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"Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina". L'appello di Amnesty al Comitato olimpico internazionale
- Subject: "Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina". L'appello di Amnesty al Comitato olimpico internazionale
- From: press at amnesty.it
- Date: Tue, 11 Dec 2007 09:01:41 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS148-2007 'PECHINO 2008: OLIMPIADI E DIRITTI UMANI IN CINA'. L'APPELLO DI AMNESTY INTERNATIONAL AL COMITATO ESECUTIVO DEL COMITATO OLIMPICO INTERNAZIONALE In occasione della riunione del Comitato esecutivo del Comitato olimpico internazionale (Cio), in programma da oggi fino a mercoledi' a Losanna, Amnesty International rinnova l'appello all'organismo sportivo affinche', in vista dei Giochi olimpici di Pechino 2008, siano affrontati i problemi riguardanti i diritti umani. Analoga richiesta e' stata inoltrata da parte della Sezione Italiana di Amnesty International al Comitato olimpico nazionale italiano (Coni). Pur riconoscendo che la responsabilita' di introdurre riforme nel campo dei diritti umani compete principalmente alle autorita' cinesi, Amnesty International ritiene che il Cio possa ancora fornire un contributo significativo, usando la propria influenza per favorire un cambiamento positivo, in linea con la Carta olimpica. Nei mesi che precederanno lo svolgimento delle Olimpiadi, Amnesty International portera' avanti una campagna per ottenere progressi che potrebbero costituire un'eredita' positiva delle Olimpiadi, in quattro aree specifiche: la pena di morte, la detenzione senza processo, la liberta' d'informazione e la protezione degli attivisti per i diritti umani. Una serie di casi recenti mettono in evidenza la necessita' urgente di un'azione della Cina nel campo dei diritti umani: - il 10 ottobre Wang Ling e' stata condannata a 15 mesi di 'rieducazione attraverso il lavoro' per aver firmato petizioni e aver preparato striscioni, dopo che la sua abitazione era stata demolita per far posto a strutture olimpiche. E' stata picchiata, arrestata e imprigionata in diverse occasioni. Si trova attualmente nel centro di 'rieducazione attraverso il lavoro' di Daxing, a Pechino. - Yang Chunlin, arrestato il 6 luglio 2007 e da allora detenuto in isolamento per aver lanciato la petizione 'Vogliamo i diritti umani, non le Olimpiadi', con la quale i contadini stanno protestando per la confisca dei loro terreni. Ha dichiarato di essere stato sottoposto a una forma di tortura frequentemente utilizzata in Cina: le sue braccia e le sue gambe sono state legate ai quattro angoli del letto ed e' stato costretto a mangiare, bere e defecare in quella posizione. - Ye Gouzhu, attivista per il diritto alla casa, sta scontando una condanna a quattro anni di reclusione per aver chiesto il permesso di organizzare una manifestazione che intendeva richiamare l'attenzione sullo sgombero forzato di alcuni abitanti del distretto di Xuanwu, a Pechino. Anche la sua casa e il suo negozio sono stati demoliti per fare spazio a impianti olimpici. A settembre, Ye Mingjun e Ye Guoqiang, figlio e fratello di Ye Gouzhu, hanno a loro volta avviato una protesta contro le demolizioni e sono stati arrestati dalla polizia di Pechino con l'accusa di 'incitamento alla sovversione'. Ye Mingjun e' stato rilasciato su cauzione alla fine di ottobre, mentre Ye Guoqiang risulta ancora detenuto. Amnesty International chiede il rilascio immediato e incondizionato di questi detenuti, un'inchiesta sulle torture che si concluda con l'incriminazione dei responsabili e l'assegnazione di un risarcimento alle vittime. FINE DEL COMUNICATO Roma, 10 dicembre 2007 Per ulteriori informazioni sulla situazione dei diritti umani in Cina e sulla campagna 'Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina': www.amnesty.it/pechino2008 Per approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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