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Apo e' grave, l'Italia di piu'
- Subject: Apo e' grave, l'Italia di piu'
- From: Roderigo <rodicast at libero.it>
- Date: Wed, 31 May 2000 16:46:04 +0200
PEGGIORA LA SALUTE DI OCALAN MIGLIORA LA VENDITA DI ARMI ITALIANE ALLA TURCHIA Espulso dall'Italia e sequestrato in Kenya con un'operazione di pirateria internazionale, da quindici mesi Ocalan continua ad essere prigioniero nel carcere speciale dell'isola bunker di Imrali. Senza rapporti umani, senza cure, e senza medicine. Hevi Dilara, responsabile in Italia dell'Unione popolare democratica curda denuncia che "Il suo stato di salute è peggiorato gravemente. Ogni giorno segregato in una cella di 13 metri quadrati e senz'aria per 22 ore e mezza. Contro ogni standard non solo delle Nazioni unite, ma dello stesso Codice di procedura penale turca. Da due mesi Ocalan ha seri problemi di salute: difficoltà di respirazione, blocchi respiratori, irritazione del naso e degli occhi, infiammazione della lingua e della bocca, ha perso i sensi del gusto e dell'odorato. Si sveglia in preda a crisi respiratorie e secondo i referti medici rischia la cronicizzazione dell'asma. Sono gli stessi medici a dire che non è possibile curarlo nelle condizioni ambientali in cui è costretto a vivere. Eppure da circa un decennio, Ocalan opera per trovare una soluzione pacifica al conflitto turco-curdo, fino a giungere al cessate il fuoco, alla rifondazione democratica del Pkk ed al ritiro dei guerriglieri del suo partito al di fuori della Turchia. Per tutta risposta, il regime di Ankara ha proseguito la repressione militare in Kurdistan e recentemente ha avviato una vasta operazione contro il Pkk ritiratosi nelle regioni settentrionali dell'Iraq. Ad essere oggetto delle persecuzioni turche non sono solo i militanti del Pkk, ma anche organizzazioni democratiche e pacifiche quali l'hadep e l'Associazione per la tutela dei diritti umani, i cui rispettivi leader, Leyla Zana e Akin Birdal, sono entrambi incarcerati. Nonostante ciò, i governi europei, si sono accontentati della momentanea sospensione della condanna a morte di Ocalan per accettare la candidatura turca all'ingresso nella Ue, rimuovendo la guerra di Ankara contro i curdi. Purtroppo non si tratta solo di indifferenza, ma di vera e propria complicità. L'affermazione dei governi europei, secondo cui la candidatura turca all'adesione all'Ue sarebbe accettabile poiché in quel paese si sarebbero registrati negli ultimi tempi dei progressi nel rispetto dei diritti umani, è contestata da Amnesty International, la quale sta facendo inoltre pressione per evitare che Stati Uniti ed Italia forniscano elicotteri militari ad Ankara per una maxi-commessa di 4 miliardi di dollari. Il presidente della sezione italiana di Amnesty, Daniele Scaglione, dichiara che "Da molti anni è ormai chiaro e provato che utilizzano gli elicotteri anche per compiere azioni illegittime, come l'attacco di villaggi curdi nel sud-est del paese. (…) La Turchia è l'ottavo acquirente di armi italiane. Nel 1998, il governo italiano le ha concesso autorizzazioni di vendita di armi e tecnologia per un totale di 81,8 miliardi. (…) I ministri degli affari esteri e del commercio con l'estero si sono inventati di tutto pur di riuscire ad aggirare il principio riportato nell'art. 1 della legge 185/90, secondo il quale non si deve vendere tecnologia bellica ai paesi in conflitto o che la utilizzeranno per violare i diritti umani." Roderigo
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