Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "A.C." <arribo at libero.it>
- Date: Tue, 22 Feb 2005 02:14:30 +0100
Movimento per la società di giustizia e
per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo documento, che ritiene importante nell'azione
per la pace. Testo inglese e italiano. Indirizzi:
Pres. Comm. José M.Barroso, Rue
de la Loi 200, 1049 Bruxelles/ sg-web-president at cec.eu.int
Pres.Parl. Josep Borrell, Rue
Wiertz 60, 1047 Bruxelles/ jborrell at europarl.eu.int
Membri Parl. stesso indir. post/
ncognome at europarl.eu.int
Un saluto fraterno da Arrigo
Colombo
Centro Interdipartimentale di Ricerca
sull’Utopia Università di
Lecce Movimento per la società di Giustizia e per la
Speranza To the President
of European Commission, and to the members of the
Commission To the President
of European Parliament, Josep Borrell Fontelles, and to the members of the
Parliament The rearmament of
Europe For
some time now, people have been talking about the rearmament of
The Movement for
the society of justice is convinced that such a conception is completely wrong, completely antithetical to the human and ethical stature of the Community, to
its position and mission in the world. The
European Community was born after the sad experience of two world wars, the
tragic history of nation states involved in a «perennial war», a war that has
dominated the whole of the modern era. The European Community was born out of
the will to overcome that past forever. It was born out of the desire for peace
and it has set itself up as a centre of
peace in the world. This
ethical stature has been to a certain extent damaged by those leaders who lined
up with Europe must remain a Community of peace. The
Movement believes that action must be
taken in this sense. 1. One should not
speak about rearmament, but about a
common force for peace, about the possibility of unifying the national
armies in this force, which is conceived only for the maintenance or the
reestablishment of peace in the world, if and when local conflicts arise (as far
as terrorism is concerned, it cannot be fought by deploying armies). And this,
the Movement holds, must be the principle of the «European Defence Agency»,
recently constituted. No process of
rearmament or increase in armaments is therefore
required. 2. On the
contrary, the disarmament process
must continue: the abolition of
conscription, arms reduction, the dismantling of nuclear weapons and
every weapon of mass destruction. 3. Pressure must
be brought to bear on all member states, beginning with those who possess nuclear weapons and
who produce and sell arms in the
world; this trade must be
forbidden, starting with the states of the EU. This action must be extended
to our American ally, the Islamic countries and the UN.
4.
Pressure must be brought to bear on the UN so that when conflicts break out, intervention may be swift; think of
Darfur, for example. We must act with determination, seeking alliances, in order
to resolve the current crises: For the whole of
humanity, Europe must be a shining
beacon of peace. Lecce,
2005-02-20
For
the Movement, the Chairman Prof. Arrigo Colombo Coordinamento: Arrigo Colombo, Via Monte S.Michele 49,
73100 Lecce, tel/fax 0832-314160 (testo italiano) Al Presidente della Commissione Europea e ai membri della Commissione Al Presidente del Parlamento Europeo e ai membri del Parlamento Il riarmo dell’Europa Si parla, da qualche tempo, di un riarmo dell’Europa. Il riferimento va all’America, alla sua strapotenza militare, alla sua possibilità d’intervenire unilateralmente scavalcando l’Onu come la Nato, come ogni alleanza che comunque possa interferire nei suoi piani egemonici; che finiscono poi magari nella disfatta, come sta accadendo in Iraq. Si pensa che la Comunità Europea dovrebbe avere un esercito che possa reggere il confronto con quello americano, possa rappresentare degnamente l’Europa sul piano militare internazionale, possa condizionare quella egemonia. Il Movimento per la società di giustizia è convinto che una tale concezione sia completamente errata, completamente in antitesi con la statura umana ed etica della Comunità, con la sua presenza e missione nel mondo. La Comunità Europea è nata dopo la triste esperienza della due guerre mondiali, la tristissima esperienza di un passato di stati-nazione coinvolti in una «guerra perenne», una guerra che ha riempito l’intera modernità; è nata da una volontà che quel passato fosse superato per sempre. È nata da una volontà di pace e si è posta come un centro di pace nel mondo. Questa statura etica è stata in certa misura danneggiata dai leader che si sono accodati all’America in questa disgraziata guerra irachena che i loro popoli rifiutavano: Blair in particolare, Aznar, Berlusconi. Leader che sono stati duramente ripagati già dall’andamento della guerra, dalla guerriglia in cui si sono ritrovati invischiati e impotenti. L’Europa deve restare una Comunità di pace. 1. Non si deve parlare di riarmo, ma semmai del costituirsi di una comune forza di pace, dell’unificarsi degli eserciti nazionali in questa forza; concepita soltanto in ordine al mantenimento o al ristabilimento della pace nel mondo, qualora conflitti locali dovessero insorgere (quanto al terrorismo, non lo si combatte dispiegando eserciti). E tale il Movimento pensa debba essere il senso dell’“Agenzia europea per la Difesa”, recentemente costituita; nella quale perciò non deve svilupparsi nessun processo di riarmo o di potenziamento degli armamenti. 2. Al contrario deve continuare il processo di disarmo: la scomparsa della leva, la riduzione delle armi, l’annientamento delle armi atomiche e di ogni arma di distruzione di massa. 3. Un’azione dev’essere dispiegata su tutti gli stati membri, a cominciare da quelli che posseggono armi atomiche, che producono e vendono armi nel mondo; questa vendita dev’essere vietata. Quest’azione deve dispiegarsi anche sull’alleato americano, sulla costellazione islamica, all’interno dell’Onu. 4. Si deve premere sull’Onu affinché allo scoppio di conflitti l’intervento sia pronto; pensiamo al Sudan, ad esempio. Si deve operare con forza, cercando alleanze, per risolvere gli attuali punti di crisi: la Palestina, la Cecenia, la sorte del popolo curdo, il Sudan appunto. Nell’umanità intera l’Europa deve brillare come principio di pace.
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