciuta rappresentazione mediatica, hanno portato ad emerg ere in
> maniera plateale un diffuso atteggiamento di sospetto, quando non
> manifestazioni di vero e proprio razzismo, verso gli zingari, italiani e
> immigrati. La denigrazione verbale, genericamente diretta a queste
> comunità ed anche gli episodi di aperta violenza e razzismo nei loro
> confronti, non possono essere in alcun modo tollerati. Spesso questi
> comportamenti vengono giustificati come risposta al presunto alto tasso di
> devianza di questo popolo, dimenticando che i reati in sé sono sempre
> compiuti da singole persone e che la responsabilità penale è,
> per legge, individuale. Una politica intelligente, a vantaggio della
> sicurezza dei singoli e della collettività, sarebbe quella di
> analizzare le cause che portano ad una maggiore devianza tra queste persone
> (emarginazione sociale e culturale, assenza di politic he d'integrazione,
> ecc.) offrendo misure atte a governare davvero l'immigrazione e a
> coniugare politiche di sicurezza con quelle di accoglienza ed integrazione.
> Si preferisce invece battere il tasto sulla paura della gente e sulla
> necessità di inasprire le leggi e le pene. E' anche strano che
> il battage pubblicitario sulla sicurezza e sulla paura degli italiani,
> avvenga proprio quando il Ministero di Giustizia dimostra, statistiche alla
> mano, che i reati in Italia sono diminuiti e che in Europa - il nostro
> Paese è uno dei più sicuri dal punto di vista dell'ordine
> pubblico. Il sospetto che esista una precisa regia dietro queste campagne
> mediatiche è inevitabilmente forte: una regia volta a rendere
> più accettabili misure di legge intollerabili contro i diritti della
> persona. Una regia che spos ta l'attenzione degli italiani dal pesante
> declino economico e sociale in cui stiamo vivendo, verso un nemico ed un
> obbiettivo esterno: lo zingaro, l'immigrato, il diverso. Come spesso
> succede nella storia, anche su questo versante come popolo italiano abbiamo
> la memoria corta e ci sembra lecito accettare attacchi verbali e misure
> contro gli zingari che consideriamo intollerabili, quando rivolte ad altri
> popoli od etnie. E' un atteggiamento pericoloso e , per dirlo con le
> parole di Goya, "il sonno della ragione genera mostri". Non
> è mai colpa nostra se le cose vanno male, è sempre colpa di
> qualcun altro e così, mentre ci beiamo della supposta
> imbattibilità della creatività italiana, non ci accorgiamo che
> la crisi del nostro Paese di fronte alle sfide della globalizzazione
> & egrave; anche crisi di capacità di interloquire con l'esterno,
> le culture degli altri, la gestione serena dei fenomeni del nostro secolo,
> quali l'unità europea e le migrazioni. In ogni caso, è
> certo che una politica esclusivamente di pura e semplice repressione dei
> reati che derivano dal disagio sociale sarà una tela di Penelope, e
> se non ci si indirizzerà anche verso la rimozione delle cause della
> condizione dei rom, non servirà a molto: a meno certamente di non
> innalzare l'escalation fino alla deportazione collettiva,
> all'arresto indiscriminato, o peggio, cosa fortunatamente proibita dalle
> normative internazionali. Non sembri retorica quest'ultima osservazione:
> rom e i sinti sono state vittime nei lager, e quella tragedia che in lingua
> zingara è ricordata come Porajmos, ed equiv ale alla shoah del popolo
> ebraico, pone un dovere di memoria e una responsabilità di tutti per
> il presente e il futuro. I sottoscritti promotori di questo
> appello, operatori nel campo dell'immigrazione e dei problemi sociali,
> con esperienze disparate e di diverse ispirazioni politiche, culturali e
> religiose, propongono questi punti all'attenzione del governo
> nazionale, regionale e locale, dei media,, nonché degli operatori
> sociali così come di quelli di polizia: 1. Combattere la campagna
> mediatica volta a creare atteggiamenti razzisti e xenofobi nei confronti
> degli zingari, ma anche dell'immigrazione in generale. 2. Adottare
> efficaci politiche di sicurezza e chiudere i campi nomadi, in quanto ghetti
> e fonte di emarginazione ed illegalità, incentivando misure di vera
> accoglienza ed integrazione di queste comunità; i "campi
> nomadi" sono costosi, perpetuano le discriminazioni, ostacolano una
> reale integrazione. Sono anche una "zona grigia" di
> illegalità, su cui occorre che sia fatta luce, per tutelare in primo
> luogo i più deboli tra coloro che vi vivono. 3. Procedere ad un vero
> e completo censimento dei singoli e dei nuclei familiari di zingari presenti
> in Italia, come primo passo verso misure di integrazione diversificate ed
> efficaci; 4. Per i minori e i giovanissimi, nati e vissuti nelle baracche,
> occorre prevedere con coraggio e creatività opportunità di
> integrazione e anche di cittadinanza, capaci di rompere un circuito davvero
> infernale di sottrazione di futuro; 5. Ridurre i casi di espulsione solo
> per le persone che non hanno titolo o che hanno commesso reati legalmente
> comprovati; chi ha tale titolo, inoltre, deve essere trattato con rispetto e
> dignità. Prevenire le condizioni di emarginazione, miseria e
> criminalità sarà sempre più razionale e anche
> più economico che reprimerne gli esiti. 6. Occorre
> un'integrazione tra il livello europeo, quello nazionale, quello
> regionale e comunale: occorre evitare infatti che la sindrome del "non
> nel mio cortile": i rom non sono immondizia. 7. Mantenere la memoria
> collettiva del Porajmos, anche incentivando la ricerca storica sui campi di
> concentramento costituiti dal governo italiano nel periodo fascista, un
> evento rimosso e colpevolmente dimenticato. 8. Incoraggiare la voce dei Rom
> e Sinti italiani, che ad oggi sono l'unica minoranza linguistica storica
> del nostro Paese a non godere di alcuna tutela: auspichiamo ch e sorga
> un'associazione rappresentativa della comunità zingara italiana.
> Danielà Carlà Giuseppe Casucci Luca Cefisi Piero Soldini
> Rodolfo Ricci Chi intende appoggiare questo appello può mandare la
> propria adesione a: Giuseppe Casucci: g.casucci at uil.it Luca Cefisi:
> luca.cefisi at gmail.com Piero Soldini: soldini at sede.cgil.it Oppure a
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