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(Fwd) CS 63-2000 - World Pride 2000
- Subject: (Fwd) CS 63-2000 - World Pride 2000
- From: "Olivier Turquet" <turquet at dada.it>
- Date: Wed, 31 May 2000 04:43:16 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: "Amnesty International" <press at amnesty.it> To: stampa at amnesty.it Date sent: Tue, 30 May 2000 15:39:14 +0000 Subject: CS 63-2000 - World Pride 2000 Send reply to: "Amnesty International" <press at amnesty.it> # Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a stampa-owner at amnesty.it # Riguardo al CONTENUTO dei comunicati, potete contattare press at amnesty.it UNA QUESTIONE DI DIRITTI UMANI Dichiarazione di Amnesty International sulle iniziative previste per il World Pride 2000 a Roma Manifestare in favore dei diritti umani e' inopportuno? Sembrerebbe di si', a giudicare da tutto quello che sta succedendo in Italia in questi giorni. Autorita' di governo, religiose, forze politiche, nonche' gli amministratori di Roma, in questi giorni piu' volte hanno parlato di 'opportunita' ', riferendosi alla marcia che dovrebbe svolgersi nella capitale l'8 luglio prossimo. Ma la marcia e' solo uno dei tanti eventi previsti nell'ambito di una settimana di iniziative dedicate al tema delle liberta' sessuali. Quello dell'orientamento sessuale e' un problema di diritti umani, non di 'costume' o 'moda' come qualcuno crede o vuol far credere. Le manifestazioni del World Pride 2000 devono essere sostenute perche' nel mondo le persone con orientamenti sessuali che qualcuno vuol definire 'contro natura' sono perseguitate. In Arabia Saudita, Argentina, Australia, Austria, Brasile, Colombia, Cipro, Malesia, Messico, Gran Bretagna, Romania, negli USA, Venezuela, Zambia, Zimbabwe e altri paesi ancora, omosessuali e transessuali sono discriminati dalla legge, vengono imprigionati, talvolta torturati, talvolta uccisi. In molti stati, - e fra questi anche i cosiddetti 'occidentali' - la legge proibisce perfino gli 'atti omosessuali' compiuti tra adulti consenzienti in privato. Se non ci si schiera in maniera decisa contro queste violazioni, se ci si limita ad essere 'tolleranti' sino a quando i rappresentanti delle comunita' lesbiche, omosessuali e transessuali non diventano 'inopportuni', si lascia campo libero a tutti coloro che in tante parti del mondo sono responsabili di crimini contro persone che non hanno fatto nulla di male salvo cercare di vivere la propria sessualita', esercitando un proprio diritto fondamentale. La citta' di Roma e il governo italiano in prima istanza, ma anche tutte le forze politiche devono evitare ogni ambiguita' e affermare chiaramente il diritto di tutti a manifestare e agire in favore delle liberta' civili fondamentali. Si deve sempre lottare in difesa dei diritti umani, anche quando a molti puo' sembrare inopportuno. Daniele Scaglione Presidente della Sezione Italiana di Amnesty International Roma, 30 maggio 2000 Ufficio Stampa Amnesty International ------- End of forwarded message -------
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