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* Compagno Abu Ali Mustafa, presente!
- Subject: * Compagno Abu Ali Mustafa, presente!
- From: "glr" <glr.y at iol.it>
- Date: Tue, 28 Aug 2001 16:57:39 +0200
- Priority: normal
MARRTEDI' 28 AGOSTO 2001: SCIOPERO GENERALE NEI TERRITORI OCCUPATI E IN TUTTA LA PALESTINA A SEGUITO DELL'ASSASSINIO DEL SEGRETARIO DEL FRONTE POPOLARE DI LIBERAZIONE - F.P.L.P. ------------- 4 messaggi: 1. Comunicato stampa del Campo Antimperialista 2. Comunicato Assemblea Nazionale Anticapitalista 3. intervista a Saleh Zidahn - F.D.L.P. 4. "E l'Europa che fa?" - lettera aperta a Luisa Morgantini ------------- Messaggio 1 Comunicato stampa del CAMPO ANTIMPERIALISTA Date sent: Mon, 27 Aug 2001 21:44:12 +0200 Subject: Il prezzo della solidarieta' Per non dimenticare l'intifada! 27 agosto 2001 - CAMPO ANTIMPERIALISTA Abu Ali Mustafa, segretario del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (F.P.L.P.) nei Territori Occupati e leader storico di questa organizzazione comunista, è stato ucciso oggi, 27 agosto, a tradimento, da un'azione delle truppe scelte dell'esercito israeliano. (Solo l'altra sera Abu Ali era stato intervistato dal TG2). Come Campo Antimperialista abbiamo inviato immediatamente a Damasco un telegramma di cordoglio e solidarietà. Serva questo nuovo crimine a ricordare a tutti i compagni che dall'altra parte del Mediterraneo, da troppi decenni, un popolo, quello palestinese, vive sotto l'occupazione militare sionista e che per la sua liberazione esso paga, giorno dopo giorno, un prezzo salatissimo in vite umane e sacrifici d'ogni tipo. Proprio durante il recente Campo Antimperialista di Assisi, dove la delegazione del F.P.L.P. ha svolto un ruolo propulsivo insostituibile, si era deciso di organizzare, in tutte le capitali del mondo, manifestazioni in occasione dell'anniversario della Nuova Intifada (28 settembre). A maggior ragione manterremo fede a questo impegno. Facciamo dunque appello a tutti gli antimperialisti che vogliano organizzare azioni di solidarietà con l'Intifada a segnalarci la loro disponibilita'. Proprio in occasione del 28 settembre il F.P.L.P. ci aveva chiesto di inviare in Palestina una delegazione internazionale, affinche' questi compagni, come <scudi umani>, fermassero, in uno dei tanti villaggi, le ruspe israeliane che ogni giorno demoliscono le case dei palestinesi. Anche questo impegno manterremo, anche se non potremo incontrare, come previsto, il compagno Abu Ali Mustafa. Coloro i quali fossero intenzionati a far parte di questa delegazione ci contattino all'indirizzo: itacampo at antiimperialista.com. _______________________________________ _______________________________________ Message: 2 Assemblea Nazionale Anticapitalista From: "Angela CPSP" Subject: Compagno Abu Ali Mustafa, presente! Date sent: Mon, 27 Aug 2001 18:48:00 +0200 Contro lo Stato sionista fino alla vittoria! Con l'assassinio da parte dei sicari sionisti del compagno Abu Ali Mustafa, segretario del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, oggi in terra di Palestina, lo stato d'Israele ha segnato un nuovo passo di non ritorno per la sua vigliacca strategia terroristica contro il popolo arabo-palestinese. Non pago del continuato genocidio di questo eroico popolo, il sionista "cane da guardia" dell'imperialismo in Medio Oriente, che oscenamente qualcuno osa ancora ammantare di una qualche velleità "democratica", ha fatto inesorabilmente un ulteriore passo verso la sua distruzione. Per quanto gravissima sia la perdita del compagno Abu Ali Mustafa per tutto il popolo arabo-palestinese e la sua Intifada, così come per i militanti del FPLP e per tutti i sinceri rivoluzionari in qualsiasi parte del mondo, siamo sicuri che questo avvenimento, invece di rappresentare motivo di rinuncia per i legittimi desideri di giustizia e di pace di tutti quelli che lottano contro i sionisti e i loro tutori imperialisti, può nient'altro che aumentare la determinazione, il coraggio e la perseveranza di tutti i sinceri feddayn nella lotta per farla finita una volta per tutte con l'occupante israeliano. Non pensiamo che sia casuale il fatto che questo vigliacco assassinio, giunga all'indomani di una delle più audaci operazioni militari antisraeliane condotta dai feddayn del FDLP, che hanno impartito una severa lezione all'arroganza e alla prepotenza sionista, dimostrando ancora una volta che quando un popolo è cosciente dei propri diritti e lotta per essi non c'è superpotenza militare che possa resistergli. E proprio per scongiurare lo "spettro" della ripresa del protagonismo nell'Intifada della sinistra palestinese, rappresentata da storiche e valorose organizzazioni quali il FPLP e il FDLP, che i terroristi israeliani hanno deciso di colpire nella forma più vigliacca, il compagno Abu Ali Mustafa. al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina