Uzbekistan: La EBRD non deve fare prestiti al governo finche' non saranno rispettati i Diritti Umani



UE: Un rapporto del PE e le ONG chiedono che la BEI sia riformata
Uzbekistan: La EBRD non deve concedere prestiti al governo finche' non saranno rispettati i Diritti Umani
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La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e' l'istituzione pubblica di prestito piu' grande al mondo. Ma, secondo un rapporto del Parlamento Europeo, non rispetta le regole fondamentali di trasparenza e corporate governance. I paesi membri dell'UE sono proprietari congiunti della BEI, ma le informazioni pubbliche che fornisce sui potenziali conflitti di interesse dei direttori sono superficiali e spesso sbagliate. 
Secondo Human Rights Watch la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) dovrebbe sospendere tutti i prestiti al settore pubblico in Uzbekistan finche' il governo Uzbeko non fara' progressi reali nel rispettare i diritti umani come richiesto dai principi della EBRD stessa. Il governo Uzbeko continua a maltrattare e imprigionare i difensori dei diritti umani.

Fonte: The Observer; CRBM; Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:eco_fabiocchi at tin.it  
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7 e 23 Marzo 2004 - La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e' l'istituzione pubblica di prestito piu' grande al mondo. Ma, secondo un rapporto del Parlamento Europeo, non rispetta le regole fondamentali di trasparenza e corporate governance. La banca, che ha sede in Lussemburgo, presta piu' denaro della Banca Mondiale, e lo fa in nome dei contribuenti Europei. Ma rimane silenziosa su tutto, dai conflitti di interesse dei direttori fino alla performance dei prestiti e degli investimenti, afferma il rapporto redatto dall'eurodeputata Spagnola Monica Ridruejo (aderente al PPE). 

"La BEI non aderisce alle regole di corporate governance, che dovrebbe osservare in quanto e' una banca pubblica sovranazionale e l'istituzione di prestito piu' grande al mondo", afferma la Ridruejo. I paesi membri dell'UE sono proprietari congiunti della BEI, ma le informazioni pubbliche che fornisce sui potenziali conflitti di interesse dei direttori sono superficiali e spesso sbagliate. 

Il consiglio di amministrazione comprende persone che hanno ruoli dirigenziali in 11 banche commerciali o altre compagnie, ma il rapporto annuale della BEI e il sito web ne menzionano solo 2. La banca afferma pubblicamente che 2 dei suoi direttori, l'Italiano Rainer Masera e il Francese Pierre Richard, sono presidenti o direttori esecutivi di banche commerciali. Ma queste banche, la Francese Dexia e l'Italiana Sanpaolo IMI, sono anche le banche intermediarie della BEI, gestendo circa 4 miliardi di euro prestati in Francia e 5.9 miliardi in Italia lo scorso anno. Sanpaolo IMI e' anche la maggiore azionista di altre due banche intermediarie della BEI. Non c'e' alcun riferimento pubblico da parte della BEI all'appartenenza di Richard nei consigli di Air France, Le Monde, Generali France Holding e l'Americana Financial Security Assurance. Ne' c'e' riferimento alle 29 mila azioni della Dexia che Richard possiede, o alle 177 mila azioni possedute da Masera e sua moglie nella Sanpaolo IMI. Secondo la Ridruejo, la BEI dovrebbe avere standard migliori delle banche private in quanto e' finanziata da tutti i contribuenti dell'UE. 

Una coalizione di ONG internazionali ha accolto con favore la decisione del Comitato per gli Affari Economici e monetari del Parlamento Europeo di mantenere in vita il rapporto altamente critico sulla BEI. Le ONG pero', sulla base del lungo dibattito tenutosi, sono preoccupate che nella discussione che si terra' nei prossimi giorni ci possa essere un completo affossamento del rapporto.
La BEI non riesce ad applicare gli standard che tutti si aspettano da un'istituzione finanziaria pubblica europea e per questo c'e' bisogno di cambiamenti radicali" ha affermato Magda Stoczkiewicz, responsabile della campagna europea sulla BEI per il Network CEE Bankwatch e per Friends of the Earth International. "Crediamo che l'Unione europea abbia un importante ruolo nello stimolare la riforma della BEI e per questo chiediamo una discussione approfondita in merito ai temi sollevati dal rapporto della Ridreujo." 


Sotto i riflettori anche la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) che secondo Human Rights Watch e CEE Bankwatch Network dovrebbe sospendere tutti i prestiti al settore pubblico in Uzbekistan finche' il governo Uzbeko non fara' progressi reali nel rispetto dei diritti umani come richiesto dai principi della EBRD stessa.  

Nei prossimi giorni, il consiglio dei direttori della EBRD decidera' sul livello di impegno finanziario con l'Uzbekistan. Questo mese segna la scadenza del periodo di un anno che l'ERBD aveva concesso al governo Uzbeko per permettergli di fare progressi sostanziali e misurabili in una serie di questioni che la banca ha deciso nella sua strategia nel Marzo 2003. 

Tre delle questioni riguardano specificatamente i diritti umani: maggiore apertura politica e liberta' di stampa, il libero funzionamento e registrazione di gruppi indipendenti della societa' civile, e l'implementazione delle raccomandazioni del relatore speciale dell'ONU sulla tortura. 

Human Rights Watch documenta la persistente incapacita' del governo Uzbeko ad adottare le necessarie riforme in queste tre aree. Finche' queste riforme non saranno adottate, la banca dovrebbe bloccare qualsiasi suo investimento di cui beneficia il governo. HRW ha detto che si possono fare delle eccezioni per i progetti che riguardano la salute, l'educazione e il benessere della popolazione. Tuttavia questi progetti dovrebbero essere strettamente monitorati per assicurare che raggiungano gli obiettivi stabiliti. 

Il governo Uzbeko continua a maltrattare e imprigionare i difensori dei diritti umani. Dall'adozione della strategia nel Marzo 2003, il governo non ha permesso a un solo partito politico o ad un gruppo per la difesa dei diritti umani di registrarsi. La censura informale dei media persiste. Torture e maltrattamenti nelle prigioni rimangono diffusi e avvengono in quasi totale impunita'. 

Dal Maggio 2003, almeno 4 persone sono morte in custodia della polizia, apparentemente a causa di torture. A piu' di un anno dopo la pubblicazione del rapporto del relatore speciale dell'ONU sulla tortura, il governo non ha pubblicato una versione finale del Piano di Azione Nazionali per implementare le raccomandazioni, nonostante abbia promesso di farlo entro la fine del 2003. 

All'inizio di questo mese, le autorita' Uzbeke hanno trasferito Ruslan Sharipov, un difensore dei diritti umani e giornalista indipendente, in una struttura di minima sicurezza. Tuttavia il governo ha rifiutato di rilasciare Sharipov, che e' stato arrestato nel Maggio 2003 con accuse politicamente motivate, e non ha iniziato un riesame delle accuse contro lui, che la comunita' internazionale ha chiesto. Sharipov sta scontando una pena di 4 anni inflitta dopo un processo iniquo e nonostante le torture subite. 

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