Afghanistan: gli USA hanno sganciato 250 mila mini bombe durante la guerra aerea



Afghanistan: gli USA hanno sganciato 250 mila mini bombe durante la guerra aerea
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Fonte: Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it
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18 Dicembre 2002 - Durante la guerra aerea in Afghanistan, gli USA hanno sganciato 1,228 bombe a frammentazione (dette anche cluster bombs o bombe a grappolo) che hanno rilasciato 248,000 miniordigni, uccidendo o ferendo i civili, soprattutto bambini, sia durante sia dopo gli attacchi. E' quanto afferma un rapporto di Human Rights Watch pubblicato oggi.

HRW sostiene che, sebbene gli USA abbiano fatto qualche tentativo per ridurre i danni ai civili causati dalle bombe a grappolo, i problemi fondamentali delle bombe sono rimasti. Secondo il rapporto, gli USA non hanno preso le precauzioni possibili per evitare di colpire i civili (come richiesto dal diritto umanitario internazionale) quando hanno usato le bombe cluster in o nei pressi di aree popolate. Le bombe a grappolo hanno lasciato anche 12,400 ordigni inesplosi che sono di fatto delle mine anti-uomo.

In passato, l'organizzazione aveva documentato i danni ai civili causati dalle bombe a grappolo, sia nella guerra del Golfo del 1991, sia nell'azione armata contro la Yugoslavia nel 1999. Secondo i dati di quest'ultimo rapporto, gli effetti delle bombe cluster sono stati meno gravi in Afghanistan di quanto non lo siano stati in questi conflitti precedenti, e cio' e' dovuto al numero relativamente ridotto di bombe usate. In Afghanistan sono state sganciate 1,228 bombe contenenti 248,056 mini ordigni. Mentre, nella guerra del Golfo le forze alleate sganciarono 61,000 bombe con 20 milioni di mini ordigni e in Yugoslavia 1,765 bombe con 295,000 mini ordigni.

Ma gli stessi problemi si sono verificati in Afghanistan: mancanza di attenzione nel mirare, grandi quantita' di bombe inesplose dopo gli attacchi, e difficolta' di bonifica delle aree colpite. Cio' dimostra che queste armi dovrebbero essere regolate specificamente dal diritto internazionale. Gli stati aderenti alla Convenzione di Ginevra sulle armi convenzionali che si sono riuniti la scorsa settimana alla conferenza ONU si sono rifiutati di trattare specificatamente il problema delle bombe cluster.
HRW sostiene che gli USA avrebbero potuto contribuire piu' efficacemente alla bonifica fornendo all'ONU una lista degli attacchi piu' dettagliata. HRW giudica imprecisa e inadeguata la lista che Washington ha dato alle Nazioni Unite.
 
La Croce Rossa finora ha identificato 127 casi di civili colpiti dalle bombe a frammentazione, ma gran parte dei casi rimane non documentato. Il 69% delle vittime documentate erano bambini.
Mentre la guerra contro l'Iraq si avvicina, HRW chiede agli USA di imparare dalle lezioni e di non usare le bombe a frammentazione nei pressi di zone abitate.
 
Secondo un altro rapporto di Human Rights Watch, le donne afgane continuano a dover subire abusi, violenze e restrizioni dei loro diritti umani fondamentali. Il rapporto documenta le dure restrizioni imposte alle donne da Ismail Khan, un governatore locale nell'Afghanistan occidentale che ha ricevuto assistenza militare e finanziaria dagli USA. Molti pensano che le donne afgane siano state liberate dopo l'intervento armato degli USA, ma cio' non e' affatto vero, sostiene HRW. Dopo la caduta dei Talebani, la situazione delle donne ad Herat (citta' presa in considerazione dal rapporto) e' migliorata: molte sono tornate a scuola o a lavorare. Ma questi vantaggi sono stati controbilanciati dalla crescente repressione della vita sociale e politica da parte del governo. Ismail Khan ha censurato i gruppi di donne, ha intimidito le leader, e ha escluso le donne dall'amministrazione ad Herat, impedendogli di avere un lavoro. Le restrizioni sul diritto al lavoro significano che molte donne non potranno ma usare la loro educazione. Il rapporto sostiene che il governo di Herat ha anche reclutato studenti maschi per sorvegliare le studentesse e il loro rispetto della religione islamica. Ismail Khan e' famoso anche per la dura repressione delle opposizioni politiche e della minoranza etnica Pashtun, per le torture nei carceri di Herat e per i limiti imposti al diritto di associazione.
 
I problemi delle donne stanno peggiorando in molte parti del paese. Nel 2002, le scuole per studentesse in almeno 5 province sono state incendiate o distrutte. Le truppe governative stanno rafforzando le restrizione dell'era talebana in molte aree, vietando la musica e costringendo le donne ad indossare il burqa.
 
HRW sostiene che molti di questi governi locali hanno ricevuto armi e assistenza dagli USA e altri paesi nel 2002. L'organizzazione ha chiesto a tutti i paesi di fermare l'assistenza militare ai despoti locali e coordinare tutti gli aiuti futuri tramite il governo centrale di Kabul.
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