al popolo arabo-palestinese a tutti i combattenti contro il sionismo e l'imperialismo la nostra FRATERNA, TOTALE E INCONDIZIONATA SOLIDARIETA' ANTISIONISTA E ANTIMPERIALISTA ONORE AL COMPAGNO ABU ALI MUSTAFA E A TUTTI I MARTIRI CADUTI NELLA LOTTA CONTRO IL SIONISMO E L'IMPERIALISMO! CACCIARE I SIONISTI DA TUTTE LE TERRE ARABE OCCUPATE! NESSUNA TREGUA AL SIONISMO E ALL'IMPERIALLISMO! PER UNA PALESTINA LIBERA E INDIPENDENTE CON AL-QUDS COME CAPITALE! INTIFADA FINO ALLA VITTORIA! Italia, 27 agosto 2001 - Assemblea Nazionale Anticapitalista -------------------------------------- -------------------------------------- Message: 3 intervista a Saleh Zidahn - F.D.L.P. From: Al Hikma Sent: Monday, August 27, 2001 12:17 AM Subject: Intifada al Qods del 26-8-01 news "Abbiamo dimostrato che non ci fanno paura" Parla Saleh Zidahn, rappresentante dell'Fdlp a Gaza --------------------------------------- GAZA - «Abbiamo dimostrato che Israele non ci fa paura, e che nemmeno una superpotenza militare potrà imporre il suo volere a un popolo intero», dice a Repubblica Saleh Zidahn, che a Gaza dirige l'ufficio politico del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina. Questa azione segnala l'inizio di una nuova fase dell'Intifada? «L'aggressione israeliana compie una escalation, e allora anche la resistenza deve alzare il livello dello scontro». Attaccare una base militare nei Territori Occupati, uccidere tre soldati, è una escalation rispetto agli attentati dei kamikaze che fanno decine di vittime nelle città israeliane? «Ogni metodo di lotta è legittimo per ottenere l'indipendenza della Palestina. Detto questo, sì, noi riteniamo che un'azione contro un obiettivo militare sia più efficace di un attentato contro un obiettivo civile. Abbiamo dimostrato la nostra capacità bellica, siamo riusciti a superare le misure di sicurezza di Israele, abbiamo ingaggiato uno scontro faccia a faccia, e possiamo ben dire di averlo vinto. Questo danneggia lo Stato ebraico molto di più di un attentato in una delle sue città». Quale è il messaggio che così facendo inviate a Sharon? «Che il suo governo assassino non potrà mantenere la promessa fatta agli elettori, non riuscirà a ristabilire la sicurezza in Israele. La pace tornerà soltanto quando Israele si ritirerà completamente dai Territori Occupati, tornando ai confini del 1967, dando ai palestinesi uno stato sovrano con Gerusalemme capitale e con il diritto al ritorno per i nostri milioni di profughi sparsi per tutto il Medio Oriente». Sharon non pare affatto intenzionato a darvi niente del genere. E allora cosa succederà? Scoppierà una guerra totale? «La guerra è già scoppiata, ed è la guerra di aggressione di Ariel Sharon contro il popolo palestinese. Noi risponderemo alla guerra con la guerra. Israele ha armi formidabili, ma per vincere dovrebbe sterminarci, ucciderci tutti. Non lo farà. Noi non ci arrenderemo mai. E saremo noi a vincere». _____________________________________________ _____________________________________________ Message: 4 lettera aperta a Luisa Morgantini Date: Tue, 28 Aug 2001 00:05:51 +0200 From: Susanne Scheidt Cari amici di Al Awda, Vi trasmetto qui sotto la mia lettera aperta per Luisa Morgantini, al quotidiano Liberazione. Vi saluto, Susanne ----- Original Message ----- From: Susanne Scheidt To: curzi at liberazione.it Sent: Tuesday, August 28, 2001 12:00 AM Subject: lettera aperta a Elsa Morgantini Mi riferisco all'intervista all'Onorevole Elsa Morgantini e publicata su Liberazione oggi, 26.08.2001, sotto il titolo "Nell'inferno dei Territori". Onorevole Morgantini, Alla domanda dell'intervistatore che cosa possa fare l'Europa per fermare il massacro che Israele sta conducendo ai danni dei palestinesi, Lei risponde: "L'Europa si porta sempre dietro la vecchia responsabilità dell'olocausto e delle persecuzioni contro gli ebrei. E questo è un forte condizionamento che non permette all'Europa di assumere una posizione coerente con i propri principi, con il rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale". Mi scusi se mi permetto di concludere che tale affermazione equivale all'esonero definitivo di un ex- criminale dall'osservazione della legalità - e ciò proprio in virtù dei suoi crimini passati. Non sarebbe questa una proposta assurda? Non sarebbe invece più logico supporre che proprio il fatto della responsabilità politica di una serie di paesi Europei per le stragi di vite umane compiute durante la Seconda Guerra Mondiale, avrebbe dovuto costringere l'Unione Europea ad assumere oggi una posizione coerente con il rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale, contrastando con fermezza la politica degli USA, potere egemoniale della NATO. Mentre finanziano e monitorano la pulizia etnica della Palestina - un compito affidato alle Forze Armate ed alle squadre d'assalto di