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(Fwd) [uma-list] comunicato nazionale PU




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To:             	"Umanisti" <umanisti@href.org>
Subject:        	[uma-list] comunicato nazionale PU
Date sent:      	Sun, 3 Dec 2000 00:51:05 +0100
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Partito Umanista - via La Nebbia, 9 -  00168 Roma, 3 dicembre 
2000


BANCA DATI DELLE IMPRONTE DIGITALI:
QUANDO L'EUROPA VIOLA I DIRITTI UMANI

Vorremmo far notare, come d'altronde hanno già fatto molti giuristi,
che prendere le impronte digitali di una persona senza il suo 
consenso
e senza una prova di reato rappresenta una violazione dei diritti
umani. Ma a quanto pare la comunità europea e i governi che ne 
fanno
parte, varando la banca dati europea delle impronte digitali,  non si
curano tanto di questi diritti, visto che per gli immigrati vengono
già violati in molti altri ambiti.

Non è questa l'Europa che vogliamo. I vari governi stanno 
costruendo
un'Europa che sta diventando un unico stato con i confini più chiusi
di quelli dei singoli stati che ne fanno parte. Non è un'Europa
proiettata verso il futuro, ma succhiata da un passato che non vuole
morire. Un passato che sta soprattutto nella testa dei nostri
governanti, ancora troppo incollati ad una concezione del mondo
suddiviso in tanti staterelli con le frontiere chiuse a qualsiasi
contaminazione.

L'Europa che stanno costruendo è un'Europa che ha paura; che 
d'altra
parte si illude di fermare le continue migrazioni di milioni di esseri
umani con meschini mezzucci, come appunto questa banca dati delle
impronte digitali di tutti gli immigrati. Questa è l'Europa di un
ministro degli interni, come Enzo Bianco, talmente idiota da proporre
di prendere le impronte digitali anche ai cittadini italiani, pur di
far apparire queste procedure non discriminatorie. D'altronde
l'abbiamo sempre detto: le misure che oggi si abbattono sugli
immigrati, dalle assurde condizioni lavorative alla scomparsa dei più
elementari diritti, domani si attueranno nei confronti di tutti i
cittadini.

Il Partito Umanista dice NO. Non è questa l'Europa che vogliamo.
Vogliamo un'Europa proiettata verso un futuro multiforme, multicolore,
multietnico. Vogliamo un "Europa aperta", perché chi guarda veramente
al futuro non si accontenta dell'unione europea, ma cammina verso la
costruzione di una nazione umana universale.

Carlo Olivieri
Segreteria stampa nazionale




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