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(Fwd) cs: BRESCIA: Testo delle comunita' immigrate inoltrato a
- Subject: (Fwd) cs: BRESCIA: Testo delle comunita' immigrate inoltrato a
- From: "glr" <glr_y at iol.it>
- Date: Wed, 31 May 2000 18:10:37 +0200
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------- Forwarded message follows ------- Date sent: Tue, 30 May 2000 11:22:30 +0200 To: glr.y at iol.it From: Consolato Ribelle Messico -BS <ezlnbsit at tin.it> Subject: BRESCIA: Testo delle comunita' immigrate inoltrato al governo italiano per il permesso di soggiorno. Secondo i dati recentemente resi pubblici sulla stampa locale, circa 5000 immigrati e immigrate, che hanno richiesto alla Questura di Brescia di regolarizzare la loro posizione di soggiorno ai sensi del D.P.C.M. 16 ottobre 1998, si vedranno notificare il provvedimento di diniego del permesso di soggiorno, per non essere in possesso, o per non averlo dimostrato, dei requisiti richiesti. I primi decreti di rigetto delle richieste sono stati notificati a partire dall'inizio del mese di maggio. In tutta Italia, il problema dovrebbe riguardare la sorte di alcune decine di migliaia di persone. E' evidente quale sarebbe il prezzo che non solo gli immigrati, ma la collettività tutta, dovrebbero pagare se un così elevato numero di uomini e donne fosse destinato al ritorno a condizioni di "clandestinità". Non potendosi ipotizzare (né tanto meno auspicare, ovviamente) il ricorso a espulsioni di massa, il risultato sarebbe quello di sospingere ai margini estremi della società decine di migliaia di persone, destinandole allo sfruttamento del lavoro nero, alla privazione di diritti fondamentali della persona (lavoro, per l'appunto, salute, libertà di movimento, ecc.) e con il rischio che qualcuno possa cadere nelle maglie della microcriminalità, per la mancanza di prospettive di una vita appena dignitosa. Diverse sono le ragioni che hanno condotto a questa situazione, alla quale può porsi rimedio soltanto con un intervento urgente, che ponga fine all'attesa cui sono costretti da oltre un anno e mezzo le persone che hanno richiesto la regolarizzazione, un'attesa che produce esasperazione e disperazione, ben percepibili nella protesta in atto qui a Brescia. I requisiti richiesti per la regolarizzazione, in particolare la prova circa l'effettiva presenza in Italia in data anteriore al 27 marzo 1998 e quella attestante la disponibilità di un contratto di lavoro subordinato, si sono dimostrati impossibili da soddisfare per una percentuale rilevante di quanti hanno richiesto di regolarizzarsi. In merito alla dimostrazione della presenza sul territorio nazionale al 27.03.1998, a differenza di quanto previsto in precedenti leggi di regolarizzazione (1986, 1990, 1995) gli attuali criteri di valutazione della documentazione comprovante la predetta presenza, adottati dal Ministero degli Interni - che sono stati cambiati nel corso della regolarizzazione stessa, a volte senza portarli a conoscenza degli interessati - hanno di fatto reso impossibile a molti dimostrare con documenti ufficiali di aver lasciato una traccia della loro presenza "clandestina" in Italia prima della data utile. In merito, invece, all'effettiva disponibilità di un contratto di lavoro subordinato, molti immigrati si sono scontrati con l'indisponibilità dei loro datori di lavoro a formalizzare rapporti irregolari. Queste difficoltà insormontabili hanno spinto per necessità molti degli immigrati a procurarsi documentazione di dubbia provenienza, riguardante il lavoro e la prova della loro presenza, riempiendo le tasche di squallidi personaggi che hanno fatto commercio di contratti di lavoro e di attestazioni e/o certificazioni. Molte richieste di regolarizzazione, quindi, stanno per essere respinte proprio per questi motivi. A ciò si aggiunga che in molti casi é mancata la possibilità di un esame della documentazione in contraddittorio coi soggetti interessati, che non hanno quindi potuto essere tempestivamente essere informati dell'insufficienza della documentazione allegata, e quindi della possibilità di integrare le richieste con nuovi documenti. Infine, solo i richiedenti per i quali era previsto il rilascio del permesso di soggiorno in data anteriore al 20 ottobre 1999 hanno avuto la possibilità di essere informati di eventuali carenze della documentazione allegata, e quindi di porvi rimedio. Per gli altri, dopo tale data non é più stata consentita l'integrazione delle pratiche incomplete. In conseguenza di tutte queste ragioni (e di altre relative a situazioni più particolari, sulle quali non ci si sofferma, non avendosi qui pretesa di esaustività) il destino di decine di migliaia di uomini e donne sembra essere quello del ritorno a condizioni di clandestinità. A nulla rilevano l'affidamento da loro fatto sulla possibilità di regolarizzarsi, l'essersi fiduciosamente consegnati nelle mani dello Stato, l'aver atteso oltre un anno e mezzo nella speranza di ottenere un documento tanto importante per la loro vita futura. Per impedire questo esito, che si tradurrebbe in un sostanziale fallimento della legge di regolarizzazione e del suo obbiettivo di far emergere gli immigrati dalla condizione di irregolarità, con costi personali e sociali elevatissimi, si viene infine alle richieste che vengono avanzate dalle comunità di immigrati che aderiscono alla protesta in atto a Brescia. La soluzione auspicabile, in considerazione del tempo ormai trascorso dalle richieste di rilascio del permesso di soggiorno, é quella della sua concessione a tutti coloro che ne hanno fatto domanda nei termini stabiliti dal D.P.C.M. 16 ottobre 1998, a prescindere dalla completezza o dal mancato perfezionamento della documentazione prodotta utilizzando come unico criterio valido la condizione di lavoro. Si tratterebbe, in definitiva, di riconoscere a tutti un permesso di soggiorno provvisorio di un anno, periodo entro il quale gli immigrati saranno tenuti a presentare regolare documentazione di lavoro, sul modello di quanto previsto dall'art. 23 del D.Lgs. 286/1998. Le Comunità in mobilitazione dal 22 maggio 2000 a Brescia: Comunità del Pakistan Comunità dell'India Comunità del Senegal Comunità del Marocco Comunità del Ghana Comunità della Nigeria Comunità dello Sri Lanka ------- End of forwarded message -------
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