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Un'impresa non ben organizzata è responsabile di mobbing?
- Subject: Un'impresa non ben organizzata è responsabile di mobbing?
- From: "Fabio Principale" <oaprinci at tin.it>
- Date: Wed, 18 Feb 2004 15:58:37 +0100
INAIL Un'impresa non ben organizzata è responsabile di mobbing? Una cattiva organizzazione dell'impresa può rappresentare una forma di mobbing a danno del lavoratore? L'eventuale malattia che in questi casi possa colpire il dipendente, può essere ricondotta alla malattia per causa di lavoro e, in quanto tale, indennizzata dall'INAIL? Una recente circolare dell'INAIL (n. 71/2003) risponde in senso positivo a queste domande e afferma come la "causa lavorativa" di una malattia, va ricondotta, non solo alla nocività delle lavorazioni in cui si sviluppa il ciclo produttivo aziendale, ma anche all'organizzazione aziendale delle attività lavorative. Tale orientamento segue la scia di quanto espresso da una recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha affermato che, ogni e qualsivoglia malattia, di cui sia provata la causa di lavoro, diviene assoggettabile e deve essere assoggettata all'assicurazione obbligatoria gestita dall'INAIL. Questo significa, ed è stato confermato anche attraverso l'art. 10 del D.Lgs. n. 38/2000, che sono indennizzabili e devono essere considerate malattie professionali anche quelle non espressamente menzionale nelle tabelle di legge. Muovendosi nel contesto delle tecnopatie indennizzabili, sebbene non tabellate, l'Inail ha diramato una circolare, n. 71/2003, con cui ha ricostruito le patologie denunciate quali malattie professionali (non tabellate) riconducibili al mobbing. L'elencazione elaborata dall'INAIL non ha alcuna pretesa di completezza e di esaustività, ma ha un valore esemplificativo, per valutare le situazioni ammissibili. Secondo l'Inail si può senz'altro parlare di costrittività organizzativa nei casi di: a.. marginalizzazione dall'attività lavorativa: il lavoro svolto e affidato al lavoratore risulta progressivamente posto in ambiti di assoluta marginalità e insignificanza nel contesto aziendale b.. svuotamento delle mansioni: le mansioni alle quali il lavoratore è adibito vengono private dei loro tratti più rilevanti e maggiormente qualificanti, spesso a vantaggio di altro dipendente c.. mancata assegnazione dei compiti lavorativi, con inattività forzata: il lavoratore viene assegnato ad attività solo nominalmente individuate nell'organigramma aziendale, ma in realtà prive di alcun riscontro pratico concreto, tanto da costringerlo ad un vero e proprio "far niente" d.. mancata assegnazione degli strumenti di lavoro: il lavoratore viene adibito a mansioni adeguate alle proprie caratteristiche personali e professionali, ma non gli vengono assegnati gli strumenti (spesso di tipo scientifico, cognitivo/ informativo, informatico) idonei per svolgere correttamente il lavoro e.. ripetuti trasferimenti ingiustificati: il lavoratore viene assoggettato ad una serie estenuante di trasferimenti da una postazione lavorativa all'altra, da una unita? locale ad una più distante e poi ritrasferito per una ulteriore diversa destinazione successiva, il tutto senza specifiche giustificazioni organizzative o tecnico-produttive f.. prolungata attribuzione di compiti dequalificanti rispetto al profilo professionale posseduto: il lavoratore viene adibito, in modo continuativo e per un tempo significativo, a mansioni che appartengono a qualifiche contrattualmente inferiori a quella che gli era stata assegnata all'atto dell'assunzione e del conseguente inquadramento professionale; g.. prolungata attribuzione di compiti esorbitanti o eccessivi anche in relazione a eventuali condizioni di handicap psicofisici: il lavoratore già affetto da handicap fisici, sensoriali o psichici viene assegnato volutamente a mansioni che prevedono impegno eccessivo o comunque esorbitante rispetto alle proprie caratteristiche personali di occupabilità h.. impedimento sistematico e strutturale all'accesso a notizie: il lavoratore viene escluso radicalmente dal circolo di notizie e informazioni, soprattutto quelle attinenti al know how aziendale, in modo pregiudizievole per ogni eventuale sviluppo di carriera, ma anche per lo svolgimento normale della propria occupazione lavorativa i.. inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni inerenti l'ordinaria attività di lavoro: il lavoratore non viene posto in condizioni idonee allo svolgimento della propria ordinaria attività lavorativa, con riguardo alle notizie e alle informazioni necessarie per un'aggiornata esecuzione delle prestazioni j.. esclusione reiterata del lavoratore rispetto ad iniziative formative, di riqualificazione e aggiornamento professionale: tali attività vengono impedite anche mediante l'esclusione ripetuta e costante dalle rispettive iniziative maturate o proposte in ambito aziendale k.. esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo: il lavoratore viene deliberatamente assoggettato a forme di verifica e di controllo oggettivamente esagerate, nel numero e nelle modalità di intervento, rispetto alle normali esigenze aziendali. febbraio 2004 a cura della Redazione, tratto da: "Mobbing: tutela dei danni psichici da costrittività organizzativa", di Pierluigi Rausei Fonte: Diritto & Pratica del lavoro - Settimanale di amministrazione e gestione del personale - Ipsoa Editore
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