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I: NEWROZ: LETTERA APERTA... e un invito
Sabato 31 marzo dalle ore 18.30 fino a tarda
sera la delegazione italiana di ritorno dalla Turchia,
in collaborazione con le associazioni Uiki e Azad, invita tutto il
tessuto romano della solidarietà
a vivere il Newroz attraverso le registrazioni, le foto, i filmati e le
testimonianze dirette
presso il Centro Ararat, nell ex Campo Boario nel quartiere Testaccio a
Roma.
Un'iniziativa analoga è in preparazione a Bologna sabato 7 aprile,
insieme a un seminario la domenica successiva.
LETTERA APERTA ALLA GRANDE STAMPA
DUE MILIONI DI FANTASMI&
Il 21 marzo eravamo a Diyarbakir e a Van,
in Turchia, per il Newroz, il Capodanno kurdo.
Non credevamo ai nostri occhi.
Oltre 500.000 persone a Diyarbakir, nonostante i tripli controlli
di polizia. 150.000 a Van, nonostante la minaccia delle
mitragliatrici spianate. Due milioni, complessivamente, nei
villaggi e città del Kurdistan turco e nelle metropoli turche circondate
da baraccopoli di profughi di guerra kurdi. E tanti altri negli altri
Kurdistan e nella diaspora europea.
Due milioni di uomini, donne, bambini, con i loro colori, canti e balli
vietati.
Ci hanno festeggiati, noi, quarantaquattro italiani e italiane, la
delegazione più vasta dall Europa. Medici, avvocati, sindacalisti,
lavoratori, studenti& Ambasciatori di un altra Europa possibile.
Persone fra persone.
FANTASMI. NOI E LORO.
Perché per la televisione e la grande stampa italiana ed europea il
Newroz non è esistito.
La polizia turca ha anche attaccato. A Istanbul una donna è in coma,
i feriti sono decine e centinaia gli arrestati. I fuochi di libertà del
Newroz non si erano ancora spenti, che le squadre del Jitem si
scatenavano casa per casa a Diyarbakir, ad Hakkari, a Siirt, a Van.
Ma grazie al senso di responsabilità di milioni di persone, non una
provocazione è stata raccolta. Non ci sono stati morti, per
fortuna.
OCCORREVANO I MORTI, PERCHE IL MONDO SI ACCORGESSE DI LORO?
Noi siamo stati testimoni di un grande evento, parallelo e simile all
altro grande evento seguito da altri italiani all altro capo del mondo,
la Marcia zapatista in Messico.
Il 21 marzo i kurdi hanno aperto una pagina nuova. Hanno avviato la loro
"Serhildane (Intifada) politica".
E come se quei due milioni di persone si fossero messi in marcia anche
loro, verso Ankara ma anche verso Roma, Ginevra, Strasburgo, Bruxelles,
Washington.
Un popolo negato ha gridato la sua esistenza. In faccia alla polizia e
all esercito ha gridato il nome del suo presidente in catene, del suo
presidente legittimato dai giudici di Roma e di Strasburgo ma rimosso dai
politici europei.
Due milioni di persone si sono levate in piedi. Come i palestinesi, non
torneranno mai più in ginocchio. Questi due popoli sono la grande riserva
di pace e democrazia del Medio oriente.
Noi siamo stati testimoni, e abbiamo il dovere di rompere il
silenzio.
PERCHE IL VOSTRO SILENZIO
UCCIDE!
La delegazione italiana
di ritorno dal Newroz kurdo in Turchia
Info:
Uiki 06.42013576 fax 06.42013799 E-mail
uiki.onlus@tin.it
Azad 06.57302933 fax 06.57305132 cell. 0339.6504639 E-mail
ass.azad@libero.it