(Fwd) CS 23/2000 Pinochet



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Date sent:      	Mon, 6 Mar 2000 11:08:19 +0000
Subject:        	CS 23/2000 Pinochet
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IL MINISTRO STRAW RIMANDA INDIETRO NEL TEMPO 
LA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE

Siamo davvero alla conclusione di una fase cruciale, nella vicenda
Pinochet. Il Ministro britannico Straw ha sferrato un colpo forse
mortale alla speranza delle vittime del regime di Pinochet di ottenere
giustizia. 

Non consentendo alcuna estradizione del generale cileno in
pensione, il governo di Londra ha reso infatti estremamente
improbabile che questi debba rendere conto di fronte a un tribunale
dei gravi reati di cui e' stato accusato. 

Da tutta questa vicenda, si possono trarre tre lezioni. La prima e' 
amara: esistono interessi oscuri di un governo e dell'altro che sono 
ancora oggi piu' importanti del rispetto dei diritti umani. Le 
motivazioni umanitarie, con le decisioni di Londra, non c'entrano 
nulla: nessuno voleva la testa di Pinochet, si pretendeva un giusto 
processo, in cui l'imputato avrebbe ottenuto il piu' alto standard di 
difesa. Ma, per qualche motivo che resta ignoto, il governo 
britannico si e' opposto a questa richiesta di civilta' e giustizia. 

La seconda lezione ci dice che occorre passare dalle chiacchiere ai 
fatti: sono necessari strumenti di giustizia internazionale, da 
utilizzare in casi come questo, per impedire assurdi balletti di 
sentenze e appelli, di decisioni e ricorsi, e che consentano di 
perseguire gli interessi di giustizia al di sopra di ogni altra 
considerazione. Il pensiero  corre al Tribunale Penale Internazionale 
il cui statuto e' stato approvato a Roma nel luglio 1998, ma che a 
tutt'oggi ha ricevuto solo sette ratifiche sulle sessanta necessarie. 

Ma, infine, da questa vicenda possiamo trarre anche un segnale di 
speranza. Una persona che e' seriamente indiziata di aver commesso 
gravi crimini, potra' d'ora in poi andare in giro per il mondo con 
minore tranquillita'. Sino all'ottobre 1998, quando Augusto Pinochet 
e' stato posto agli arresti, queste sembravano solo belle parole, se 
riferite a una persona ancora potente, ancora con un ruolo di primo 
piano nel proprio paese, com'era il caso del senatore cileno. Forse 
qualcosa e' finalmente cambiato, grazie a tutte quelle persone comuni 
che incessantemente hanno lavorato in difesa delle vittime di 
violazioni dei diritti umani. Le stesse persone, che nonostante 
Pinochet possa ora rientrare in patria, continueranno a chiedere che 
lui e tutti i responsabili di crimini altrettanto terribili, 
finiscano sotto processo.  

Daniele Scaglione 
Presidente della sezione italiana 
di Amnesty International 

Roma, 2 marzo 2000
Ufficio Stampa 
Amnesty International

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