Israele - gli USA stanno organizzando la legittimazione di questo crimine in sede internazionale con l'erosione sistematica dell'autorevolezza dell'ONU, al fine di eliminare la stessa Legalità Internazionale quale istituto. In questo contesto, la non-assunzione di "una posizione coerente con .....il rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale" da parte dell'Unione Europa è un contributo potente all'erosione dell'autorevolezza dell'ONU. Quante volte, facendo presente ad interlocutori Israeliani le risoluzioni dell'ONU che dispongono il ritiro delle forze armate israeliane dai territori da esse occupate ed il rientro dei profughi palestinesi nei loro luoghi di origine, o parlando delle Convenzioni di Ginevra che proibiscono la colonizzazione di territori militarmente occupati, Lei si sarà sentita dire che Israele non riconosce l'autorità delle istituzioni di diritto internazionale e che intende invece, fare fede sulla forza delle sue armi e sulla saldezza della sua alleanza con gli USA. L'Europa, per affrancarsi dalle sue vecchie responsabilità nei confronti degli ebrei perseguitati durante la Seconda Guerra Mondiale, avrebbe dovuto mostrare la sua consapevolezza che la grande tragedia di quella guerrra era iniziata nel 1933, quando il governo Nazista tedesco uscì dalla Lega delle Nazioni, l'allora istanza di legalità internazionale e come tale, l'organo percursore dell'ONU. L'uscita dalla Lega delle Nazioni fu il primo atto in materia di politica estera dell'allora governo di Hitler. Lo scopo dichiarato di questo passo era di liberarsi dai vincoli della legalità internazionale per avere mano libera a riarmarsi, cioè ad acquisire gli strumenti necessari per conseguire una politica espansionista verso l'Europa orientale e, collegato a questo progetto, lo scopo riguardo alla politica interna era quello di eliminare lo sguardo dell'opinione pubblica internazionale dalla politica Nazista di rimpiazzare lo stato di diritto con un nuovo ordine, basato sull'arbitrarietà della preferenza razziale. Onorevole Morgantini, quante volte Le sarà stata ribadita la giustificazione standard per la creazione di Israele come stato degli ebrei, legittimato a discriminare, espropriare, espellere ad anche uccidere i palestinesi. La giustificazione standard è sempre l'olocausto. Prescindendo dalla constatazione che i palestinese non hanno alcuna colpa per le persecuzioni subite dagli ebrei europei in Europa, gli ebrei, per sottrarsi alle persecuzioni del regime Nazista avrebbero avuto bisogno - così come lo avrebbero avuto i milioni di polacchi, russi, zingari, comunisti e tanti altri che caddero vittime dell'assalto Nazista, talvolta anche più velocemente e più sommariamente che non gli ebrei - non di uno stato degli ebrei per soli loro, ma dello stato di diritto per tutti. I gruppi internazionali di pacifisti presenti nei Territori Occupati stanno attualmente mettendo a rischio la propria incolumità, forse anche la propria vita, per manifestare contro una politica di sterminio che l'Unione Europea, come tale, sta assecondando tranquillamente. E' venuto il momento di constatare che il concetto di uno stato degli ebrei ha portato a questa mostruosa assurdità. E' venuto il momento di riflettere sulla legittimità del concetto stesso di uno stato degli ebrei. E' venuto il momento per noi Europei di contrastare con forza il progetto militarista degli USA respingendo il suo strumento Israele per riproporre per la terra della Palestina lo stato di diritto per tutti - ebrei, cristiani, musulmani. Dopo che Israele stessa, con la sua politica di colonizzazione ha cancellato i presupposti per la creazione di uno stato palestinese separato da quello israeliano, prendiamola in parola con la proposta di una visione Europea: la visione di un'unico paese, con un'unica costituzione vigente su tutta la terra della Palestina e per tutti i palestinesi - quelli di vecchia data, quelli nuovi immigrati da ogni dove in Palestina e quelli che sono tuttora profughi e devono avere il diritto di ritornare nella loro patria. Se l'Europa non sarà in grado di contrapporre questa visione all'attuale progetto razzista e militarista al quale sono ispirate le politiche di USA ed Israele, l'Europa perderà la sua faccia e la sua legittimità agli occhi delle centinaia di milioni dei suoi sudditti ai quali si potrà in futuro imporre solamente con la stessa violenza degli armi con la quale il Nuovo Ordine mondiale si sta abbattendo sui palestinesi. Un sincero saluto da Susanne Scheidt Viale Giacomo Matteotti 489 20099 Sesto San Giovanni, Milano --------------------- www.islam-online.it portale islamico in italiano by Al Hikma edizioni CP 653, 18100 Imperia tel. 0183.767601, fax 0183.764735 e.mail: alhikma at uno.it ------------------------------------------ END
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