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Per un Collettivo di lavoro sui fondamentali della società
Gentili Presenti in Lista DIRITTI di PeaceLink,
era già da tempo che desideravo compiere insieme a voi una riflessione, ma esitavo. Dopo aver incontrato queste parole di Vandana Shiva:
"... I think the movement is stronger than it realizes and that corporate rule is weaker and more vulnerable than we imagine. The real weakness of our movement is we have not organized strategically on a long-term basis. We tend to be primarily reactive, choosing and planning our campaigns from year to year. Many of us need to sit together to develop a strategic plan for the next twenty years ..."
pronunciate sì in un particolare contesto, ma che paiono valere in una accezione più ampia e generale, ho però capito che forse era il caso di mettere da parte le esitazioni, farsi coraggio, e proporvi la questione.
E la questione è il fatto che ogni giorno nella umana società nascono una infinità di nuovi problemi. Si tratta, come a tutti è ben noto, di attentati alla salute, alla pace, all'ambiente naturale ed al Pianeta intero, alla giustizia, ai diritti della persona od addirittura di interi popoli, di attentati alla ragione, al buon senso comune, alle leggi stesse della natura.
Ed ogni giorno, milioni di persone animate da una incrollabile buona volontà si danno da fare fino all'inverosimile per cercare di risolvere questo e quel problema, di arginare questa e quella emergenza.
Ed ancora ogni giorno, molti problemi vengon sì risolti, molte emergenze sono sì arginate, ma molte altre questioni, nonostante il miglior impegno di tante brave persone, possono essere solo accantonate, perchè alla fin fine le energie a disposizione sono sempre limitate rispetto a quelle che servirebbero.
Ed ancora il giorno dopo, invariabilmente, altre questioni sorgono ancora, in numero e gravità crescenti rispetto a quelle del giorno precedente, ed entrambe, le prime e le seconde, si accumulano, si sommano, lasciando sempre meno spazio alla speranza di un mondo meraviglioso, così come potrebbe essere, e sempre più àdito alla constatazione di un mondo terribile, così come invece per troppi versi ancora è.
E' per ciò, allora, che molti, tra coloro che sono attivamente impegnati in un processo di positiva trasformazione del mondo, iniziano a chiedersi se il metodo di cercar di parare botta su botta gli attacchi di un sistema sociale cieco e sordo alle esigenze di grandi cambiamenti invocate dai nostri tempi sia effettivamente valido, e se non ve ne possa essere un altro, forse anche più utile, da affiancarvi.
E' pur vero infatti che tanti sono stati salvati, che molte situazioni sono state risolte, ma è pur vero che cercando di risolvere singolarmente le mille e mille noie, le mille e mille situazioni angoscianti che nascono ogni giorno le energie si esauriscono, il tempo avanza verso punti di non ritorno, i successi maggiori mancano, e questo prostra i cuori dei progressisti e spinge la gente comune a non affiancarli.
Inoltre, molti iniziano a chiedersi se non possa esistere, sepolta in qualche buio anfratto della, naturalmente sempre sconfinata, nostra incoscienza collettiva, la possibilità di andare dritto al cuore dei problemi, in fondo alle radici stesse di una ipotetica abnorme, multiforme pianta generatrice del male.
E' pur vero infatti che impegnare un sistema malato su mille piccoli fronti quotidiani sicuramente serve ad infastidirlo, oltre che a servire a risolvere situazioni di emergenza che richiedono un immediato intervento. E' anche vero, però, che se si desidera realmente iniziare a trasformare un sistema gran generatore di problemi in un altro forte generatore di soluzioni occorre aggredire decisamente il primo lì dove esso trae sostentamento, proprio lì dove esso ha origine.
Ed ancora, molti iniziano a chiedersi se non sia il caso di mettersi personalmente, anche con piccoli mezzi materiali ed intellettuali, umilmente, alla ricerca di un nuovo sistema sociale, di un nuovo progetto per l'umanità, inserito in una nuova, ampia, lungimirante visione del mondo, considerato che ciò che manca davvero oggi è proprio la capacità di immaginare un futuro che sia talmente desiderabile da spingerci ad abbandonare senza tante storie un modello di vita, di sviluppo, di comportamento, di pensiero ormai palesemente senza più speranza.
Ed allora, se anche qui vi è qualcuno che si interroga su tutto ciò, sul perchè, nonostante l'impegno di tanti, i risultati siano stati finora così terribilmente scarsi, perchè non unirci dunque in un gruppo di lavoro che si impegni espressamente nella ricerca dei fondamentali alla base del sistema sociale umano per trasformarne profondamente la natura?
La proposta che qui si presenta, logico epilogo di questa riflessione, è proprio quella di creare un gruppo di lavoro che si concentri sul compito di identificazione, concertazione e raggiungimento di pochi specifici obiettivi strategici su cui far leva per trasformare radicalmente, in maniera moralmente e legalmente ineccepibile, l'attuale sistema sociale.
Sarebbe meraviglioso, ed estremamente fruttuoso, penso, se potessimo aprire un dialogo sulla questione qui presentata, ed a questo scopo potremmo scegliere sia di continuare qui questo dialogo (benchè capite bene che questo tema va proposto anche in altre Liste dedicate ad altri argomenti, perchè in fin dei conti proprio l'approccio interdisciplinare è una delle chiavi di volta del problema), sia di attivare una apposita mailing list (questo naturalmente non potrà essere fatto da chi qui propone quest'idea, per favorire la nascita di un territorio quanto più neutro possibile su cui incontrarci), sia, magari, di darci appuntamento in tempo reale in una delle tante conference-room presenti in Internet, per un primo più immediato scambio di idee.
Grato per l'attenzione, lascio a voi la parola.
Danilo D'Antonio
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