25/11 Torino: GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE.




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Associazione Volontarie del Telefono Rosa

Via Assietta 13/a – 10128 Torino

Telefono 011.530666/5628314 – fax 011.549184

Internet:
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Con preghiera di pubblicazione/diffusione.

In allegato alla presente,  vi trasmettiamo il comunicato stampa e la
locandina inerenti la ns. iniziativa per il 25 novembre 2005: GIORNATA
INTERNAZIONALE PER

L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE.

Cari saluti.

Lella Menzio (Presidente Telefono Rosa - Torino) Per comunicaz. 348.2644412

Torino, 11 novembre 2005

all.ti : n. 2








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COMUNICATO STAMPA - 25 NOVEMBRE 2005



Uccide più donne la violenza subìta dal partner che non il cancro, gli
incidenti stradali o le guerre: questa l'angosciante realtà presentata dal
Consiglio d'Europa.
La violenza familiare, in altre parole, per le donne tra i 16 e i 44 anni,
in Europa, è la prima causa di morte.
Anche in questo caso, evidentemente, non stiamo parlando di ciò che accade
nel Paesi più poveri e marginali del mondo: ogni 4 minuti una donna viene
violentata in America e nella progredita Svezia ogni 10 giorni una donna
viene uccisa.
I dati italiani, purtroppo, non si differenziano molto da quelli di altri
Paesi: sono nella nostra memoria cronache recenti o recentissime che
riportano come il genere femminile sia esposto ad una serie molto alta di
"rischi sessuati".
In fondo, come afferma il rapporto del Consiglio di Europa, é ormai chiaro
che la violenza sulle donne non si manifesta solo in un contesto già per
altre ragioni definibile criminale a causa della commissione anche di altri
reati da parte dell'autore, o in un ambito segnato da diversa patologia:
nemmeno l'ipotesi che la violenza contro le donne sia l'effetto di degrado
socioculturale ottiene ormai grandi crediti.
E, come sempre accade, il dito è puntato sulla sensibilizzazione,
sull'attenzione, sulle ottiche di prevenzione: materiale prezioso,
specialmente per il progetto futuro.  Però oggi - così  come ieri - quasi
sempre  le vittime conoscono  il loro aggressore e   le violenze più gravi
e reiterate avvengono proprio nel chiuso delle famiglie.
E'  illusorio pensare che future generazioni possano,  fisiologicamente, e
senza una profonda riflessione critica estesa a tutti, vivere una
condizione di parità e di rispetto rifiutando  ciò che ormai apparterrebbe
al passato: perché purtroppo il passato  é ancora attualità.  
La vera scommessa per il futuro sarebbe proprio il  poter constatare non
solo, come ovviamente é auspicabile, una costante diminuzione del fenomeno,
ma anche  un innalzamento dell' età media degli autori di violenza nei
confronti delle donne, e  di quella delle loro  vittime,  potendosi da ciò
almeno in parte dedurre che presso  le nuove generazioni si é  intanto
diffusa una diversa cultura legata al genere.  L'osservazione attuale del
Telefono Rosa di Torino, che da anni accoglie e sostiene vittime di
violenza specialmente intrafamiliare, oggi non dà questo risultato: la
violenza é  analogamente diffusa in qualunque fascia di età.
Le scienze sociali non potranno mai dirci i numeri esatti: il sommerso é, e
temiamo sarà, ancora notevole. Sappiamo anche che per molte donne il
silenzio non è solo un sacrificio di sé nel rito del bilancio
esistenziale, ma anche una forma di autodifesa dalla frustrazione che
provoca il fatto di essere picchiata, violentata o anche solo denigrata
proprio dalla persona con cui si è deciso di trascorrere perlomeno una
parte significativa della propria vita.
Le commemorazioni, per non essere sterili, devono servire a promuovere
tante e costanti occasioni in cui dibattere il problema, ammettere
consapevolmente il rischio, valutare i primi segnali di una possibile
aggressione maschile. Perché forse gli anni passano, la coscienza femminile
aumenta, ma la consapevolezza maschile di generare violenza invece no,  non
cresce.



Torino,  novembre 2005





                                                          Telefono Rosa Torino