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Corte europea Diritti umani: esaminerà Processo Ocalan
La Corte europea dei Diritti umani esaminerà il Processo Ocalan
Il 15 dicembre 2000, a seguito della seduta di Strasburgo del 21 novembre,
la Corte europea dei Diritti umani ha dichiarato ammissibile la richiesta
di esame del processo di Imrali avanzata da Abdullah Ocalan. Tale esame
potrà durare circa due anni. La richiesta era stata sostenuta da una
vastissima mobilitazione dei Kurdi e del movimento di solidarietà in tutta
Europa.
Segue qui una breve rassegna stampa sull'argomento.
Si può inoltre consultare una ricca documentazione sulla vicenda (e
sull'intero svolgimento del "caso Ocalan") sulla apposita pagina contenuta
nel sito ARCI :
http://www.arci.it/internazionali/Ocalan/default.asp
Tale pagina (che in questo periodo è raggiungibile anche direttamente dalla
pagina principale del sito ARCI, http://www.arci.it, con il link apposito:
"Salviamo la vita ad Abdullah Ocalan"), contiene - oltre ai riferimenti
agli aggiornamenti, alle scadenze, agli appelli e agli appuntamenti che
saranno di volta in volta di attualità - la cronistoria ed una
rassegna-stampa assai ampia sull'argomento.
La rassegna-stampa del sito ARCI (con selezioni di articoli dei principali
quotidiani italiani) comprende tre sezioni :
1) Dall'arrivo di Ocalan in Italia al processo di Imrali
2) I commenti alla condanna a morte (26 XI 1999: sentenza d'appello)
3) Il ricorso alla Corte europea dei Diritti umani
Esiste poi una rassegna-stampa internazionale (con testi in inglese e in
francese).
C'è inoltre una Sezione dedicata al Kurdistan, che ne ripercorre
sinteticamente la storia; ivi sono anche segnalati i Link ai principali
siti Internet attinenti al mondo kurdo.
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Ecco ora la breve rassegna stampa sulla recentissima decisione
della Corte europea dei Diritti umani
(i testi del Kurdish Observer sono tradotti
dall'Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia) :
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Un processo a Strasburgo con una storia che attraversa i millenni.
Kurdish Observer - 14 novembre 2000
Il difensore di Abdullah Ocalan, Niyazi Bulgan; Derya Bayr del Century Law
Office di Istanbul e Kerim Yildiz del Progetto Kurdo per i Diritti Umani
(EHRC) si aspettano che la Corte di Strasburgo affronti il processo al
Presidente del PKK come ha sempre affrontato tutti gli altri casi
riguardanti la Turchia. […] La difesa si baserà su tre punti principali
così spiegati da Yilmiz: "Spiegheremo che in Turchia il processo non è
stato equo e giusto. Il secondo punto che utilizzeremo è il metodo che è
stato usato per portare Ocalan dal Kenya alla Turchia, crediamo siano stati
violati trattati internazionali e diritti umani. Il terzo punto sul quale
ci baseremo è la condizione di carcerazione inflitta ad Ocalan. Crediamo
che questa vicenda contrasti la Convenzione Europea sui Diritti Umani e
quella delle N.U. sui Diritti Umani e la Prevenzione della Tortura". Derya
Bayr si è soffermato sulla condizione di detenzione di Ocalan e ha detto
che al Presidente non è consentito di incontrare i suoi avvocati per più di
un'ora la settimana, che non gli viene fornita regolarmente la stampa e che
i suoi contatti col mondo esterno sono ridotti al minimo. L'avvocato Bulgan
ha detto che il caso Ocalan potrà costituire una svolta nella lotta kurda
per i suoi diritti e si è detto molto preoccupato per le condizioni del
Presidente Ocalan.
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Tutti a Strasburgo!
