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Prc Friul-V.G. 26/1 Convegno regionale sull'immigrazione



Partito della Rifondazione Comunista
Gruppo Consiliare Regionale e Comitato Politico Regionale del P.R.C.

CONVEGNO REGIONALE SULL’IMMIGRAZIONE
Contro i centri di detenzione, 
PER UNA POLITICA DELL’ACCOGLIENZA E DELL’INTEGRAZIONE

Venerdì 26 gennaio 2001 ore 18.00

Sala della Provincia - Corso Italia - Gorizia

Interventi di:
GIANFRANCO SCHIAVONE, responsabile nazionale ICS per l’accoglienza dei 
richiedenti asilo e profughi
MAXIM DESIREE EKANI, responsabile ufficio immigrazione della CGIL di Gorizia
DANIELE DOVENNA, segretario regionale del SIULP
don ANDREA BELLAVITE, direttore del giornale diocesano “Voce Isontina”
LUCIA LINSALATA, del Forum permanente per i diritti degli immigrati

Coordina i lavori:
ROBERTO ANTONAZ, capogruppo del PRC in Consiglio regionale
Conclusioni di:
GIOVANNI RUSSO SPENA, capogruppo del PRC al Senato

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Contro i centri di detenzione, per una politica dell’accoglienza e dell’integrazione
IL MIGRANTE E IL RESIDENTE

L’immigrazione in Italia e in tutti i Paesi dell’Unione Europea
da parte dei cittadini stranieri extracomunitari è innanzitutto una
questione sociale dalle dimensioni epocali. Si tratta di un fenomeno
articolato e complesso, dalle profonde radici economiche e storiche
che vanno rintracciate principalmente nel profondo squilibrio nord-sud
del Pianeta, causato ed esacerbato sempre di più dal sistema
capitalistico di sfruttamento e dai meccanismi disumani del mercato
globale e delle istituzioni finanziarie internazionali: tale fenomeno
inarrestabile e globale, non può essere ridotto ad una mera questione
di ordine pubblico e va analizzato criticamente nelle sue diverse
sfaccettature.

Il territorio della Regione, ed in particolare dell’Isontino, è
attraversato da donne, uomini e bambini che fuggono disperati da
condizioni disumane di miseria, di guerre e di persecuzioni in cerca
di un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie. È importante
interrogarsi, discutere e ricercare le soluzioni più dignitose e civili
per alleviare le sofferenze delle persone che arrivano, anche di quelle
chiamate “clandestini”, e per prestare loro un’adeguata assistenza,
senza dimenticare qui lavoratori stranieri regolari che ormai da anni
risiedono, producono e pagano le tasse e che ancora faticano a trovare
un alloggio decente o ai quali non vengono offerte opportunità
di integrazione e socializzazione.

Rifondazione Comunista lavora per costruire una società
aperta e solidale, accogliente e ricettiva, multiculturale ed interetnica,
fondata sul rispetto e sulla valorizzazione delle diversità, consapevole
che le migrazioni possono rappresentare una straordinaria
occasione di crescita civile e culturale per tutti, oltre che una fonte di
ricchezza anche in termini economici.

Finora sul territorio si sono mossi in modo encomiabile solamente
le associazioni del volontariato, sia religiose che laiche: è ora
che anche le istituzioni pubbliche si impegnino concretamente su
questo fronte!

Il Partito della Rifondazione Comunista, nel ribadire la più
assoluta contrarietà all’istituzione di centri di detenzione, a prescindere
dai nomi svariati con cui vengono chiamati di volta in volta per
creare confusione, chiede:

• che vengano allestiti nel Friuli Venezia Giulia, ed in particolare
nell’Isontino, dei centri di prima accoglienza, co-gestiti da associazioni,
ONG o cooperative sociali, finalizzati a rendere autosufficienti
gli stranieri ospiti mediante la soddisfazione dei bisogni
primari (alimentazione, igiene, vestiario, assistenza medica,
ecc…) e dotati di personale competente per attuare interventi di
assistenza sociale e legale, di informazione e orientamento;

• che vengano istituiti in modo capillare sul territorio dei centri di
seconda accoglienza, in cui siano ospitati temporaneamente
quegli immigrati che hanno intrapreso un percorso di inserimento
sociale ma che ancora fanno fatica a trovare un alloggio
indipendente a causa delle carenze del mercato o delle speculazioni
che rendono gli affitti proibitivi;

• che gli enti locali in collaborazione con le Questure e le
Prefetture istituiscano degli uffici di assistenza per le richieste di
asilo e il riconoscimento dello status di rifugiato, uffici dotati di
personale specializzato ed interpreti;

• che gli enti locali istituiscano degli sportelli informativi di orientamento
e di mediazione culturale per gli stranieri rispetto alla
ricerca dell’alloggio e del lavoro, rispetto ai diritti e all’assistenza
sanitaria, rispetto alle opportunità di socializzazione e di integrazione.

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