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torna la pena di morte in Italia?
- Subject: torna la pena di morte in Italia?
- From: injoke <injoke at infinito.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Mon, 11 Mar 2002 15:12:47 +0100
Da: LAURA MALUCELLI <injoke at infinito.it> Data: Ven Mar 08, 2002 12:51:01 AM Europe/Rome A: injoke at infinito.it Oggetto: L'ambasciatore degli USA presso l'Unione Europea ordina a tutti i paesi europei - Italia compresa - di cambiare le loro costituzioni in modo da permettere agli Stati Uniti di prelevare cittadini nostri o ospiti nel nostro paese, anche per semplici reati di opinione, per portarli davanti a tribunali militari che li metteranno a morte in processi segreti e senza bisogno di prove. È esagerato parlare della fine sia dell'indipendenza nazionale, sia dello Stato di diritto? Miguel Martinez 26 novembre 2001 La stampa italiana è spesso accusata di prestare attenzione solo ai fatti che riguardano direttamente il nostro paese. Falso. Il 23 novembre, ad esempio, i nostri telegiornali ci hanno dato una notizia clamorosa: su una brulla collina vicino a Kabul, in quel paese infinitamente lontano che è l'Afghanistan, un bambino aveva fatto volare un aquilone. Tanto era importante questa notizia che, per farle posto, ne è stata omessa un'altra: pare che dovremo cambiare costituzione, abolendo lo Stato di diritto e la sovranità nazionale e reintroducendo per giunta, e in maniera nemmeno troppo indiretta, la pena di morte. Certo, per gli italiani sarà più importante conoscere lo stato attuale di una splendida e antica arte dell'Asia Centrale, ma almeno un piccolo riferimento al destino che ci attende lo potevano fare i telegiornali. E invece no. La notizia bisogna andarla a scovare in un articolo di Lucio Manisco sul Manifesto (1). Prima che qualcuno dica, "ah, i soliti comunisti", ricordo ai lettori la regola d'oro: quando si tratta di notizie, la domanda fondamentale non è se sono comuniste o fasciste, ma se sono vere o false. Come abbiamo visto, gli Stati Uniti hanno emanato una "direttiva"<<http://www.kelebekler.com/occ/liber.htm>http://www.kelebekler.com/occ/liber.htm>
che permette loro di prelevare cittadini di altri paesi, anche solo accusati di sostegno ideologico ("associativo" e non attivo) al "terrorismo", di processarli in segreto davanti a un tribunale militare senza difesa, senza prove e senza diritto di appello e condannarli a morte. Se non lo sapevate, chiedete ai telegiornali italiani perché non ne hanno parlato: sulla stampa USA è in corso un dibattito acceso su questa direttiva, che affossa l'intera cultura americana della libertà. Quando si tratta di un paese del Terzo Mondo, gli Stati Uniti o "preleveranno" direttamente i giustiziandi, oppure se li faranno consegnare previo bombardamento. Nel caso dell'Europa, intendono invece farseli consegnare direttamente dai governi. Però c'è un problema: nei paesi dell'Unione Europea non esiste la pena di morte, per cui diventa impossibile l'estradizione. Inoltre, i paesi europei non ammettono l'esistenza di reati politici o di idee. Non parliamo poi del fatto che gli eventuali estradati subiranno processi che non hanno nulla a che fare con la nozione europea di diritto. La costituzione italiana, ad esempio, vieta la pena di morte all'articolo 27, mentre gli articoli 10 e 26 vietano l'estradizione di cittadini stranieri e italiani per reati politici. Come risolvere la faccenda? Lo spiega il banchiere Rockwell Schnabel,<<http://www.useu.be/about%20the%20embassy/ambassador/index.html>http://www.useu.be/about%20the%20embassy/ambassador/index.html>
già presidente della Trident Capital, appena nominato ambasciatore degli Stati Uniti presso l'Unione Europea. Ecco le istruzioni che Schnabel - in un'intervista concessa al settimanale European Voice(2) - dà all'Europa: "Diversi paesi hanno leggi diverse, alcuni di questi paesi dovranno cambiare le cose, comprese le loro costituzioni. Ma c'è già un accordo di massima sulla necessità di procedere in questa direzione". Cambiare la costituzione? Cambiare la costituzione in modo da permettere a uno Stato straniero di portar via cittadini nostri o ospiti nel nostro paese, anche in base semplicemente alle loro idee, consegnarli a tribunali militari che li metteranno a morte in processi segreti e senza bisogno di prove? Non è in ballo solo la modifica di alcuni articoli, comunque preziosi, della nostra costituzione. Stiamo parlano dell'abolizione della sovranità nazionale e dello Stato di diritto. Che poi la cosa possa riguardare - al momento - solo "pochi arabi" o "sovversivi" non ha importanza. Alcuni amici hanno suggerito che il parallelo più prossimo a quanto starebbe per accadere sia trovi nelle leggi razziali che colpirono poche migliaia di ebrei in Italia, ma violarono il concetto fondamentale dell'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Altri però notano una differenza non da poco: le leggi razziali almeno non fecero morti. Per cui suggeriscono un parallelo con le deportazioni degli ebrei verso uno "Stato straniero amico" nel 1943. Purtroppo non so se tali deportazioni siano avvenute nel contesto di qualche norma giuridica - e in tal caso il parallelo sarebbe molto indovinato - oppure per semplice arbitrio delle forze occupanti. Schnabel ha ordinato di modificare le stesse costituzioni: non si tratterà quindi semplicemente di un'operazione sporca dei servizi segreti, né di una losca escamotage giuridica, ma di nuove regole che si potranno applicare in qualunque situazione futura. Per questo motivo, non è un'esagerazione prevedere che la modifica costituzionale - qualunque forma assumi - dovrà significare l'abolizione della Repubblica Italiana, intesa sia come repubblica, sia come Italia. Forse mi sbaglio, ma ho l'impressione che questa notizia sia importante per i telespettatori italiani almeno quanto gli aquiloni sopra Kabul. Chissà se la vorrà commentare il presidente che ci ha invitati a mettere un "tricolore in ogni casa". La faccenda supera - o dovrebbe superare - le divisioni tra destra e sinistra: un fatto di questa portata dovrebbe suscitare lo sdegno di un partito che si chiama Forza Italia o di un altro che si chiama Alleanza Nazionale. Dovrebbe poi far insorgere i Democratici di Sinistra, gli eredi di una sinistra che ha da sempre esaltato la Costituzione "democratica e nata dalla Resistenza". Potrebbe quantomeno incuriosire i giuristi o le molte associazioni che si occupano di diritti umani a vario titolo, o i movimenti che in passato hanno sostenuto meritorie campagne contro la pena di morte. Oppure è possibile che abbia ragione Schnabel quando dice che " c'è già un accordo di massima sulla necessità di procedere in questa direzione"? Note (1) Lucio Manisco: "Condanna a morte per delega: gli USA chiedono all'Europa di reintrodurre la pena capitale per i sospetti di terrorismo", Il Manifesto 23.11.01. (2) La fonte dell'intervista di Schnabel, erroneamente identificata da Il Manifesto come European News, è European Voice del 15-21 novembre 2001 (European Voice, rue Montoyerstraat 17-19, 1000 Bruxelles; telefono 0032-2-5409090). Fonte:<<http://www.kelebekler.com/occ/costituz.htm#1>http://www.kelebekler.com/occ/costituz.htm#1>
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