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Re: Invito per il Newroz 2001 in Turchia
Gabriella,
condivido al cento per cento l'esigenza che si parli dell'intero popolo kurdo, sia quello che vive in Turchia, sia quello che vive in Irak, sia quello che vive in Iran, sia quello che vive in Siria.
Personalmente, mi sto dando da fare in questa direzione da molto tempo, e ti propongo subito di dare uno sguardo al Sito Internet che ho recentemente costruito: "Solidarietà con il Popolo Kurdo":
http://www.ranchdeiviandanti.it/kurds/home.html
Moltissime parti di esso sono dedicate al Kurdistan irakeno, e c'è anche un mio scritto su quello iraniano, e precisamente quello che trae lo spunto dal bellissimo spettacolo teatrale dell'Hidden Theatre "La pazienza di Giobbe".
Ma, in particolare, sul Kurdistan irakeno, potrai vedere le pagine web che ho dedicato (nella Sezione "Itinerari di Cooperazione"), agli interventi di cooperazione con tale regione: non ho fatto altro che "mettere in rete" i resoconti di lavoro "sul campo" di molti Kurdi di provenienza irakena oggi residenti in Italia.
Li puoi trovare navigando nel Sito, all'indirizzo :
http://www.ranchdeiviandanti.it/kurds/aaItinCoop.html
e, di lì, clickando su : "Progetti in Irak".
Ecco l'indice delle pagine a cui potrai accedere :
Cooperazione italiana nel Kurdistan irakeno, 1992-1996 :
testimonianza dell'Arch. Faraydon Kafroshi
Cooperazione italiana nel Kurdistan irakeno, 1994-1997 :
testimonianza del Dott. Jabbar Fatah
Comitato Gemellaggio Ivrea - Qala Diza
Cooperazione italiana nel Kurdistan irakeno, dal 1991 ad oggi:
testimonianza del Dott. Carlo Boldrini
Adozione di tre villaggi : Siena / Amedye
Emergency: Centri chirurgici e di riabilitaz. di Sulaimanya e Erbil.
Poi c'è tutta l'importanza di parlare non di uno o dell'altro Kurdistan, ma di ciò che unisce il popolo kurdo in una unica identità.
Su questo ti propongo alcuni contributi, che mi riprometto di inviarti quanto prima, e che avevo raccolto in una piccola antologia il cui titolo vorrebbe essere significativo : "Identità kurda : radici ed orizzonti di un intero popolo".
Molto diverso, credo, il discorso sul punto dal quale parte la tua osservazione: il Newroz in Turchia.
Il fatto che si dia il massimo risalto a questa scadenza, proprio laddove il Newroz continua ad essere carico di tutto il suo significato non solo di festa ma anche di lotta contro una oppressione immediata e diretta, è - credo - del tutto appropriato e giusto.
Cosa ne pensi ?
Ti saluto
Aldo
gabriellapaggi wrote:
> > Il Newroz 2001 devíessere la festa corale di un popolo che vuole pace e
> > dignità, che vuol vivere a testa alta in una Turchia e uníEuropa
> > democratica.
>
> Very good, giusto. Ma stiamo parlando dell'intero popolo curdo, o solo di quello che abita - e soffre - in Turchia? Mi chiedo - scusate la vena polemica - perché solo dei Curdi di Turchia si parla. Forse perché di quelli d'Iraq - che credo non facciano una vita molto più facile - non si sa nulla? Va bene scandalizzarsi, indignarsi, partecipare, manifestare quando si ricevono notizie orribili come quelle che ci giungono dal nostro vicino - e forse prossimo membro dell'UE. Non è però ancora più preoccupante il silenzio?
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> Ciao,
> Gabriella
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> --
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