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Unact - 16
- Subject: Unact - 16
- From: "Lega per i diritti dei popoli" <lidlip at mclink.it>
- Date: Mon, 17 Apr 2000 15:05:17 +0200
Care amiche, cari amici, vi alleghiamo l'edizione italiana di UNACT, il bolletino delle attività della Lega per i diritti dei popoli presso le istituzioni internazionali Chi desiderasse essere cancellato dalla lista di distribuzione, ce lo segnali con una e-mail Cordiali saluti Lega per i diritti dei popoli via Dogana Vecchia 5 00186 Roma tel/fax 06.6864640 lidlip at mclink.it ==Attach=Converted=== Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli Ligue internationale pour les droits et la libération des peuples International League for the Rights and Liberation of Peoples Liga internacional por los derechos y la liberacion de los pueblos U N A C T Attività dell'Ufficio della LIDLIP all'ONU a Ginevra e altrove (disponibile anche in inglese, francese, spagnolo) N° 16 - Dicembre 1999 1. Gruppo di lavoro sulle popolazioni autoctone 17ma sessione (26 - 30 luglio 1999) ONU, Ginevra 2. Sottocommissione per la promozione e la protezione dei diritti umani 51ma sessione (2 - 27 agosto 1999) ONU, Ginevra 3. Conferenza di Riesame dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) (20 settembre - 1° ottobre. 1999) Vienna 4. Conferenza di riesame dell'OSCE Istanbul (8 - 10 novembre 1999) 5. Comitato dei diritti economici, sociali e culturali, 21ma sessione (15 novembre - 3 dicembre 1999) ONU, Ginevra 6. Congresso della LIDLIP San Sebastian, Paesi Baschi (20 - 21 novembre 1999) Redazione: Verena Graf LIDLIP C.P. 357 CH-1211 Genève 13 - Svizzera tel/fax: +41.22.320 22 43 1. Gruppo di lavoro sulle popolazioni autoctone. Ha tenuto la sua 17ma sessione dal 26 al 30 luglio 1999 al Palazzo delle Nazioni con una grande partecipazione di circa mille rappresentanti autoctoni del mondo intero ed altre persone vicine a questo tema. La presidente Sig.ra Erica -I. Daes ha, giustamente, parlato di una crisi di crescita, al punto che i lavori rischiano di soffrirne. D'altronde, malgrado questa massiccia partecipazione, una migliore istituzionalizzazione e un maggiore radicamento della tematica indigena in seno al sistema delle Nazioni Unite restano incerti e ci si domanda perfino se ciò non trascinerà alla stagnazione d'un processo che dura da una ventina d'anni e che era portatore di grandi speranze. L'elaborazione e l'approvazione della Dichiarazione dei diritti dei popoli autoctoni d'altronde ristagna ora anche in un altro Gruppo di lavoro, quello che dipende dalla Commissione dei diritti umani dove decidono gli Stati. Si fa notare che un terzo Gruppo di lavoro, quello che dovrebbe porre le basi di una istanza permanente per i popoli autoctoni in seno alle Nazioni Unite, è anch'esso all'opera. La versione aggiornata dello studio della sig.ra Daes "I popoli autoctoni e la loro relazione con la terra" riafferma il legame profondo delle comunità autoctone con i loro territori tradizionali, un legame che è generalmente negato nelle legislazioni nazionali. L'esperto Miguel Alfonso Martinez ha presentato la sua versione finale de "Lo studio dei trattati, accordi e altre disposizioni costruttive fra gli Stati e le popolazioni autoctone ". Egli ha stimato che il relatore non aveva sufficientemente tenuto conto delle situazioni africane e asiatiche concernenti le popolazioni autoctone, quando esiste il rischio di vedere sorgere ulteriori problemi in situazioni spesso già molto complesse di Stati multinazionali. 