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ONU: Per un ordine universale democratico di stati democratici



ONU: Per un ordine universale democratico di stati democratici
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L'ONU e' nato come comunita' delle nazioni impegnate a salvaguardare e 
promuovere i valori al centro della lotta contro il Nazismo e il Fascismo. Col 
tempo si e' trasformato a causa di due fattori: la presenza di dittature tra i 
membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ha causato la paralisi e reso 
molte delle previsioni della Carta lettera morta; e l'ascesa del movimento dei 
non allineati che appoggiava il principio di includere nell'ONU tutti i paesi 
sovrani indistintamente. Questo ha trasformato l'ONU da un club di paesi che 
condividevano gli stessi valori in un forum amorfo della comunita' 
internazionale pieno di dittature. L'ONU di oggi, che affida la tutela dei 
diritti umani fondamentali a paesi che sono essi stessi tra i primi violatori 
di quei diritti, non e' piu' accettabile. Un ONU riformato potrebbe seguire il 
modello organizzativo del WTO o del Consiglio d'Europa. Quest'ultimo e' degno 
di essere imitato perche' l'ammissione e il perdurare dell'adesione degli stati 
sono condizionati al rispetto di specifici standard democratici. Lo stesso 
dovrebbe verificarsi nel nuovo ONU: per entrarvi e rimanere uno stato membro 
l'ONU dovrebbe richiedere ad ogni paese il rispetto degli impegni 
internazionali, cominciando da quelli sanciti dalla Carta dell'ONU e dalla 
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. 

Fonte: The Korea Herald; TRP
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi http://fabiocchi.blog.tiscali.it 
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4 Giugno 2003 - La guerra in Iraq ha duramente sollevato la questione 
dell'ordine internazionale, in particolare sul ruolo dell'ONU. Molti 
considerano manifesto il suo ruolo come garante del diritto e della 
legittimita' internazionale, e adesso sostengono che la sua statura, indebolita 
dall'invasione guidata dagli USA, deve essere velocemente restaurata se si 
vuole che il diritto prevalga nella sfera internazionale. 

Ma per essere un luogo di autentica legittimita' internazionale, l'ONU deve 
cambiare - deve esser capace di funzionare senza ritardi infiniti, veti, 
indecisioni e non volonta' per assicurare il rispetto delle sue decisioni. 

L'ONU e' nato come comunita' delle nazioni impegnate a salvaguardare e 
promuovere i valori al centro della lotta contro il Nazismo e il Fascismo. Alle 
sue origini - con soli 50 stati firmatari nella sua Carta - l'ONU era piuttosto 
un club esclusivo di paesi. L'articolo 53 della Carta definiva l'asse dei paesi 
ex fascisti come stati nemici dell'ONU, cosi' ke l'Italia dovette aspettare il 
1955 per diventare membro, il Giappone il 1956 e la Germania il 1973. 

La Carta dell'ONU era, innanzitutto, un manifesto di nazioni impegnate per la 
liberta' e la giustizia. Essa conteneva anche una serie di obiettivi politici 
specifici: la decolonizzazione e l'autodeterminazione dei popoli, il progresso 
sociale e la promozione dei diritti umani fondamentali. Ma con l'avvento della 
Guerra Fredda e l'emergere del movimento dei non allineati, le intenzioni dei 
padri fondatori dell'ONU sono state progressivamente ostacolate. In effetti 
siamo cosi' lontani dallo spirito originario della Carta dell'ONU da far 
sembrare normale che stati dittatoriali siedano nei suoi organismi, o che la 
Libya presieda la Commissione per i Diritti Umani. 

La Carta dava all'ONU il potere di reagire alle minacce alla pace e all'ordine 
internazionale provenienti dagli stati non membri, e richiedeva che i firmatari 
fornissero "contingenti militari sotto il comando del Military Staff Committee, 
composto dai capi di stato maggiore dei membri permanenti." In questo contesto, 
il potere di veto conferito ai vincitori della seconda guerra mondiale non 
riguardava i conflitti "interni" tra gli stati membri; si estendeva solo alle 
minacce provenienti da stati esterni dall'ONU. 