Kurdish Observer -16 novembre 2000
Le organizzazioni kurde hanno proclamato il 21 novembre "GIORNATA DI
MOBILITAZIONE NAZIONALE" e hanno invitato tutti a Strasburgo per il
processo del secolo. Il Kurdistan National Congress, la Federazione Europea
delle Associazioni Kurde (KON-KURD), la Federazione dei Kurdi Aleviti
(FEK), l'Associazione degli Insegnanti Kurdi e l'Accademia Kurda delle Arti
e della Cultura hanno chiesto a tutti gli amici di essere a Strasburgo il
21 novembre.
In un suo comunicato, il Kurdistan National Congress, ha chiesto a tutti
coloro che sono in favore di una Turchia democratica di mobilitarsi.
Ricordando che Ocalan è presidente onorario del Kurdistan National Congress
e aggiungendo: " La libertà di Ocalan è la libertà del popolo kurdo. Il 21
settembre saremo tutti a Strasburgo. Non accettiamo l'imprigionamento di
Ocalan. Ci aspettiamo che le istituzioni internazionali ci diano giustizia.
Trasformiamo il 21 novembre nel giorno del nostro Leader."
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Questa volta è la Turchia sotto accusa.
Kurdish Observer - 20 novembre 2000
Il Presidente Ocalan sarà difeso da un largo collegio difensivo nelle
udienze che si aprono martedì mattina alle 9:30 presso la Corte Europea di
Strasburgo sui Diritti Umani (EHCR). La Corte deciderà se esaminare o meno
il caso Ocalan (dossier No. 4622/99) e quindi, paradossalmente, di
"processare" la Turchia. […]
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Strasburgo è pronta.
Kurdish Observer - 21 novembre 2000
Oggi è una giornata storica: il caso del presidente del PKK, Abdullah
Ocalan, sarà dibattuto dalla Corte Europea dei Diritti Umani. Migliaia di
kurdi si sono incontrati, da diverse parti d'Europa, davanti alla Corte per
sostenere le proprie ragioni, per chiedere il riconoscimento della loro
identità e per la soluzione della questione kurda. […] Il documento del
Comitato chiede di riparare il torto storico subito dal popolo kurdo e
chiede il riconoscimento dell'identità nazionale.
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Il PKK commenta il processo del secolo.
Kurdish Observer - 23 novembre 2000
Il Consiglio di Presidenza del PKK, commentando l'apertura delle udienze
del "Processo del secolo", ha detto che finalmente si capirà se, rispetto
ai kurdi, siano state applicate o meno le norme del diritto dei popoli "Il
popolo kurdo sa che attraverso il processo al Presidente è in discussione
il futuro di tutto il popolo e la mobilitazione realizzata rispetto a
questo evento ne è la dimostrazione. La marcia di Strasburgo e l'attenzione
con la quale il nostro popolo ha seguito il caso ne ha dimostrato la grande
consapevolezza. Ci congratuliamo col nostro popolo per aver evitato di dare
adito a coloro che da questo processo speravano di poter alimentare nuove
conflittualità tra kurdi e turchi. Ringraziamo coloro che si sono impegnati
per trasformare questo processo in una nuova possibilità per la pace, e la
democrazia e crediamo che l'accettazione della Corte di discutere il caso
servirà a sviluppare pace e democrazia in Turchia".
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Sulle Corte di Strasburgo gravano grandi responsabilità.
Kurdish Observer - 23 novembre 2000
Se la Corte Europea deciderà di dibattere sul caso, si passerà alla fase
principale, la discussione dei principi del caso. Il fratello del
Presidente Mehmet Ocalan e la sorella Havva Keser, attualmente residenti in
Austria, sono stati presenti all'audizione di martedì scorso. All'audizione
hanno anche preso parte: il Presidente del Kurdistan National Congress
Ismet Sherif Vanli, i membri R. Kartal, Z. Aydar, Y. Kaya, M. Kaval, G.
Aryo, i reporter di Ozgur Politika H. Isik, M. Aycicek, e ancora Mehdi
Zana, Dicle Anter e tanti altri veterani della guerra del Kurdistan con i
parenti delle vittime di guerra. L'avvocato Kentridge (uno degli avvocati
di Nelson Mandela) ha detto che questo processo riveste una grande
importanza, anche perché è il primo caso di condanna a morte che viene
discusso dalla corte. […] L'avvocato Muller, replicando alle accuse di un
avvocato turco che ha parlato di terrorismo, ha ricordato che anche nella
seconda guerra mondiale i partigiani furono accusati di essere terroristi.