2. Sottocommissione per la promozione e la protezione dei diritti umani Ha tenuto la sua 51ma sessione dal 2 al 27 agosto al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, per la prima volta sotto il suo nuovo nome (in precedenza: Sottocommissione per la lotta contro le misure discriminatorie e per la protezione delle minoranze). E' stata rilevata la mancanza di entusiasmo e una partecipazione piuttosto scarsa, soprattutto per la parte riguardante le ONG. La sessione è stata diretta con ritmo implacabile dal presidente giapponese Hatano; uno stile di dedizione ai diritti umani piuttosto sorprendente! Comunque le ONG hanno approfittato della concentrazione di persone interessate ai diritti umani per tenere delle riunioni parallele. Alcuni avvocati di Abdullah Ocalan hanno anche potuto rivolgersi a un pubblico internazionale. Una coalizione di ONG (LIDLIP compresa) ha tenuto una riunione molto seguita per attirare l'attenzione sulla drammatica situazione della popolazione dell'Irak dopo otto anni di sanzioni. Il fatto che un paramilitare tristemente celebre, e per di più deputato del PRI, figurasse nella delegazione di una ONG messicana, ha certamente prodotto qualche agitazione (non al punto di vederlo espulso dallo spazio dell'ONU come alcuni pensavano fosse bene fare). Egli ha avuto perfino l'occasione di sviluppare un intervento pieno di condiscendenza verso i suoi avversari nel conflitto messicano. Inoltre la LIDLIP, ha tentato di sensibilizzare alcune ONG ed esperti per sollecitare l'iscrizione del soggetto del diritto all'autodeterminazione all'ordine del giorno della Sottocommissione. Peraltro questa sessione ha lasciato prevedere ciò che doveva culminare nell'azione delle ONG per contrastare la posta in gioco della conferenza ministeriale dell'OMC a Seattle. Il confronto tra il sistema economico e il sistema politico internazionale ha assunto un ruolo crescente nel dibattito. E' in questo contesto che il Gruppo di lavoro, recentemente creato, sulle società transnazionali, si è riunito per la prima volta. Questo gruppo avrà per obiettivo di analizzare non solo le politiche e le azioni delle multinazionali all'interno delle proprie imprese, ma dovrà anche occuparsi degli effetti delle loro attività all'esterno delle loro proprie sedi e filiali, come gli attentati alla sovranità nazionale per ingerenza negli affari interni dei paesi. La Sottocommissione ha d'altronde adottato una risoluzione molto promettente, quella sulla liberalizzazione del commercio e il suo impatto sui diritti umani. Prega L'Alto Commissario ai diritti umani "di intensificare i suoi sforzi di dialogo" con l'OMC, e di prendere misure per fare in modo che i principi e gli obblighi in materia di diritti umani siano pienamente presi in considerazione nelle future negoziazioni in seno a questa organizzazione. La delegazione LIDLIP era composta da Verena Graf, Varoujan Attarian, Pierrette Birraux-Ziegler, Mamoud Zani, Roberta Muzio e Diego Postigo Otero. - La LIDLIP ha fatto un intervento principalmente tematico sul tema delle minoranze; la seconda parte dell'intervento verteva su di una situazione concreta, quella dei Pandit del Kashmir dell'India. Si tratta di una popolazione deportata all'interno del suo Stato, di cui circa 1500 intellettuali professionisti sono già stati vittime di malversazioni - Sulla questione dei diritti umani e dello stato di eccezione la LIDLIP ha descritto la situazione nelle provincie a maggioranza kurda del Sud-est della Turchia, occupate da truppe turche di più di 100.000 uomini. Inoltre, sono stati menzionati fatti che dimostrano violazioni massicce che possono essere qualificate come crimini internazionali. Sempre nel contesto del crimine internazionale, la LIDLIP ha parlato dell'impunità citando come esempio la procedura ancora oggi incerta applicata al generale Pinochet. - Un intervento della LIDLIP verteva sul sostegno delle rivendicazioni dei popoli autoctoni davanti alla Comunità internazionale. Si riferiva precisamente al diritto all'autodeterminazione, che figura nel progetto della Dichiarazione (allo studio attualmente davanti al Gruppo di lavoro della Commissione dei diritti umani). Questo diritto