che vergogna.....
Nota impegnativa
dell’Onu |
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Lapidare i froci non è
reato, e altre nefandezze con l’egida
multikulti
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Eccola la nota
impegnativa delle Nazioni Unite, quella che provenendo dal soglio
multikulti della bontà mondiale non turberà il sonno di nessuno: lapidare
i froci non è reato. Alla riunione del Consiglio di Ginevra sui diritti
umani, un organo ideato da Kofi Annan ma già più ridicolo della famigerata
Commissione di cui l’anno scorso ha preso il posto, a settembre è stato
presentato un documento di condanna della Nigeria per la mostruosa pratica
di lapidazione, fino alla morte, degli omosessuali. L’ambasciatore
nigeriano s’è difeso da par suo e ha spiegato ai colleghi che “la pena di
morte per lapidazione contro chi compie atti sessuali contro natura è
prevista dalla sharia e non dev’essere equiparata agli omicidi
extragiudiziari anzi, davvero, non deve nemmeno essere considerata in
questo rapporto”. La presidenza del consesso mondiale che, in teoria,
dovrebbe tutelare i diritti umani ha ringraziato ed è passata ad altro,
tendenzialmente a un voto di condanna nei confronti di Israele. In questa
sessione sono già state approvate otto risoluzioni contro lo stato
ebraico, e ce ne sono altre tre in lista d’attesa, ma non è passata
nessuna critica formale ai soliti e ben noti torturatori. Questa
settimana, il Consiglio ha deciso di non prendere in considerazione il
peggioramento della situazione dei diritti umani in Iran e Uzbekistan. E
anche l’inevitabile documento sul genocidio in Darfur (che, intanto,
secondo l’Onu non è genocidio) ha evitato accuratamente di puntare il dito
sul governo sudanese, viceversa il testo non sarebbe stato approvato. La
solita alleanza tra macellai, dittatori e democrazie accondiscendenti
continua, con l’egida Onu, a giustificare ogni abominio, compresi la
violenza sulle donne nel mondo islamico, la negazione dell’Olocausto di
Teheran, la tortura politica a Cuba, le bombe di Hezbollah. Alla fine di
ogni intervento di questi personaggi, la presidenza del Consiglio Onu
doverosamente ringrazia, malgrado le sconcezze ascoltate. La settimana
scorsa, quando il rappresentante di UN Watch ha preso la parola per
denunciare queste cose, e dire che il sogno dei padri fondatori delle
Nazioni Unite si è trasformato in un incubo, è successa una cosa
straordinaria che vi consigliamo di andare a vedere sul sito unwatch.org.
Lo spagnolo che presiedeva, dopo aver ringraziato ogni difensore dei
torturatori fin lì ascoltato, si è rifiutato di fare altrettanto con il
rappresentante di UN Watch, condannando il suo intervento, giudicandolo
inammissibile e intollerabile. E’ la prova, non solo secondo il Wall
Street Journal e il New York Sun, ma anche per una rivista progressista
come Foreign Policy, che il Consiglio dei diritti umani dell’Onu “è
ufficialmente una barzelletta”.
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