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Comunicato stampa - Torino 2006 si tinge di precariato
- Subject: Comunicato stampa - Torino 2006 si tinge di precariato
- From: redazione invisibili <invisibili at people.it>
- Date: Thu, 25 Mar 2004 23:54:36 +0100
Content-Type: text/plain; x-avg-checked=avg-ok-41D92C8C; format=flowed Si è diffusa nei giorni scorsi la notizia che la Adecco, tristemente nota multinazionale del lavoro interinale e temporaneo, è diventata uno degli sponsor ufficiali delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. La Adecco si occuperà della selezione dei 20.000 volontari che nel febbraio del 2006 saranno utilizzati nella gestione del circo olimpico. Adecco si occuperà anche di ricollocare il personale del Toroc (il Comitato Olimpico Torino 2006) dopo le olimpiadi, e non dubitiamo che tale ricollocazione avrà, come sempre, il marchio della precarietà. La multinazionale, ultimamente agli onori delle cronache per ripetute voci di difficoltà di bilancio, delle quali come precari non possiamo che rallegrarci, non è nuova all'esperienza avendo già reclutato i 70.000 volontari di Sydney 2000. La webzine sul precariato invisibili non può che manifestare il proprio sconcerto per l'accostamento alle Olimpiadi di un'azienda famigerata quanto a sfruttamento e precarizzazione del lavoro, al punto da costituirne quasi l'icona. All'Adecco non possiamo dire nulla, possiamo solo sperare che presto le sue finanze la pongano in condizione di non danneggiare ulteriormente il precariato alla cui creazione ha contribuito. Al Presidente del TOROC nonché ex sindaco di Torino, Valentino Castellani, vorremmo dire di riflettere sull'opportunità di avere tra gli sponsor e fornitori ufficiali di servizi una realtà di sfruttamento come la Adecco. Lungi dal rallegrarci di simile compagnia, davvero vogliamo marchiare col sigillo del precariato le Olimpiadi di Torino 2006? Sono queste le premesse dello sviluppo della Torino postindustriale e postolimpica? Noi crediamo che fondare sul precariato - in termini così eclatanti - l'avventura olimpica di Torino rischi di essere squalificante per l'immagine dell'evento e della città. Altro che occasione per Torino: in questo modo alle Olimpiadi la vera medaglia d'oro la vinceranno coloro che quotidianamente, da prima delle Olimpiadi, operano per la precarizzazione del lavoro e per diffondere la cultura che un lavoro qualunque sia meglio che niente. Ma soprattutto ci si deve rivolgere ai giovani in procinto di essere inondati di spot sulle mura e sui giornali torinesi affinché mandino gioiosi il loro curriculum ad Adecco. Attenzione: oggi vi chiedono di lavorare gratis per una causa che parrebbe nobile, domani nel mondo del lavoro vi chiederanno di andare avanti a suon di stage, naturalmente non retribuiti, pur di dimostrarvi all'altezza e "disponibili". Domani dovrete ringraziare qualche altra azienda per l'opportunità che vi offre di lavorare gratis, ringrazierete con la scusa che vi stanno formando. Dopo di che se sarete fortunati vi aspetta un bel contratto precario, senza diritti né certezza del reddito. In questo senso ciò che i manifesti vi chiedono dai muri di Torino è una educazione sì, ma al precariato. Rompete questo meccanismo rifiutando di lavorare gratis oggi e sempre, reclamate garanzia di reddito e libertà! Giampaolo Squarcina redazione "invisibili" webzine aperiodica di informazione su lavoro atipico e di critica del lavoro ------------------------------------------------------ http://invisibili.altervista.org mailto:invisibili at people.it
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