deve essere applicato nell'ambito del diritto internazionale, non ci si può accontentare di un riconoscimento virtuale. Fa sempre paura agli Stati, che lo vedono come una minaccia alla loro integrità territoriale. Inoltre, una menzione esplicita e dettagliata è stata fatta sulla situazione dei Mapuche in Cile e del modo in cui viene gestita attualmente dallo Stato. - L'intervento della LIDLIP a proposito del conflitto che oppone in Sri Lanka i Tamil alle forze armate governative cadeva nel difficile momento in cui l'assassinio del giurista costituzionale Neelan Thiruchelvam era sulla prima pagina di tutti i media e preoccupava anche la Sottocommissione. Avevamo purtroppo poca possibilità di attirare l'attenzione della Sottocommissione sui metodi del governo cingalese che utilizza generi alimentari e medicinali come armi di guerra contro una popolazione di 500.000 persone. - Un intervento congiunto della LIDLIP e dell'Associazione per i popoli minacciati era centrata sul tema "Terrorismo e diritti umani". Tra le altre cose, noi facevamo il punto sul terrorismo di Stato, segnatamente in Turchia, dove in seguito a un rapporto della Commissione d'inchiesta del Parlamento turco, è stato rivelato che le forze armate turche erano implicate nell'"affaire Susurluk" così come alcune personalità di alto livello, fino all'ex primo ministro Tansu Ciller. Abbiamo ricordato anche che l'attuale "terrorista" definito numero uno, Oussama Bin Laden era stato formato dalla CIA. .. 3. Conferenza di riesame dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) Ha tenuto la sua sessione dal 20 settembre al 1° ottobre nella Hofburg a Vienna. Il dibattito si è esteso su di un ordine del giorno assai vasto. Assai vasto perché inglobava tutte le questioni relative tanto alla dimensione umana, quanto alla dimensione economica, alle attività, istituzioni, strutture e strumenti dell'OSCE, e agli aspetti politico militari della sicurezza. Le ONG hanno accesso a tutte le diverse sezioni, intervengono allo stesso titolo degli Stati, tranne che sugli aspetti politico-militari della sicurezza. Una importante iniziativa congiunta di ONG sotto la direzione della Federazione mondiale delle Associazioni per le Nazioni Unite (WFUNA), sezione danese, ha chiesto all'OSCE di includere la partecipazione delle ONG ai lavori della Carta della sicurezza per il XXI secolo. La LIDLIP è stata particolarmente attiva nella persona di Diego Postigo Otero che ha presentato gli interventi. - La LIDLIP è intervenuta sulla questione del Nagorno-Karabakh chiedendo sempre negoziazioni tra gli attori diretti, cioè i rappresentanti dei governi del Nagorno-Karabakh, dell'Armenia e dell'Azerbaigian - Il tema delle istituzioni democratiche è stato l'oggetto di un intervento della LIDLIP, relativo alla situazione dei Paesi Baschi, reclamando il diritto all'autodeterminazione del popolo basco. - Sul tema del diritto ad un processo equo, la LIDLIP ha citato il caso del processo ad Abdullah Ocalan, chiedendo una nuovo processo. - Sul tema delle popolazioni deportate la LIDLIP ha menzionato la situazione non risolta da 25 anni di Cipro, chiedendo il diritto al ritorno dei rifugiati interni alle loro case e proprietà. - La LIDLIP è intervenuta sulla questione della libertà di associazione. Ha criticato la Turchia per avere bandito partiti come l' HEP, il DEP, l'OZDEP, il DDP, che presentavano tutti delle soluzioni alla questione kurda, come anche il Partito HADEP che per la stessa ragione è osteggiato dal governo. 