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cyberdissidente tunisino vince il primo Premio Cyberlibertà di Reporters s@ns frontières
- Subject: cyberdissidente tunisino vince il primo Premio Cyberlibertà di Reporters s@ns frontières
- From: "Reporters sans frontières \(by way of Movimento Nonviolento- Palermo\)" <pxp at interfree.it>
- Date: Thu, 10 Jul 2003 18:42:24 +0200
Il cyberdissidente tunisino vincitore del primo Premio Cyberlibertà - Reporters s@ns frontières - Globenet 2003 http://www.rsfitalia.org/article.php3?id_article=14 Tunisia 19.06.2003 Il cyberdissidente tunisino Zouhair Yahyaoui, condannato a 2 anni di carcere per "propagazione di notizie false " sul suo sito Internet Tunezine.com è il vincitore del primo Premio Cyberlibertà Reporters s@ns frontières - Globenet a Paris. Giovedì 19 giugno 2003 Almeno 51 cyberdissidenti sono attualmente dietro le sbarre per aver semplicemente voluto esercitare il loro mestiere. Poiché imprigionare significa di fatto eliminare un testimone scomodo e minacciare il diritto di ognuno all'informazione, Reporters sans frontières ha scelto di premiare un cyberdissidente a cui viene impedito di informare/ci via Internet. Sophie Piekarec, fidanzata del cyberdissidente tunisino Zouhair Yahyaoui riceve il trofeo Cyberlibertà Reporters s@ns frontières - Globenet 2003. Questo premio di 7 600 euro vuole ricompensare un internauta che, con la sua attività professionale e le sue coraggiose prese di posizione, ha saputo testimoniare la sua passione per la libertà di circolazione dell'infomazione sulla Rete. Zouhair Yahyaoui dietro le sbarre : quando Ben Ali imbavaglia la satira e lo humor Carcere di Borj el Amri (periferia di Tunisi), 4 giugno 2003. E' ormai un anno, giorno dopo giorno, che il cyberdissidente Zouhair Yahyaoui, di 35 anni e creatore del sito Internet TUNeZINE, è prigioniero. Quel giorno, la sua fidanzata francese, Sophie Piekarec, voleva raggiungere a Tunisi la famiglia del suo compagno per passare con loro questo triste anniversario. Ma appena messo piede sul suolo tunisino, la giovane donna viene immediatamente rimbarcata a destinazione della Francia. Quale crimine ha dunque commesso questo cyberdissidente per essere costretto a subire simili rappresaglie ? Nel luglio 2001, giovane laureato disoccupato e appassionato di Internet, Zouhair Yahyaoui lancia dalla Tunisia, un sito di informazione, il solo modo del resto di esprimersi nel regno della censura. Con lo pseudonimo di Ettounsi, Zouhair Yahyaoui conquista rapidamente con TUNeZINE, un giovane pubblico tunisino (sia nel paese, sia all'estero). La ricetta di tanto successo : humur e derisione. Nel luglio 2001, mettendo online per primo su TUNeZINE, la lettera aperta che il giudice Mokhtar Yahyaoui, suo zio, aveva appena inviato al presidente Ben Ali per denunciare la totale assenza di indipendenza del potere giudiziario in Tunisia, il giovane cyberdissidente diventa di fatto il portavoce delle rivendicazioni dei difensori dei diritti umani nel suo paese. Scritte di solito in arabo dialettale, le sue fanzine e quelle dei suoi collaboratori iniziano così a dare fastidio al potere, che attraverso un corpo di cyberpolizia super-efficiente - una delle più efficaci al mondo - inizia a dargli la caccia. Il 4 giugno 2002, Zouhair Yahyaoui viene arrestato da una dozzina di poliziotti in civile in un cybercaffè della periferia tunisina. Il cyberdissidente viene accompagnato al suo domicilio, dove i poliziotti effettuano un'accurata perquisizione della sua camera e sequestrano tutto il materiale informatico. Interrogato poco dopo da dei membri della Sicurezza di Stato (DES, che dipende dal ministero degli interni), Zouhair Yahyaoui rivela la password del suo sito. Ma questo non è sufficiente ad evitargli le torture alle quali viene sottoposto nei giorni successivi. Il 10 luglio, al termine di un processo sommario, il giovane cyberdissidente è condannato, in appello, a due anni di prigione per « diffusione di notizie false ». Da allora, Zouhair Yahyaoui continua la sua battaglia dal fondo della sua cella. Per lottare contro l'ingiustizia di cui è vittima gli rimane un unico mezzo : lo sciopero della fame. Dall'inizio del 2003, è arrivato a entrare per ben tre volte in sciopero della fame. Pure se sfinito, il giovane cyberdissidente è più che mai determinato a continuare la sua battaglia. Contatti : Reporters sans frontières, segretariato internazionale, 5 rue Geoffroy-Marie, 75009 Parigi : Virginie Locussol, responsabile della sezione Nord Africa, Tel : (0033) 1 44 83 84 49, E-mail : norddelafrique at rsf.org , Fax : (33) 1 45 23 11 51, Web : www.rsf.org Reporter senza frontiere (sezione italiana di Reporters sans frontières), Sala stampa nazionale - via Cordusio, 4 -20123 Milano Flora Cappelluti (responsabile dell'ufficio di corrispondenza), Tel : (0039) 02-87 39 33 19 - cell : 328/41 89 510 - E-mail: rsf at rsfitalia.org - fax : (0039)02-86 45 29 96 - Web : www.rsfitalia.org *Globenet : Fornitore di accesso associativo e militante che difende la libertà di espressione sul Net.
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