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immigrati - solidarietà a missionari comboniani Caserta
- Subject: immigrati - solidarietà a missionari comboniani Caserta
- From: "Meriem Peillet" <meriem at peillet.net> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Mon, 09 Jun 2003 18:14:34 +0200
A: Corriere di Caserta > > e-mail: edicor at tin.it > > fax 0823442739 > > tel. 0823355008 > > > > Il Mattino - redazione di Caserta > > e-mail: caserta at ilmattino.it > > fax 0823444914 > > tel. 0823448401 Al dott. Roca Vincenzo > > Questore di Caserta > > Piazza Vanvitelli, 5 > > 81100 Caserta > > tel. 0823. 429111 fax 0823.429504 Gentili Signori,Desidero esprimere, ANCHE IO, tutta la mia solidarietà a Mons. Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta.
e il mio pieno appoggio ai Missionari Comboniani, Giorgio Poletti e Francesco Nascimbene,
incatenatisi alla finestra della questura di Caserta in difesa degli immigrati e per sollecitare le autorità e l'amministrazione locale ad affrontare il fenomeno dell'immigrazione >con una politica positiva di accoglienza
e non con azioni in chiave solo repressiva.Anche io, mi sarebbe aspettata azioni per garantire e promuovere la dignità dei poveri più che il tentativo di criminalizzare gli immigrati;
è preoccupante la sommaria identificazione tra immigrati e criminali, specie in una zona in cui tutti sanno bene che la fonte primaria del
crimine e della paura è la camorra: il crimine è 'guidato' da chi ha la pelle bianca.
Mi auguro che le autorità locali riconsiderino la loro azione e mirino a promuovere e difendere i valori della Carta Universale dei Diritti
Umani promossa dall'ONU.E mi auguro, anche io, che considerino la camorra non come fonte di voti ma come il pericolo numero uno; certo gli immigrati non votano e tuttavia
ripercorrono oggi lo stesso disagiato percorso degli emigranti italiani del secolo scorso.
Essere forti con i deboli e deboli con i forti non sana le ingiustizie e non rende più sicura la nostra società.
Ogni giorno in tutte le questure, centinaia di immigrati, comunitari ed extra-communitari, subiscono umiliazione e violenze psicologiche.
Donne con bambini, individui con disaggi e anziani sono obbligati a stare ore, in piedi&prima di raggiungere lo sportello, quando non chiude prima.
Uomini e donne sono maltratti verbalmente&e tale volte anche malmenate.Nelle questure ci si impegna a parlare linglese, è gia un passo, tuttavia in realtà, a fine di informare meglio, ci si dovrebbe impegnare a parlare, lArabo, lo spagnolo e il filippino
visto che la maggioranze degli individui che si presentano in questure provengono da queste nazione.
Un paese civile si riconosce, al mio parere, al modo in cui sono accolta gli stranieri senza pregiudizi ne discriminazione.
La legge Fini Bossi e una legge vergognosa&che non fa onore a un paese come lItalia.
Le invio con i miei distinti saluti, Meriem K. Peillet. Como. Italia.
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