lotte dei lavoratori delle cooperative sociali appaltate dal Comune di Roma



Subject: operatori Conforto sotto l'assessorato pol.sociali
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> licenziamenti, ritardi delle retribuzioni, mobbing, arricchimento
> privatistico
> con le risorse pubbliche, precarietà...sono gli ingredienti della ricetta
> del privato sociale, propinataci ogni giorno della nostra vita. i casi di
> cooperative sociali che costringono il personale lavorativo alla miseria
> totale crescono sempre di più, insieme alla volontà di lotta espressa
> dagli/dalle
> operatori/rici coinvolti/e. quello che segue è il volantino che abbiamo
> distribuito quest'oggi agli operatori e alle operatrici della ccop.sociale
> Conforto, le cui caratteristiche sono quelle accennate sopra! in questa
> coop. è presente il Nidil-CGIL, ma i/le lavoratori/rici sono ormai stanchi
> delle morbide posizioni cigielline, dei rapporti che legano questi
> personaggi
> agli enti locali, delle  stette di mano, degli accordi di mediazione e al
> ribasso che non portano a niente.
> oggi lavoratori e lavoratrici hanno avuto un incontro presso l'asses0rato
> alle politiche sociali per chiedere le revoca degli appalti gestiti dalla
> Conforto...noi eravamo li a sostenere la lotta e a infondere il germe
> dell'autorganizzazione!
> nei giorni seguenti appoggeremo l'eventuale sciopero di cui operatori e
> operatrici stanno discutendo.
> cocittos
>
> Il vento sta cambiando (ma loro no?)
>
>  Da qualche mese a questa parte il mondo della cooperazione è scosso da
> percorsi vertenziali che interessano diverse cooperative (Casa dei Diritti
> Sociali, Obiettivo 2000, Conforto,ecc.), vertenze che si sviluppano in
> municipi
> diversi, che adottano forme di lotta molteplici ma con uno stesso
> denominatore
> comune: il rispetto dei diritti di chi lavora!
> In alcuni casi si tratta della richiesta di applicazione della delibera
> 135, come hanno fatto le lavoratrici ed i lavoratori della Casa dei Diritti
> Sociali addirittura occupando l'assessorato alle politiche sociali per 14
> ore, sostenuti dai lavoratori di altre cooperative. Questa delibera, che
> sanziona le cooperative che non rispettano i parametri contrattuali, fino
> all'esclusione dall'accreditamento e salvaguardando i posti di lavoro, non
> è mai stata applicata nonostante le circonstanziate denuncie di più di un
> lavoratore e l?apertura di diverse istruttorie riguardanti casi  di chiara
> violazione della citata delibera.
>  Prima gli assessori competenti si giustificavano dicendo che non c'era
> un regolamento attuativo, ma ora che tale regolamento sta per essere
> approvato,
> le cose stentano a cambiare: nonostante tutto, il legame scellerato tra
> Comune di Roma e terzo settore sembra non volersi sciogliere, a discapito
> di chi sta alla base di questa piramide: operatori ed utenti.
>  Ma proprio operatori ed utenti della cooperativa Obiettivo 2000 ci hanno
> fatto pervenire un segnale importantissimo: i beneficiari dei servizi
> infatti
> hanno protestato sotto il 6 municipio al culmine di uno sciopero di quattro
> giorni organizzato dai/dalle lavoratori/rici in risposta ai forti ritardi
> sui pagamenti, sostenendo le loro ragioni.
>  Poiché, tuttavia, molti casi simili si stanno moltiplicando, si può dire
> con certezza che essi non sono il sintomo di qualcosa che non va, ma che
> il sistema della cooperazione a Roma, nel caso fosse mai stato un sistema
> valido, è un sistema da cambiare.
>  Non è soltanto un problema economico o di garanzie negate, ma un problema
> strutturale che va dalla qualità dei servizi erogati, all'abuso di personale
> precario, sfruttato e sottopagato, per arrivare allo stato di truffa
> generalizzato
>  orchestrato dai vari dirigenti delle cooperative e al complice silenzio
> degli organismi amministrativi.
>  Sul versante della precarietà, il caso degli AEC è emblematico: lavori
> se mi serve, quando mi fa comodo e come dico io. Cioè la programmazione
> non tiene affatto conto delle tue esigenze come lavoratore persona e spesso
> neanche di quelle dell'utente, ma solo delle esigenze di profitto della
> cooperativa...alla faccia degli scopi sociali.
> Sul piano del rapporto tra privato sociale e Comune di Roma, ci chiediamo
> per quanto tempo ancora possa durare questa farsa: in alcune cooperative
> il dissesto economico si è raggiunto a seguito delle decine di vertenze
> legali avviate dai lavoratori, vertenze che in alcuni casi hanno dilapidato
> le risorse comuni mettendo in moto la catena pignoramenti-ritardi dei
> pagamenti-fame!!
>  Queste cooperative, che hanno licenziato in modo ingiusto e selvaggio,
> che non rispettano i contratti, che hanno perso cause legali e non sono
> più in grado di retribuire in modo regolare gli/le operatori/rici,
> continuano
> ad essere accreditate!
>
>  Ci stanno prendendo in giro: impediamolo!!!
> Ci  ingannano con promesse e bugie: smascheriamoli!!!
>  Sosteniamo ogni lotta dal basso ed autorganizzata!!!
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