Col tempo, l'ONU si e' trasformato a causa di due fattori. Innanzitutto, la 
presenza di dittature tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ha 
causato la paralisi e reso molte delle previsioni della Carta lettera morta. 
Poi, l'ascesa del movimento dei non allineati, fondato da Zhou Enlai, Nehru e 
Tito nel 1955, ha lanciato una sorta di ideologia alternativa per l'ONU. Essa 
riaffermava enfaticamente il principio di non interferenza negli affari interni 
agli stati e affermava il prevalere di questo principio sulla tutela dei 
diritti individuali presenti nell'art.1 della Carta. 

Il movimento dei non allineati appoggiava anche il principio di includere 
nell'ONU, come una questione di diritto, tutti i paesi sovrani indistintamente. 
Questo ha trasformato l'ONU da un club di paesi che condividevano gli stessi 
valori in un forum amorfo della comunita' internazionale pieno di dittature - 
un organismo indistinto che non indagava mai sugli attributi democratici dei 
suoi membri. 

L'ONU di oggi, che affida la tutela dei diritti umani fondamentali a paesi che 
sono essi stessi tra i primi violatori di quei diritti, non e' piu' 
accettabile. Dobbiamo modificare non solo i meccanismi di lavoro dell'ONU, ma 
anche la sua composizione. Cio' che e' necessario e' una "Organizzazione 
Mondiale delle Democrazie", volta a promuovere i valori originali dell'ONU, 
compresi la democrazia, lo stato di diritto e il rispetto per i diritti umani. 

Un ONU di questo genere potrebbe seguire il modello organizzativo del WTO o del 
Consiglio d'Europa. Quest'ultimo e' degno di essere imitato perche' 
l'ammissione e il perdurare dell'adesione degli stati sono condizionati al 
rispetto di specifici standard democratici. I paesi dal vecchio blocco 
Sovietico, per es., hanno dovuto adattare la loro legislazione a questi 
standard per diventare membri. 

Lo stesso dovrebbe verificarsi nel nuovo ONU: per entrarvi e rimanere uno stato 
membro l'ONU dovrebbe richiedere ad ogni paese il rispetto degli impegni 
internazionali, cominciando da quelli  sanciti dalla Carta dell'ONU e dalla 
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. 

Negli ultimi anni, una serie di paesi, spesso dopo dolorose riforme, sono 
diventati democratici, dimostrando che e' possibile "globalizzare" la 
democrazia e il commercio. Tuttavia altri stati rimangono testardamente fuori 
dall'emergente ordine democratico, e alcune democrazie rischiano di 
trasformarsi in autoritarismi. Queste caratteristiche non dovrebbero avere un 
impatto sul loro status internazionale?

L'ONU deve essere rifondato sulla base dei suoi principi originari. Lo standard 
di ammissione non dovrebbe essere la mera esistenza dello stato, ma il rispetto 
di certi criteri di governance democratica. Come l'Unione Europea, l'ONU 
dovrebbe possedere meccanismi per sospendere o anche espellere i suoi membri 
che non rispettano le norme democratiche. 

Solo un ONU rifondato avra' la legittimita' necessaria per reagire in modo 
credibile alle minacce per la pace e promuovere la liberta' e i diritti umani. 
Questa rifondazione dovrebbe iniziare senza ritardi. Una buona occasione per 
cominciare sarebbe formare un gruppo di paesi democratici per coordinare le 
loro azioni e stabilire posizioni comuni nei diversi organi ONU come 
l'assemblea generale. 

Editoriale di Emma Bonino e Gianfranco dell'Alba, membri del Partito Radicale 
Transnazionale, apparso sul The Korea Herald. 

Link utili: 
http://www.ccd21.org/ Community of Democracies
http://www.wfm.org World Federalist Movement
http://www.globalsolutions.org/ World Federalist Association USA
http://servizi.radicalparty.org/wod/index.php Transnational Radical Party
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