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La chiesa e le "disfunzioni affettive"....
- Subject: La chiesa e le "disfunzioni affettive"....
- From: ponte <ponte at ecn.org>
- Date: Wed, 23 May 2007 23:40:18 +0200
Riportiamo del sito dell'agenzia di informazione religiosa ( http://www.agensir.it ) una nota quanto meno singolare che riguarda il modo in cui viene affrontata la pedofila ( disfunzione affetiva!! ) da parte del clero. Tale comunicato crediamo sia stato emesso a causa dello scandalo dei preti pedofili di cui tanto si parla in queste settimane, ma è molto lontano dal fare chiarezza e allontanare il discredito in cui la chiea si dibatte. Prima di passare alla lettura vi ricordiamo che: Il documentario della BBC trasmesso in Inghilterra nel 2006 sugli scandali dei preti pedofili e che parla di "Crimen Sollicitationis", un documento di Ratzinger che rinnova il divieto a testimoniare in tribunali civili (pena la scomunica).... VERRÀ PROIETTATO SU GRANDE SCHERMO ( SOTTOTITOLI IN ITALIANO ) LUNEDÌ 28 MAGGIO ALLE ORE 21:30 CIRCOLO ANARCHICO PONTE DELLA GHISOLFA VIALE MONZA 255 MILANO M1 PRECOTTO http://www.ecn.org/ponte Ecco la nota del SIR “La Chiesa non transige, e da almeno una ventina di anni promuove iniziative e interventi concreti nei confronti delle disfunzioni affettive di seminaristi, novizi, sacerdoti e religiosi”. A testimoniarlo al Sir è il missionario comboniano e psicoterapeuta Giuseppe Crea, impegnato in prima persona in tale attività. Mentre da alcuni viene affermato che la Chiesa è inerte di fronte allo scandalo dei preti pedofili che, semmai, tende a coprire, padre Crea afferma: “Oltre alla consueta cura e attenzione per la formazione umana e psicologica e la maturazione affettiva dei candidati al sacerdozio e alla vita consacrata”, la Chiesa prevede “percorsi terapeutici per chi ne abbia bisogno e un rigido discernimento che, nei casi più gravi o di fronte alla non volontà di curarsi, porta all’allontanamento di seminaristi e novizi”. “Un tema su cui occorre fare chiarezza dal punto scientifico e dell’informazione: non è una novità - puntualizza lo psicoterapeuta - che le persone, all’interno o all’esterno della Chiesa, si ammalino, come non è una novità che davanti a gravi disfunzioni affettive la Chiesa non usi mezzi termini e assuma provvedimenti rigorosi”“Tre, spiega lo psicoterapeuta, i livelli del percorso, avviato su richiesta dei responsabili nei seminari e nelle case di formazione: un momento informativo-formativo generale, un confronto in piccoli gruppi che consente ai giovani di riconoscere eventuali difficoltà relazionali o disfunzioni affettive e, se necessario, un intervento mirato sul singolo”. “Il lavoro dell’esperto – spiega padre Crea – è il facilitare questa consapevolezza per arrivare a un discernimento: o ci si cura o non si può rimanere. Dall’esterno è difficile comprendere la ‘durezza’ del discernimento: a volte può trattarsi di un’autentica batosta, perché un soggetto può essere espulso, oppure gli si può consentire di rimanere a condizione che manifesti la volontà di sottoporsi ai trattamenti”. Insomma, “chi non vuole curarsi viene fermato”; chi accetta il programma terapeutico, “viene aiutato a incanalare le energie ‘negative’ e gli impulsi deviati in modo positivo” nella necessaria consapevolezza di “dover lavorare in futuro in contesti nei quali non si possano riproporre situazioni a rischio, ad esempio a contatto con bambini”.
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