4. Il seguito della Conferenza di riesame dell'OSCE Si è tenuto dall'8 al 10 novembre al Palazzo Ciragan (Sultan) a Istanbul con grande fasto. Minor fasto tuttavia per le ONG di cui alcune, benché autorizzate dall'ODIHR, hanno subito misure di ritorsione da parte della polizia turca. Nel solo entourage della LIDLIP, due rappresentanti di ONG kurde sono stati arrestati. Le ONG turche hanno approfittato della presenza internazionale per presentare - anche se timidamente - la situazione che regna in Turchia in materia di diritti umani. Così pure numerose ONG del Caucaso e dell'Asia centrale hanno potuto attirare l'attenzione dei media internazionali . Gli appelli drammatici e urgenti specialmente di una ONG cecena, non hanno avuto che scarse ripercussioni a causa della categorica opposizione da parte della Russia e delle posizioni accomodanti che la maggior parte dei governi adotta facendo prevalere la " sacrosanta ragione di Stato", come del resto le ragioni economiche prevalgono sempre su quelle umanitarie. La LIDLIP è stata particolarmente attiva nella persona di Diego Postigo Otero che ha presentato l'intervento " sulla tortura in Turchia". Questo intervento per aver menzionato un esemplare caso di tortura di un profugo kurdo in esilio in Germania sequestrato in Moldavia e in seguito torturato per undici giorni in Turchia, ha scatenato numerose e vive reazioni nei media turchi. Perché? Principalmente per aver menzionato la parola kurdo e l'autodeterminazione in Kurdistan, termini sempre tabù in Turchia. 5. Comitato dei diritti economici, sociali e culturali Ha tenuto la sua 21ma sessione dal 15 novembre al 3 dicembre 1999 al Palazzo delle Nazioni, a Ginevra. Questo Comitato è stato creato nel 1985 dall' ECOSOC per sorvegliare l'applicazione del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali. Il Comitato, composto da 18 esperti indipendenti, esamina i rapporti dei 139 paesi che hanno ratificato il Patto a quella data. Durante questa sessione, ha esaminato i rapporti delle delegazioni presenti dei seguenti paesi: Argentina, Armenia, Bulgaria, Camerun e Messico. Una parte dell'attenzione della sessione del Comitato è stata ritenuta dalla Conferenza ministeriale dell' OMC a Seattle. Il Comitato ha allora emesso una dichiarazione nella quale, tra gli altri punti, esorta i membri dell' OMC ad assicurarsi che gli obblighi in materia di diritti umani siano considerati prioritari nei loro negoziati. - In assenza di un rapporto sottoposto dalle Isole Salomone che hanno firmato e ratificato il Patto da 18 anni, il Comitato ha esaminato la situazione in queste isole basandosi su informazioni di organizzazioni governative e non governative o altre fonti di informazione in generale assai critiche. Ciò dimostra che non è nell'interesse di uno Stato membro non fare rapporto al Comitato. - Era la prima volta per l'Armenia presentare, davanti a questo Comitato, il suo rapporto iniziale. E, come capita spesso agli Stati che non hanno familiarità con le procedure del Comitato, lo sforzo dell'Armenia era stato di mostrare l'integrazione degli obblighi derivanti dal Patto nella legislazione nazionale. Ma ciò che conta per il Comitato è anzitutto di avere un'idea dell'applicazione concreta degli obblighi del Patto nella vita della gente e non solo nei testi ufficiali.Sicché il Comitato, pur prendendo in considerazione le conseguenze delle numerose difficoltà evocate, come il terremoto, il conflitto armato che lo vede opposto all'Azerbaigian per il Nagorno-Karabakh e il blocco imposto da due paesi confinanti (Turchia e Azerbaigian), si è visto costretto a formulare una serie di riserve e di raccomandazioni, principalmente sulla natura delle informazioni da fornire al Comitato affinché possa veramente comprendere la situazione di fatto nei più diversi campi. A questo fine, suggerisce all'Armenia di fare uso dell'assistenza tecnica dell'Ufficio dell'Alto Commissario ai diritti umani e di agenzie e programmi specializzati. - L'importante delegazione del Messico formata da 12 persone, che presentava il suo terzo rapporto, non ha saputo eludere il verbale del Comitato e di una platea di numerose ONG su quello scarso progresso fatto malgrado gli sforzi