UNITI in quanto UOMINI. TESTO del mio intervento al convegno di ITALIA POPOLARE di domani.



Intervento 
che verrà pronunciato domani al convegno di ITALIA
POPOLARE a Torino (info sul convegno:
http://leradicieleali.blog.tiscali.it )

di Francesco Lauria

UNITI IN QUANTO UOMINI.

Cari amici,
davvero è difficile esprimere quello che proviamo
tutti in questo momento.

Forse è un po' presuntuoso, ma dire che, a pochi
giorni dall'anniversario del 18 gennaio, ci sentiamo
LIBERI E FORTI corrisponde a verità.

Dopo la formazione della Margherita e la confluenza
dei Cristiano Sociali nei DS abbiamo vissuto tutti un
un disagio, abbiamo tutti percepito la possibilità di
un progetto, ci siamo inventati un percorso, ora siamo
di fronte al grande tema del programma.

E' proprio dall'appello di Sturzo che vorrei partire.
 Da quel 18 gennaio 1919.

Davvero, dobbiamo riuscire a declinare ISPIRAZIONE
RELIGIOSA e LAICITA' della POLITICA.

In questi giorni ci ha lasciato Ermanno Gorrieri.
Un punto di riferimento almeno per alcuni di noi.

In fondo devo a lui una scoperta.

Un mio articolo in sua memoria è stato pubblicato da
vari giornali e siti internet.

Ecco, è arrivato poi nella mia cassetta della posta un
bellissimo libro dello studioso Marco Mari, appunto : 
Ispirazione religiosa e laicità della politica.
L'Esperienza cristiano-sociale di Gerardo Bruni.

Vedete Bruni, fu un antifascista, militante convinto
ed entusiasta dello sturziano partito popolare, fondò
poi il partito dei cristiano sociali già durante la
resistenza. 
Fu eletto, grazie al sistema proporzionale puro, con
il suo bellissimo simbolo che assommava con dolce
fermezza uno scudo crociato, il vangelo ed il badile
dei proletari, all'Assemblea Costituente nel 1946.

Si sedette alla sinistra di Togliatti.
Vedete Bruni, bibliotecario della biblioteca Vaticana,
sapeva opporsi all'odio e al comunismo di classe il
personalismo sociale, o meglio il socialismo della
persona e delle comunità.

In questo senso collaborò per un breve periodo anche
con i federalisti del Movimento Comunità di Adriano
Olivetti.

La politica cristiana come ci insegna Maritain, è la
politica del bene comune, del bene di tutti,
nell'uguaglianza di tutti.

Il fulcro del nostro credo civico, del nostro nuovo
municipalismo federalista ed europeista deve essere
come per Bruni: l'uomo.

L'uomo inteso in tutto il suo vivere sociale.

Economia e politica svaniscono di fronte alla persona.

Proprio per questo a Roma circa due mesi fa alla
nostra assemblea fondativa ho iniziato parlando di
PERDONO.

Vedete proprio per essere liberi e forti dobbiamo
perdonare chi ha svenduto al miglior offerente il
nostro patrimonio politico.

Noi siamo qui per testimoniare, ma soprattutto per
ripartire.

Quando rileggo il vangelo ed il Discorso della
montagna percepisco che dobbiamo passare dalla povertà
di molti e dalla diseguaglianza per tutti, alla
sobrietà ed alla costruzione di una stabile e sicura
equità.

L'uguaglianza non è un concetto statico.
Va difesa sempre e comunque.
Come la PACE.
Come il DIALOGO.
Come l'ECOLOGIA.

Federalismo e comunità sono i nostri nuovi cardini
grazie ai quali possiamo tenere ben tesi i fili
dell'uguaglianza.

Davvero possiamo partire da noi stessi, per un
approccio globale, per un'EUROPA FEDERATA in un Mondo
Unito.

Vedete chi accusa di utopismo è il primo a non essere
concreto.

Perchè come ci racconta Edoardo Galeano: l'utopia
concreta è il cammino di tensione che ci fa compiere i
nostri passi ogni giorno.

L'utopia non si raggiunge, come giustamente, non si
ragigunge mai la FELICITA.

Ma possiamo, dobbiamo TENDERE ad esse.

La democrazia è una situazione spirituale oltre che
politica.

Gli uomini sono uniti gli uni agli altri in quanto
uomini, non in quanto piemontesi, operai, marxisti,
cattolici.

Qui sta la base spirituale delle democrazia che noi
dobbiamo INCARNARE nella politica, per la politica.

La LAICITA' DELLO STATO è una conquista, non una
regressione.

Ce lo insegna lo stesso CRISTO.

Lo STATO non ha nessun carattere etico, questa sì è
davvero una bestemmia.

Non è organizzatore di una comunità di destino.
Poichè la comunità esiste, travalica è superiore nella
sua debolezza allo STATO.

Così il MERCATO.
Il MERCATO, amio giudizio, è un errore dell'umanità.

Come tale non va distrutto, ma nemmeno riformato.

Va DIMENTICATO.

Dobbiamo recuperare il senso dell'incredibile
dirompenza del concetto del DONO NELLA RETE DELLE
COMUNITA'.

Semplicemente dobbiamo lentissimamente dimenticare il
DENARO.

Una rete solidale non di mero scambio, in cui nessuno
aiuta nessuno, ma tutti aiutano tutti.
Senza alcuna contropartita immediata, ma con la
certezza della protezione e delle tensione nella
comuntià.

Ecco, questa a mio giudizio deve essere la nostra
IDENTITA'.

Una identità in continua evoluzione, mai ferma, mai
sazia.

Una UNITA' NON OMOGENEA come magistralmente definisce
il principio federativo Denis De Rougemont.

Ecco, vorrei concludere ricordando come un poeta,
giornalista e missionario saveriano, Padre Arnaldo de
Vidi, racconta la parabola dei pani e dei pesci,
contaminandola con il suo Brasile:

"Laggiù Gesù, non ha moltiplicato nulla.
No, non è stato il miracolo del PIL, quello lasciamolo
ad altri.
Su quel lago, il vero miracolo è stato un altro.

Tutti avevano con sè, nascosto, un pane ed un pesce,
forse più.

Erano tutti nell'abbondanza.

Ma avevano paura della povertò e della fame degli
altri.

Per questo digiunavano in silenzio.

Il miracolo di Gesù, un miracolo DIVINO ed UMANO allo
stesso tempo, è stato sviscerale in loro la NECESSITA'
DELLA CONDIVISIONE.

Ecco, dal digiuno e dal silenzio omertoso, passarono
alla GIOIA DELLA COMUNITA'.".

Ecco, la GIOIA DELLA COMUNITA' deve essere il nostro
primo obiettivo POLITICO.

Il primo punto del nostro programma.

Voglio vedere qualcuno disposto a...

VOTARE CONTRO LA GIOIA COMUNE.

Grazie,
Francesco Lauria.
Parma, Gorizia, Europa, Umanità.







		
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