Muller ha aggiunto che la cattura di Ocalan ha contravvenuto a tutte le
norme internazionali (la droga somministrata ad Ocalan, l'attacco agli
avvocati della difesa, l'uso dei media) e che il rifiuto turco di aprire i
dossier del caso lo dimostra. L'avvocato Kaplan si è invece soffermato sul
tentativo turco di trasformare la guerra del Kurdistan in terrorismo:
"abbiamo perso molte vite. Non è possibile non provare pena per quello che
è successo. Come dovremo considerare noi il rogo dei villaggi, del quale la
Corte Europea è stata testimone diretta, i 4000 casi di omicidio irrisolti,
tra i quali quello della "vecchia quercia" Musa Anter? Non è importante
solo dibattere di questo, ma prevenirlo". […]
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Gli avvocati di Ocalan si preparano a dibattere sui principi del caso.
Kurdish Observer - 24 novembre 2000
Il Processo di Ocalan potrebbe diventare una buona piattaforma dalla quale
partire per discutere con la Turchia della questiona kurda. L'accettazione
del caso da parte della Corte sarà solo il primo passo, ci si aspetta che
il dibattimento porterà via due anni, anche se, con una conciliazione, il
caso potrebbe essere più rapido. […].
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La marcia dei giovani kurdi per Apo.
Kurdish Observer - 15 novembre 2000
Il 15 novembre è iniziata la marcia dei giovani kurdi intitolata "Incontro
al nostro sole". La marcia è organizzata dalla Unione della Gioventù Kurda
(YCK) e andrà dal Lussemburgo a Strasburgo per attirare attenzione sul
processo in corso sul Presidente del PKK. Abdullah Ocalan, che verrà
portato dinanzi alla Corte di Strasburgo il 21 novembre. […]
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La corte di Strasburgo decide su Ocalan
il Manifesto - 22 novembre 2000 - Francesca Colesanti
Migliaia di kurdi in piazza per la libertà del leader del Pkk. Ma la
sentenza sarà comunicata solo agli avvocati.
[…] Si tratterà in ogni caso solo della sentenza sull'ammissibilità del
ricorso, mentre sul merito, cioè sulla condanna a morte di Ocalan, la
decisione non arriverà prima della fine del 2001.
Per le strade di Strasburgo ieri, come in quelle di tante altre capitali
europee, migliaia e migliaia di kurdi sfilavano per reclamare "Libertà per
Ocalan e pace per il Kurdistan". Erano forse trentamila, donne, uomini e
bambini arrivati per lo più dalla Germania, in treno o in pullman. Gli
organizzatori parlano di centomila persone in tutta Europa, mentre analoghe
manifestazioni in sostegno del leader kurdo si erano svolte già nei giorni
precedenti, come a Milano sabato scorso. Ieri a Strasburgo c'erano anche
due-tre mila turchi, per sostenere le famiglie dei militari rimasti uccisi
nello lotta contro il "terrorismo" kurdo e per chiedere fermezza da parte
della Corte nei confronti di un uomo che essi considerano un terrorista
assassino. I legali di Abdullah Ocalan (difeso da un team di 10 avvocati di
prim'ordine, tra cui Sidney Kentridge, uno dei legali di Nelson Mandela, e
da Gareth Pierce, l'avvocatessa di alcuni irlandesi) contestano al governo
di Ankara e alla magistratura speciale turca la violazione di almeno 21
articoli della Convenzione europea dei diritti umani, la regolarità del
processo, le condizioni di Ocalan in carcere da quando è stato arrestato e
infine il metodo usato al momento della cattura del leader kurdo in Kenia.
