la "superiorità" dell'uomo



Title: la "superiorità" dell'uomo
"In poche parole, gli esseri umani moderni sarebbero il risultato di una linea evolutiva 'privilegiata': per quanto riguarda i geni associati al cervello"... Non si tratta, infatti, di negare ideologicamente la realtà di questa "superiorità" specifica, che ha dato all'Homo sapiens il potere sul mondo e lo sta distruggendo attraverso il suo stesso potere, bensì di inventarne e attuarne un modo nuovo di impiego, superiore. Potenza e volontà di potenza sono acclarate, ma quale divinità malefica ha stabilito che l'uomo ne debba fare l'uso mediocre e demente che è sotto gli occhi e la sofferenza di tutti, come un automa cieco, come un mostro insaziabile e implacabile?...

J.



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12.01.2005

La rapida evoluzione dell'uomo
I geni associati allo sviluppo del cervello si sono evoluti più in fretta che in altri animali




I geni che regolano lo sviluppo e le funzioni del cervello si sono evoluti negli esseri umani molto più rapidamente che nei primati non umani e in altri mammiferi, grazie a processi di selezione naturale caratteristici della linea evolutiva umana. Lo ha rivelato uno studio pubblicato sul numero del 29 dicembre 2004 della rivista "Cell" (http://www.cell.com/).
"Gli esseri umani - spiega Bruce Lahn dell'Università di Chicago (http://www.uchicago.edu/), principale autore della ricerca - hanno ottenuto le loro capacità cognitive non grazie a poche mutazioni accidentali, ma mediante un enorme numero di mutazioni acquisite attraverso una selezione eccezionalmente intensa che ha favorito capacità cognitive più complesse. Spesso tendiamo a pensare che la nostra specie sia categoricamente differente dalle altre: forse qualche giustificazione c'è".
Dal punto di vista genetico, alcuni scienziati considerano l'evoluzione umana come un riepilogo del tipico processo di evoluzione molecolare. Per esempio, l'evoluzione di un cervello più grande sarebbe dovuta agli stessi processi che in altre specie hanno portato all'evoluzione di corna più grandi o zanne più lunghe. "Abbiamo mostrato che c'è una grande differenza - spiega invece Lahn. - L'evoluzione umana è, in effetti, un processo privilegiato perché coinvolge un gran numero di mutazioni in un alto numero di geni. Per ottenere così tanto in così poco tempo evolutivo, poche decine di milioni di anni, è necessario un processo selettivo che forse è categoricamente differente dai processi tipici dell'acquisizione di nuovi tratti biologici".
In poche parole, gli esseri umani moderni sarebbero il risultato di una linea evolutiva "privilegiata": per quanto riguarda i geni associati al cervello, la quantità di mutazioni nella linea che ha portato all'uomo è molto superiore a quella nelle altre specie esaminate dai ricercatori (macachi, scimpanzé, topi e ratti).

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(http://www.lescienze.it/index.php3?id=10157)