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Libia, deportazioni di massa: l'Italia sospenda gli accordi in materia di immigrazione, grave preoccupazione delle associazioni di tutela del diritto d'asilo
- Subject: Libia, deportazioni di massa: l'Italia sospenda gli accordi in materia di immigrazione, grave preoccupazione delle associazioni di tutela del diritto d'asilo
- From: press at amnesty.it
- Date: Tue, 22 Jan 2008 18:22:48 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA GRAVE PREOCCUPAZIONE PER LE ANNUNCIATE DEPORTAZIONI DI MASSA DI MIGRANTI DISPOSTE DALLE AUTORITA' LIBICHE LE ASSOCIAZIONI CHIEDONO CHE L'ITALIA SOSPENDA GLI ACCORDI STIPULATI CON LA LIBIA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE Le associazioni ed enti di tutela del diritto d'asilo esprimono profonda preoccupazione in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Governo di Tripoli attraverso un comunicato stampa con il quale e' stato annunciato che tutti gli immigrati illegali, presenti sul territorio nazionale saranno espulsi senza eccezioni. Si tratterebbe, secondo una stima delle autorita' libiche, di 2 milioni di persone, tra cui numerosi richiedenti asilo e rifugiati, provenienti in maggioranza dal Corno d'Africa, donne e minori. La condizione dei migranti irregolari, arrestati o detenuti in Libia, denunciata da diverse agenzie umanitarie, e confermate dalle testimonianze degli stranieri che giungono in Italia, e' allarmante per cio' che riguarda il trattamento nei centri di detenzione per migranti, particolarmente duro, e per le frequenti violenze a cui i migranti sono sottoposti. Inoltre, preoccupano le condizioni di migliaia di minori che si trovano ad altissimo rischio di violenze ed abusi, privi di qualsiasi tipo di tutela specifica. Il Ministero dell'Interno Amato ha stipulato il 29 dicembre scorso un accordo per un pattugliamento marittimo congiunto col Ministro degli Esteri libico Abdurrahman Mohamed Shalgam. L'accordo, che rientra tra le misure di contrasto degli arrivi irregolari via mare in provenienza dalla Libia, prevede anche il trasferimento di risorse economiche al Governo di Tripoli. In mancanza di un sistema di garanzie e di controlli sulla sorte effettiva delle persone intercettate in mare e restituite alle autorita' libiche, gli accordi di collaborazione, il cui contenuto e i cui oneri di spesa non sono comunque mai stati resi noti, ne' sono stati discussi in Parlamento chiamano direttamente in causa gravi responsabilita' dell'Italia, in relazione alle violazioni dei diritti umani fondamentali che in territorio libico possono essere commesse a danno dei migranti riportati in Libia a seguito delle operazioni di pattugliamento navale e successivamente deportati verso i paesi di origine. Per questo, chiediamo * Al Governo italiano e all'Unione Europea di fare immediate pressioni sulla Libia affinche' non attui l'annunciato programma di deportazioni di massa. * Al Governo italiano di rendere noto il contenuto degli accordi ad oggi stipulati con la Libia nel settore dell'immigrazione, e i relativi costi che l'Italia ha sostenuto o che intende sostenere. * Al Governo italiano di sospendere gli attuali accordi in ragione della evidente assoluta mancanza di garanzie sul rispetto dei diritti dei migranti in Libia. * Al Governo italiano di rivedere la partecipazione dell'Italia al programma Frontex, che rischia di avere un impatto negativo sull'accesso alla protezione in Europa e di favorire, anche implicitamente, deportazioni di massa dalla Libia di migranti e richiedenti asilo verso aree a rischio. * Al Governo italiano e all'Unione Europea di adoperarsi, di concerto con l'ACNUR e le associazioni di tutela dell'asilo, per un rafforzamento delle misure di protezione dei rifugiati comunque presenti in Libia. Firmatari, ASGI, ARCI, ICS, Centro Astalli, CIR, Senza Confine, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Save The Children, Amnesty International - Sezione Italiana. FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 gennaio 2008 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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