assemblea regionale autoconvocata donne



Car@ tutt@

Vi inoltro per conoscenza il documento dell'assemblea autoconvocata delle
donne  a Perugia che si è svolta martedì 10 gennaio, allegandovi anche
l'appello
un caro saluto Linda Santilli



OVE LA DONNA LO CONSENTA





A DIFESA

DELL'AUTODETERMINAZIONE DELLA DONNA

E DELLE LIBERTA' CIVILI



La convocazione di questa assemblea è l'espressione di una volontà, quella
di ricominciare ad avere rapporti continuativi tra diverse realtà dove le
donne e gli uomini  operano, vivono, si impegnano insieme o da soli, in
forme organizzate o in gruppi ristretti, con la determinazione di voler
garantire le libertà individuali e i diritti di cittadinanza, in difesa
della laicità dello Stato e delle più importanti conquiste civili e
sociali, ottenute dalla nascita della Repubblica, fondate sui valori della
Resistenza.

L'autodeterminazione femminile rispetto al proprio corpo, alla sessualità e
alla maternità è un principio di civiltà di cui la legge 194 rappresenta
un'espressione fondamentale che ha posto fine alla piaga dell'aborto
clandestino e ha ridotto progressivamente negli anni il ricorso all'aborto.
Investire sulla responsabilità e sulla consapevolezza delle donne è stato
l'elemento vincente. Il lavoro delle operatrici e degli operatori pubblici
dei consultori familiari, in trent'anni di attività, ha rappresentato e
deve continuare a rappresentare un punto di riferimento essenziale per le
donne e le loro famiglie. Difendere, sostenere e rilanciare i consultori
pubblici significa riconoscere la libertà delle donne e degli uomini di
disporre di sé, delle proprie vite e di quelle a venire.

Siamo consapevoli che, in questa regione e, più in generale nel Paese, non
sono mai venuti meno né l'impegno né l'elaborazione culturale, politica,
sindacale delle donne ma l'abitudine all'indignazione solitaria o la
rinuncia graduale al dissenso, l'adattamento al proprio quotidiano, spesso
già di per sé faticoso, sono manifestazioni pericolose incoraggiate dalla
generalizzazione delle condizioni di precarietà della vita e di lavoro
prodotte dal governo di centro-destra.

Sarebbe sbagliato sottovalutare l'attacco che una parte del ceto politico e
della gerarchia della Chiesa cattolica sta lanciando con forza contro
l'autodeterminazione delle donne e le libertà individuali su temi che
interrogano nuovi orizzonti di libertà per le donne e per gli uomini.

Altrettanto chiaro è che a questo attacco dovremo essere capaci di parlare
al plurale, di dare una riposta che necessariamente dovrà tenere conto di
soggettività diverse e molteplici, di diverse tendenze che hanno
caratterizzato il pensiero delle donne in questi anni e, naturalmente, di
diverse generazioni di donne, native e migranti. Cosa ci unisce? La nostra
passione per la libertà e la giustizia sociale, contro la violenza in tutte
le sue forme.

Noi, donne e uomini, lesbiche e gay, eterosessuali e bisessuali,
transessuali e transgender, credenti e non, italiani e stranieri,
rivendichiamo il diritto a portare avanti in modo autonomo il nostro
progetto di vita, nel rispetto dei diritti di tutti. Vogliamo ribadire il
nostro desiderio di vivere in un paese laico e la richiesta di riforme
attente ai diritti civili, a partire da una legge sul Pacs.

Perugia, 10 gennaio 2006









Partecipiamo alle manifestazioni nazionali del 14 gennaio 2006



sabato 14 gennaio alle ore 14.30
a Roma, in Piazza Farnese

Tutti in Pacs - Festa delle libertà civili



M A N I F E S T A Z I O N E
N A Z I O N A L E
Milano 14 Gennaio 2006


Ore 14 corteo da P.zza Duca D'Aosta (Stazione Centrale) a Piazza del Duomo.

PER la LIBERTA' FEMMINILE, ORIGINE di TUTTE le LIBERTA' e MISURA della
DEMOCRAZIA

PER la DIFESA della LEGGE 194 e della LAICITA' dello STATO, CONTRO
l'INTIMIDAZIONE e la COLPEVOLIZZAZIONE delle DONNE.






Attachment: Appello per assemblea 10 gennaio.doc
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