no cpt



Appello alla partecipazione all´assemblea nazionale a Bari del 10 luglio 2005

La legge Turco-Napolitano, la legge Bossi-Fini e il ministro dell´interno
Pisanu, in nome della sicurezza, hanno trasformato il problema politico
dell´immigrazione in guerra permanente contro tutti i migranti.
La società di oggi è martellata quotidianamente da retoriche securitarie
che ripetono incessantemente: potete vedere voi stessi che cosa sono gli
immigrati, esseri incorreggibili e pericolosi; l´immigrato è stupratore,
drogato, oppure prostituta, ma è anche terrorista e criminale. L´unica cosa
da fare è lasciarlo fuori dai confini dello Stato nazionale, oppure se
tenta di attraversare illegalmente i nostri confini, va rinchiuso in un CPT
e poi espulso.
L´associazione continua di clandestino e criminale ha reso di fatto il
clandestino un criminale sui generis, un criminale d´eccezione che non può
semplicemente essere arrestato, ma deve essere internato perché non avendo
commesso reato alcuno, ha la colpa pura e semplice di avere esercitato il
suo diritto di fuga dalla guerra, dalla fame, dalla miseria.
Queste leggi hanno reso ancora più precaria e ricattabile la condizione
giuridica dei migranti favorendone il loro sfruttamento e creando una
società di "irregolari" da trattenere espellere e incarcerare. Il
trattamento del migrante è diventato il prototipo del controllo della
marginalità sociale. Il caso della struttura detentiva di Castelfranco
costituisce un esempio legato alla proposta di legge Fini sulle
tossicodipendenze. Punizione e coercizione sono gli strumenti utilizzati
nei confronti di questioni sociali.
Dal 1998 - anno in cui la legge Turco-Napolitano ha istituito i centri di
permanenza temporanea - un´ampia rete di gruppi, associazioni, partiti e
sindacati ha dato vita ad una lunga serie di azioni con l´obiettivo di una
loro definitiva chiusura, denunciando la impossibilità di una modifica
umanitaria dei CPT. Contemporaneamente, anche dall´interno degli stessi
centri di permanenza temporanea, i migranti hanno agito pratiche di
resistenza all´arbitrio; spesso sono state sopite, altre volte si sono
concretizzate nella fuga.

In questi anni si è creato un fronte ampio e trasversale che ha coinvolto
numerosi amministratori locali e, più di recente, ha visto associarsi la
chiara presa di parola da parte di alcuni Presidenti di Regione.
Le dichiarazioni di Vendola, in particolare la convocazione per l´11 luglio
di un Forum dei Presidenti delle Regioni contro i CPT, hanno aperto uno
scontro istituzionale tuttora in atto.
Crediamo che questo scontro riguardi, innanzitutto, la natura della
decisione politica e rispetto a questo crediamo che sia necessario
sperimentare inedite forme di democrazia.
D´altro canto le misure detentive applicate negli ultimi mesi - sotto
indicazioni diretta del ministro degli interni Pisanu - nei confronti di
tanti attivisti che si battano contro la vergogna dei lager per migranti e
lottano per il diritto alla casa e al reddito, costituiscono un esempio
lampante del deterioramento delle forme di governo attuale.
Associazione sovversiva, associazione a delinquere, eversione dell´ordine
democratico, finalità di terrorismo, cospirazione politica contro lo stato
sono alcune delle formule utilizzate per neutralizzare le istanze di
cambiamento sociale e democrazia che provengano dall´interno o dall´esterno
dei confini nazionali.
Di fronte a tutto ciò, come attivisti ed attiviste che quotidianamente
tentano di conquistare una vita degna di essere vissuta per tutti e per
tutte, ci rivolgiamo in eguale maniera a tutte le realtà che si mobilitano
contro guerra, razzismo, neoliberismo economico e indiciamo un incontro da
tenersi il 10 luglio a Bari, in Via Giulio Petroni n. 101.

Chiediamo a tutti di prendere posizione su alcuni temi:
- l´abrogazione delle leggi sull´immigrazione che si basano su espulsione e
reclusione;
- la chiusura incondizionata dei cpt;
- una politica sociale che metta la parola fine alla divisione della
società in migranti e non migranti, illegali e legali, produttivi ed
improduttivi;
- la depenalizzazione dei reati sociali.
Il Governo ci chiede un patto di sicurezza, rispondiamo che l´unica
sicurezza è data dal concreto accesso al reddito e alla cittadinanza per
tutti e tutte.


Rete No Cpt
nocpt at libero.it

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L'autoritarismo ha bisogno
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la democrazia di
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