" Vi garantiamo la sicurezza del vostro TFR nei fondi pensione "



" Vi garantiamo la sicurezza del vostro TFR nei fondi pensione "

Recentemente per convincerci a versare nei fondi pensione il TFR hanno
lanciato la promessa di garantire un rendimento comparabile con quello del
TFR o quella di un rendimento minimo del 2,5% annuo se scegliamo di
affidarci ad una gestione "prudenziale" dei nostri soldi. Che dovrebbero
essere investiti, senza rischi (?), principalmente in "obbligazioni", ma
non in azioni.

Le obbligazioni (in inglese bond) sono  un certificato emesso o da uno
stato o da un ente pubblico o da una banca o da un'azienda, i quali
promettono di pagare un determinato interesse sul denaro che hanno
ricevuto in prestito e di restituire il capitale ricevuto alla scadenza del
certificato.

Si emettono obbligazioni  perché si ha bisogno di soldi.
Oggi il costo del denaro è circa il 2% e le grandi aziende possono ottenere
anche prestiti a tassi oscillanti tra il 2,9% e il 3,5%. Aziende con più
difficoltà (indebitate, con poco liquidità) devono pagare tassi fino al
7,5%. Si emettono obbligazioni per ottenere dei soldi se le banche non
fanno ulteriori prestiti o chiedono tassi troppo alti. Ma anche se le
banche ritengono di guadagnare di più e con più sicurezza incassando le
commissioni della vendita delle obbligazioni piuttosto che anticipando i
soldi. Addirittura certe aziende potrebbero essere spinte ad emettere
obbligazioni per ripianare i loro debiti con le banche.
Anche le obbligazioni sono comunque rischiose, perché chi le emette
potrebbe avere difficoltà a restituire il prestito ricevuto.

Infatti

- Le società di revisione dei bilanci avevano passato al microscopio sia
quelli della Cirio che della Parmalat, e le autorità di vigilanza
finanziaria e borsistica avevano loro permesso di emettere
obbligazioni. Poi c'è stato il crack di entrambe: i  possessori delle loro
obbligazioni hanno ora in mano della carta straccia.
-  L'Enron e tante altre società statunitensi hanno emesso obbligazioni (e
altri tipi di titoli, molto più  rischiosi) per importi di svariate volte
superiori ai loro capitali. Molte di queste società, alla scadenza dei
prestiti, non saranno in grado di restituire i soldi ricevuti. Se lo stato
non interverrà a pagare questi indebitamenti, una nuova bolla speculativa è
destinata a esplodere negli USA e a ripercuotersi sui mercati finanziari di
tutto il mondo.
-   Anche le obbligazioni emesse dagli stati possono essere pericolose,
come quelle dell'Argentina o della Russia. Ma anche uno stato che emette
obbligazioni ritenute "sicure", può rischiare di essere coinvolto nei crack
speculativi. Nella crisi finanziaria del 1987 venne coinvolto l'Ufficio
Italiano Cambi (l'ente statale per il controllo dei movimenti della moneta
nazionale con l'estero) che aveva acquisito quote del Long Term Capital
management, un fondo non obbligazionario ad alto rendimento ma anche ad
alto rischio. Il fallimento del fondo fu evitato con un intervento di 3,7
miliardi di dollari (di allora) effettuato da
una serie di banche, coordinate dalla banca centrale degli USA. L'
indebitamento dell'Ufficio Italiano Cambi in quest'operazione fu di 55
volte superiore il proprio patrimonio totale. Lo stato italiano ripianò
il debito causato dai propri specialisti di alta finanza.

Ci dicono che la  "gestione prudenziale" di un fondo pensione non si
butterà in operazioni ad alto rischio. Ma non vi è alcuna garanzia che non
lo facciano invece gli emittenti delle obbligazioni nelle quali si
butteranno.

Insomma anche le obbligazioni possono essere ben rischiose

Slai Cobas






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