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Fw: Rapporto di Amnesty International sulla Nigeria: l'operato delle forze di sicurezza, una grave minaccia per i diritti umani
- Subject: Fw: Rapporto di Amnesty International sulla Nigeria: l'operato delle forze di sicurezza, una grave minaccia per i diritti umani
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at inwind.it>
- Date: Fri, 20 Dec 2002 08:25:29 +0100
> COMUNICATO STAMPA > CS92-2002 > > RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA NIGERIA: > L'OPERATO DELLE FORZE DI SICUREZZA, UNA GRAVE > MINACCIA PER I DIRITTI UMANI > > Nei tre anni successivi al ritorno del governo civile in Nigeria, > l'operato delle forze di sicurezza nella repressione della criminalità in > aumento e dei conflitti intercomunali ha provocato la morte di > migliaia di persone. In molte occasioni, questa violenza è apparsa > priva di ogni controllo e tollerata, se non apertamente sostenuta, dal > governo. > > In un rapporto reso noto oggi, Amnesty International denuncia che > "nell'ambito della loro attività ordinaria, la polizia federale e le forze > armate si rendono responsabili di numerose violazioni dei diritti > umani quali esecuzioni extragiudiziali, uccisioni in custodia, torture e > trattamenti crudeli, inumani e degradanti ai danni di presunti > criminali". > > Amnesty International è a conoscenza di molti casi di persone > decedute dopo essere state torturate nelle stazioni di polizia. Questa > nega ogni responsabilità, sostenendo che i decessi si verificano > durante tentativi di fuga. Le vittime vengono etichettate come > rapinatori a mano armata onde esporle al disprezzo dell'opinione > pubblica e giustificare l'assenza di provvedimenti da parte dei > superiori. > > Le esecuzioni extragiudiziali sono invece spesso legate ad > operazioni delle unità speciali incaricate di pattugliare le strade per > contrastare le rapine a mano armata, la violenza e le attività illegali > delle stesse forze di polizia (come i posti di blocco non autorizzati, > per estorcere denaro ai cittadini). In un contesto di generale allarme > per la criminalità, i difetti del sistema legale nigeriano consentono > alla polizia di sospettare chiunque di rapina a mano armata o di > omicidio senza alcuna prova, ottenendo in questo modo la sua > permanenza in detenzione preventiva per anni. > > "Gli scarsi risultati ottenuti nella repressione del crimine, le costanti > denunce di violazioni dei diritti umani e il senso di sfiducia che la > polizia ispira tra i cittadini hanno favorito la nascita, a livello tanto > statale quanto locale, di gruppi di vigilantes i quali compiono > regolarmente esecuzioni sommarie e arresti illegali ed infliggono > torture e trattamenti crudeli, inumani e degradanti ai danni di > presunti criminali" aggiunge Amnesty International. > > La violenza intercomunale, probabilmente la piu' grave fonte di > violazioni dei diritti umani in Nigeria, ha causato oltre 5000 morti > negli ultimi tre anni e rimane a sua volta un fenomeno difficile da > affrontare. In diversi casi il governo ha inviato l'esercito per favorire > la cessazione di questi conflitti, ma in due circostanze l'intervento > dei militari ha comportato un uso eccessivo della forza ed il ricorso > ad esecuzioni extragiudiziali: nel novembre 1999 a Odi (Stato di > Bayelsa), i soldati hanno vendicato l'uccisione di 12 poliziotti > assassinando oltre 250 persone, mentre in alcuni villaggi dello Stato > di Benue, nell'ottobre 2001, hanno risposto all'uccisione di 19 > colleghi uccidendo 200 persone. Il presidente Obasanjo, nel marzo > 2001, ha dichiarato di non avere "alcuna scusa da presentare" per > la distruzione della città di Odi. > > "L'uccisione di poliziotti e soldati è un grave crimine e i responsabili > devono essere portati di fronte alla giustizia. Ma nulla può > giustificare il disprezzo nei confronti della vita umana mostrato dalle > forze armate in queste due occasioni" commenta l'organizzazione. > > Amnesty International chiede al governo federale di assicurare che > coloro che hanno il compito di far rispettare la legge non ricorrano > alla tortura, non sottopongano i detenuti a trattamenti crudeli, > inumani e degradanti, non compiano esecuzioni extragiudiziali e non > facciano un uso eccessivo della forza letale. L'organizzazione > chiede inoltre un'inchiesta per individuare i militari responsabili delle > uccisioni di massa avvenute a Odi e nello Stato di Benue. > > FINE DEL COMUNICATO > Roma, 18 dicembre 2002
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