Immigrazione: ecco perché i comboniani andranno a Montecitorio



Martedì 30 Settembre 2003               www.ilmattino.it

IMMIGRAZIONE
I comboniani
annunciano:
“Protesteremo
a Montecitorio”

ANGELA ROSSI
L’appuntamento è davanti a Montecitorio domenica 5 ottobre. Sarà quella la data in cui, dopo avere trascorso la mattinata in Vaticano per assistere alla canonizzazione del loro fondatore, Daniele Comboni, missionario in Africa, i padri comboniani manifesteranno a favore degli immigrati. Una giornata destinata, probabilmente, a far discutere ancora e riaccendere riflettori che sembravano momentaneamente spenti. “Una manifestazione non violenta, un’azione ecclesiale - tiene a precisare padre Giorgio Poletti - ed una preghiera a favore degli immigrati. Ci saranno canti, balli e la presenza di una cantautrice accanto a suore, preti, laici e tutti coloro che sono sensibili alla difesa di queste persone”. Sarà anche il giorno nel quale, come anticipato qualche tempo fa dallo stesso padre Giorgio, saranno con ogni probabilità bruciati gli ordini di espulsione. L'altro appuntamento sarà a Caserta, fuori alla prefettura, il 15 novembre, vigilia della Giornata dei Migranti. Qui saranno invece distribuiti i permessi di soggiorno. “Noi lavoriamo nel nome di Dio, che ha fiducia in noi - dichiara ancora padre Giorgio - e ci interessa il giudizio delle persone perbene, altri tipi di valutazioni non ci riguardano. Tutti gli istituti gestiti dai comboniani fanno questo per manifestare fedeltà al nostri fondatore che ha dato la vita per gli Africani”. Ma non si corre, in un territorio come quello di Castel Volturno, dove lei opera, il rischio di proteggere anche chi non rispetta le leggi? “Sappiamo ben distinguere - risponde il padre - tra chi delinque e chi no e già in passato ci siamo battuti contro la criminalità. Siamo stati i primi ad andare in Nigeria, a parlare con nove vescovi per il problema della prostituzione ed abbiamo lanciato un programma internazionale in questo campo. Per anni abbiamo lavorato ad un progetto di recupero per i tossicodipendenti ed abbiamo avuto solo l'aiuto di Dio che crede nelle nostre intenzioni. Non abbiamo avuto soldi né dallo Stato né dalla Chiesa ma solo dai nostri benefattori e finora ce l'abbiamo fatta. Abbiamo sempre invocato opere serie e non di facciata. E poi i problemi non sono legati alla città, della quale il sindaco per me non esiste più come non esiste alcun interlocutore a livello locale, ma a Roma”. Due le direttrici fondamentali sulle quali si svolge l'azione dei Comboniani, sempre nelle parole di padre Poletti “la prima di accoglienza come uomini e come cristiani e la seconda è che dobbiamo toccare le strutture, incidere sul sistema altrimenti, restando nel suo interno, non potremo mai essere liberi. Per continuare a combattere contro la camorra e contro le ingiustizie dobbiamo continuare ad essere voce”.