Finanziaria 2004: sciopero generale



Roma 1 ottobre 2003

Vi trasmettiamo, in allegato, i nostri comunicati inerenti l'approvazione
della legge finanziaria 2004 e la proclamazione dello sciopero generale.

Cordiali saluti.

RdB Tesoro
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FINANZIARIA 2004
ULTERIORE AGGRESSIONE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

E' questa la sostanza della Legge Finanziaria 2004 che il Governo ha approvato:

- Tagli dei trasferimenti agli Enti locali di 1800 milioni di euro che
concretamente comporterà l'impossibilità per questi enti di assicurare i
loro compiti di istituto: servizi ,assistenza, istruzione, infrastrutture,
compresa la costruzione di strade e scuole, imponendo di fatto l'aumento
delle tasse locali;
- Privatizzazione della Cassa Depositi e Prestiti, fino ad oggi strumento
di finanziamento per gli Enti Locali attraverso mutui agevolati; con la
trasformazione in S.p.A., la Cassa diviene strumento di sostegno alle
imprese private che operano nel settore pubblico;
- Inasprimento del Patto di stabilità interno per gli enti locali, cioè
l'inasprimento delle penalizzazioni per gli enti che non rispettano i tetti
di spesa programmati;
- Costituzione di società miste tra Agenzia del Demanio ed Enti locali per
la commercializzazione del patrimonio immobiliare pubblico: in concreto
vendita di palazzi storici, parchi e dei beni archeologici e culturali del
nostro paese;
- Definizione di un tetto per le spese degli Atenei, sebbene dotati di
propria autonomia finanziaria, che concretamente comporterà riduzione
ulteriore dei servizi agli studenti e ulteriori penalizzazioni ai
dipendenti delle università a fronte di corpose entrate nelle casse degli
atenei attraverso le tasse di iscrizione e i finanziamenti dei privati;
- Ridicoli stanziamenti per il rinnovo biennali dei contratti pubblici, la
metà di quanto il Governo ha portato nei rinnovi ancora in corso, conferma
per il 2004 dell'inflazione programmata all'1,7% in presenza di
un'inflazione ufficiale al 2,9% (dati Istat) e di un carovita ormai alle
stelle;
- Militarizzazione del Paese attraverso specifiche risorse per i corpi di
polizia e forze armate oltre ad uno stanziamento di un miliardo di euro per
le cosiddette "missioni di pace" cioè la partecipazione di soldati italiani
alle guerre in Afganistan e Iraq;
- Proroga del blocco totale delle assunzioni a tempo indeterminato in tutti
i settori del pubblico impiego che di conseguenza comporterà la chiusura di
ogni prospettiva per i precari che da anni prestano servizio nella P.A. e
l'aumento esponenziale dell'utilizzo di ogni forma di lavoro precario;
- Ulteriore riduzione dell'1% del personale pubblico, già fortemente
ridotto non solo per le disposizioni di legge degli anni precedenti ma
anche per il blocco delle assunzioni ormai decennale con conseguente
aumento dei carichi di lavoro e l'abbassamento della qualità dei servizi.

DI FRONTE AD UN TALE SCEMPIO E' NECESSARIA, URGENTE E NON PIU' RINVIABILE
LA MOBILITAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI PER LA
COSTRUZIONE DI UNA RISPOSTA FORTE

7 NOVEMBRE 2003
SCIOPERO GENERALE
PER L'INTERA GIORNATA

Roma, 1 ottobre 2003

  Coordinamento Nazionale Ministero dell'Economia e delle Finanze
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Legge Finanziaria 2004 e smantellamento del sistema previdenziale:
i lavoratori del settore pubblico rispondono con lo sciopero generale

La legge Finanziaria 2004, approvata dal Governo, conferma la volontà di
smantellare ulteriormente settori strategici della pubblica
amministrazione, attraverso il taglio indiscriminato a servizi e
prestazioni, la svendita di immobili di proprietà dello Stato, a vantaggio
dei privati, e la definitiva trasformazione  della Cassa depositi e
prestiti in SPA. Questo ultimo provvedimento distrae risorse alle pubbliche
amministrazioni e sottrae fondi destinati agli Enti locali a favore di
privati e Fondazioni.

L' "apprendista" Tremonti fissa il tasso d'inflazione al 1,7%, come
previsto dal DPEF. Un atto irresponsabile che  non riduce il gap, ormai
incontrollato, tra inflazione reale (oltre il 3% senza tener conto
dell'effetto euro) e inflazione programmata.

Questo aspetto comporta una immediata ricaduta negativa sul rinnovo dei
contratti dei pubblici dipendenti e ripropone con forza la questione
salariale nell'agenda politica del nostro paese.
Nel merito, la Finanziaria prevede uno stanziamento di 3 miliardi di euro
per il rinnovo economico del settore pubblico per il 2004-2005. Risorse del
tutto insufficienti  se teniamo conto che la percentuale maggiore sarà
riservata alle forze armate, ai prefetti, ai diplomatici, ai magistrati, in
un contesto in cui i rinnovi contrattuali 2002/2003 dei comparti, sanità,
enti locali, vigili del fuoco, università, presidenza del consiglio e
ricerca sono in una condizione di stallo.

Una Finanziaria che premia i furbi del nostro paese, che utilizza in modo
scellerato i condoni, abbassando enormemente i livelli di tutela del
territorio e dell'ambiente, facendo ricadere sui cittadini i costi per
eventuali danni prodotti da calamità naturali, attraverso l'introduzione
della assicurazione obbligatoria. Di questo provvedimento saranno grate le
compagnie di assicurazione.

Inoltre, l'inasprimento del patto di stabilità interno e l'ulteriore
restrizioni dei trasferimenti agli Enti locali comporterà tagli a beni e
servizi per i cittadini, oltre ad ulteriori aumenti delle tasse locali.

A fronte di tale situazione però, il Governo istituisce un fondo ad hoc e
stanzia risorse per le forze armate (circa 1,2 miliardi di euro) chiamate
in operazioni di guerra in Afghanistan e in Iraq.

La RdB Pubblico Impiego di fronte ad una politica economica che mira a
smantellare lo Stato sociale, in particolare con la demolizione del sistema
previdenziale pubblico invita tutti i lavoratori del settore pubblico ad un
mobilitazione immediata in previsione dello sciopero generale indetto dal
sindacalismo di base  per la giornata del 7 novembre 2003.

Roma, 1 ottobre 2003


  Coordinamento Nazionale Ministero dell'Economia e delle Finanze
www.rdbtesoro.it - info at tesoro.rdbcub.it - tel. 0647616129/6130 - fax
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