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Comunicato di un gruppo di lavoratori della Regione lombardia compresi 
i delegati RSU dello SLAI COBAS

   Con una nota inviata a tutte le 
sedi della Giunta e in tutti gli Enti Strumentali via e-mail da parte 
della dirigente Neva Sbrissa,  si invitava i dipendenti ad una 
manifestazione di solidarietà Benedetto XVI, a seguito della rinuncia, 
da parte di questi, a partecipare all’apertura del nuovo anno 
accademico.
   Come lavoratori della Regione Lombardia siamo contrari a 
questa iniziativa strumentale che vuole costringerci ad assumere 
posizioni e decisioni a favore di una parte, quella di Ratzinger, 
dogmatica e reazionaria in  campo etico e religioso, ma non solo 
(fecondazione assistita,aborto, copie di fatto, ecc.). 
   Questa 
campagna nata dalla scelta del papa di rinunciare ad andare all’
innaugurazione della Sapienza, in realtà mira ad eliminare la libertà 
di manifestare il dissenso e l’opposizione verso i poteri costituiti. L’
accusa che viene formulata,  è che a tale scelta il vaticano sia 
arrivato, “grazie” all’azione di alcuni “cattivi professori” e studenti 
contestatori, che hanno impedito il confronto e il riconoscimento del 
diritto altrui di replica. La realtà è proprio l’opposto, infatti 
diversi professori venuti a sapere che l’anno accademico fosse 
egemonizzato esclusivamente dal Papa hanno avuto il “coraggio” di 
manifestare le loro opinioni e di rivendicare contro l’onnilaterale 
subordinazione al papa, il loro diritto di critica rispetto alle 
posizioni della gerarchia ecclesiastica.
Anche in questa circostanza 
(con la cassa di risonanza dei giornali, TV) si tenta di far passare un 
messaggio chiaro: chi dissente dalla posizioni dettate dai poteri 
dominanti deve essere tacciato di intollerante, pericoloso, va isolato 
e piegato. Mentre, invece, chi è pronto a scattare sull’attenti alle 
telefonate del Cardinale Bertone o  ascoltare la voce formigoniana all’
auditorium Gaber , potrà godere dei benefici economici e/o politici.
Non che i fautori della lettera (67 docenti di Fisica dell’università) 
prendessero le distanze dall’ideologia dominante, il che sarebbe 
pretendere troppo da questa elité, soprattutto per quanto riguarda la 
prostituzione dei tecnici, della tecnica e della scienza al mondo degli 
affari e del profitto. Il punto è che hanno osato criticare le 
posizioni del Papa, nelle quali si suppone una superiorità del  Dio 
(cristiano) quindi della chiesa rispetto alla scienza in generale e 
rispetto alle altre religioni. 
Alcuni professori della Sapienza hanno 
evidenziato nella lettera la pericolosità di questo programma dal punto 
di vista politico e culturale:

 “basta pensare alla reazione sollevata 
nel mondo islamico dall'accenno alla differenza che ci sarebbe tra il 
Dio cristiano e Allah - attribuita alla supposta razionalità del primo 
in confronto all'imprevedibile irrazionalità del secondo - che sarebbe 
a sua volta all'origine della mitezza dei cristiani e della violenza 
degli islamici. Ci vuole un bel coraggio sostenere questa tesi e 
nascondere sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro gli ebrei, lo 
sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i 
roghi dell'Inquisizione che i cristiani hanno regalato al mondo”.

Crediamo che si vogliono mettere a tacere questi elementi di denuncia e 
di critica contro la gerarchia ecclesiastica che ha le sue 
responsabilità anche nell’attuale epoca della guerra infinità, dei 
nuovi capitoli che si vogliono aprire (vedi Iran), nel sostegno a 
regimi dispotici e sanguinari e sulla responsabilità della borghesia e 
dei propri governi nella  situazione di crisi, come quella attuale, che 
impone il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro nelle 
metropoli imperialiste, di una guerra non dichiarata scatenata dai 
padroni contro i lavoratori, guerra fatta dai morti sul lavoro (i morti 
della Thyssen Krupp sono un episodio tragico) e di repressione verso 
chi lotta per difendere le proprie condizioni di vita e lavoro (lo 
vediamo con i licenziamenti  politici di questi giorni a Pomigliano, 
Termoli e Melfi, la criminalizzazione di chi protesta a Napoli , le 
denunce contro il movimento No Tav e No dal Molin). 
Che poi il papa, 
con una sapiente comunicazione, abbia annunciato che non intendesse 
obbligare nessuno a credere, non cambia nulla. Semplicemente il papa 
non ha più il potere per farlo. Quando ha potuto lo ha fatto.
Che poi 
la religione si serva delle vie “umane” messe a disposizione dalla 
divina provvidenza per preparare sulla terra la venuta del regno di dio 
è ampiamente confermato, in Regione Lombardia, dalla presenza di enti 
religiosi nella gestione di grosse fette di denaro pubblico.