compiuti nella lotta contro la povertà. Il Comitato ha affermato che il problema della corruzione aveva un effetto negativo sul godimento dei diritti economici, sociali e culturali. Ne risulta che le persistenti difficoltà della sanità, dell'educazione, della alimentazione e dell'alloggio per le popolazioni autoctone, in particolare negli Stati del Chiapas, Guerrero, Veracruz e Oaxaca, costituiscono un vero flagello, nonostante gli importanti investimenti concessi dal Programma nazionale di educazione, di sanità e alimentazione (PROGRESA). D'altra parte la presenza massiccia di forze militari e paramilitari nelle comunità indigene del Chiapas ostacola gravemente la realizzazione dei programmi di assistenza e di distribuzione. La delegazione messicana ha lasciato intendere che il Comandante Marcos era responsabile dello stallo degli Accordi di San Andrès. Il Comitato ha dovuto rammaricarsi di dover constatare il mancato innalzamento dell'età di lavoro per i bambini da 14 a 16 anni. Ha chiesto tra le altre cose al Messico di adottare misure immediate per proteggere le lavoratrici nelle "Maquiladoras". Il Comitato ha stimato che se non si riconoscono le cause strutturali della povertà, non si otterrà una distribuzione più equa delle ricchezze tra i diversi segmenti della società, tra Stati e regioni rurali e urbani. Nel contesto della mondializzazione, ha incoraggiato il Messico ad accentrare i suoi sforzi per alleggerire gli effetti negativi derivanti dalla attivazione dell'ALENA. - Il secondo rapporto arricchito di dati legali importanti presentato dall'Argentina, non ha soddisfatto il Comitato riguardo a specifiche informazioni che permettano di valutare la applicazione dei diritti economici, sociali e culturali. Pur riconoscendo le disposizioni che permettono la restituzione di terre originarie agli autoctoni, il Comitato è preoccupato per l'applicazione di queste disposizioni, una applicazione che si fa attendere nel caso di sei comunità Mapuche nella regione di Pulmari. Nello stesso contesto, la Convenzione 169 relativa ai popoli autoctoni, è ancora in attesa di essere ratificata. Il Comitato ha sollevato una serie di riserve e di raccomandazioni rispetto al grande numero di "nuovi poveri", al 37% di lavoratori urbani che non sono stati registrati, il che comporta come conseguenza circa tre milioni di lavoratori senza copertura sociale. Altre questioni sono inoltre state segnalate dal Comitato: lo sciopero, il lavoro temporaneo, la sottoccupazione e l'aumento del numero dei bambini di strada. Per finire il Comitato ha raccomandato all'Argentina di tenere conto degli obblighi del Patto quando negozia con le istituzioni finanziarie internazionali e di assicurarsi che gli obblighi ne vengano rispettati. La Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli (LIDLIP) ha tenuto il suo 4°Congresso il 20 e 21 novembre 1999 a Donostia (San Sebastian, Paesi Baschi). I lavori hanno sottolineato l'importanza della difesa del diritto dei popoli la cui attualità e pertinenza sono state confermate dopo la caduta del muro di Berlino e la diffusione della mondializzazione. In una volontà di rigenerazione della Lega, il Congresso ha riveduto e adottato uno Statuto il cui aggiornamento era divenuto necessario. Le Leghe oggi attive (I, CAT, EUSK, CH, GR, N-K) coscienti del carattere internazionale delle sfide attuali si propongono - malgrado le difficoltà finanziarie - di adattare le loro strategie di lotta alle realtà attuali, specialmente nei confronti delle istanze internazionali come l'ONU e l'OSCE, e affermano la volontà di mantenere il loro Ufficio a Ginevra in quanto rappresentanza internazionale. Edizione italiana a cura di Luisa Bertazzoni Sezione italiana: via Dogana Vecchia 5 - 00186 Roma tel/fax: +39.06 68 64 640; e-mail: lidlip at mclink.it
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