Ma la questione cruciale sulla quale la Corte europea dovrà prima o poi
pronunciarsi resta quella della pena di morte alla quale è stato condannato
Apo, pena solo temporaneamente sospesa dal governo di Ankara (nel frattempo
le condizioni fisiche di Apo, rinchiuso nel carcere bunker di Imrali,
peggiorano di giorno in giorno). La corte di Strasburgo dovrà dire se,
nell'Europa democratica del terzo millennio, la condanna capitale sia
ammissibile o giustificabile per la ragion di stato. […]
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Corte Europea dei Diritti Umani - 15 dicembre 2000
Comunicato del Segretario amministrativo: CASO ÖCALAN contro TURCHIA
Richiesta dichiarata parzialmente ricevibile
Il 21 novembre 2000, una Camera di sette giudici della prima sezione della
Corte europea dei Diritti umani ha tenuto una udienza dedicata sia alla
ricevibilità che al merito della richiesta presentata da Abdullah Öcalan il
16 febbraio 1999. Il richiedente Abdullah Öcalan, cittadino turco nato nel
1949 ed attualmente detenuto nella prigione di Imrali (Bursa, Turchia),
aveva lamentato violazioni delle seguenti disposizioni della Convenzione
europea dei Diritti umani: l'articolo 2 (diritto alla vita), l'articolo 3
(divieto di maltrattamenti), l'articolo 5 (diritto alla libertà ed alla
sicurezza), l'articolo 6 (diritto ad un equo processo), l'articolo 7
(nessuna pena senza legge), l'articolo 8 (diritto al rispetto della vita
privata e familiare), l'articolo 9 (libertà di pensiero, di coscienza e di
religione), l'articolo 10 (libertà d'espressione), l'articolo 13 (diritto
ad un ricordo effettivo), l'articolo 14 (divieto di discriminazione),
l'articolo 18 (limitazione dell'applicazione di restrizioni al diritto) e
l'articolo 34 (diritto di ricorso individuale). […]
La Camera ha per altro deciso di informare le parti della propria
intenzione di cedere la propria giurisdizione a favore della Grande Camera
(composta di diciassette giudici), conformemente all'articolo 30 della
Convenzione. […]
Cancelleria della Corte europea dei Diritti umani
F ? 67075 Strasbourg Cedex - Contatti : Roderick Liddell (telefono : (0)3
88 41 24 92)
Emma Hellyer (telefono : (0)3 90 21 42 15) - Fax : (0)3 88 41 27 91
La Corte europea dei Diritti umani è stata creata nel 1959 a Strasburgo per
esaminare pretese violazioni della Convenzione europea dei Diritti umani
del 1950. […]
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Sì al processo del secolo
Kurdish Observer - 16 dicembre 2000
La Corte europea dei Diritti umani ha accettato la giurisdizione per il
processo del secolo. Nella seconda sessione saranno discussi i principi del
caso. E' previsto che la impostazione preliminare del caso durerà due anni.
La Corte europea dei Diritti umani (ECHR) - 1° Cancelleria - ha consentito
ad esaminare la richiesta fatta dagli avvocati del Presidente del PKK
Ocalan. L'ECHR ha annunciato ufficialmente la sua decisione ieri [15 XII].
[…]
La prima udienza del caso era stata tenuta il 21 novembre in Strasburgo.
Nello stesso giorno più di centomila Kurdi rivendicarono l'accettazione del
caso ed una soluzione politica della questione kurda.
La procedura è in corso.
Secondo le fonti legali, la procedura da seguire nel "Processo del Secolo"
sarà "molto complessa". La ragione è che non ci sono casi precedenti.
Occorreranno due anni per discutere i principi del caso. La rapidità del
caso dipenderà dal fatto che ci sia oppure no una "mediazione", come sarà
proposto dalla Corte, per raggiungere una "soluzione amichevole". Una
risoluzione amichevole dipende dall'atteggiamento della Turchia. Öcalan
stesso, ed i suoi avvocati, hanno già detto che il loro scopo non è di
porre la Turchia in una posizione difficile ma di portare luce sulla
cospirazione, e hanno dato un messaggio secondo cui una soluzione
amichevole è desiderabile. Lo Studio legale del secolo ha sottoposto un
documento di 300 pagine all'ECHR sui principi del caso. In più ci sono
centinaia di documenti. […]