2 Dicembre 2000
Mobilitazione in Favore dei Prigionieri Politici de la Tablada
Tutti/e all’Ambasciata ed al Consolato Argentino
di Roma e Milano !
Appello Urgente del Campo Anti-Imperialista
e del Comitato Internazionalista Arco Iris
I Prigionieri Politici de La Tablada all’85° giorno di Sciopero della Fame
Mentre in Italia si cerca di fare giustizia e processare i generali
argentini (colpevoli di aver fatto scomparire cittadini italiani), in
Argentina si cerca di seppellire la memoria storica di quella che fu la
resistenza ad uno dei regimi più sanguinari dell’America Latina.
Tant’è così che il governo del Presidente Fernando De la Rúa stà cercando in
tutti i modi possibili la morte di 13 Prigionieri Politici, forse
insoddisfatto dell’eredità dei 30.000 desaparecidos che pesano sulle
coscienze del popolo argentino.
I 13 Prigionieri Politici de La Tablada, oramai da 84 giorni in sciopero
della fame, sono infatti una testimonianza storica di ciò che è stato il
passato dell’Argentina e tristemente del suo presente.
Così Roberto Felicetti, può raccontare di aver passato 19 dei suoi 46 anni
in prigione (8 durante la dittatura ed 11 adesso), per la sua partecipazione
alla resistenza, arrivando ad essere il prigioniero politico che per più
tempo è stato privato della libertà nella storia argentina dopo Radowinski
(21 anni di carcere); così Enrique Gorriarán Merlo è uno dei pochi
argentini a poter raccontare di aver vissuto 29 anni consecutivi tra la
clandestinità ed il carcere, essendo il militante politico che più tempo ha
dovuto vivere nascosto in tutta la storia dell’Argentina; ed ancora tra
queste tredici persone vi è un frate, Antonio Puigjané, il cui padre venne
fatto scomparire durante la dittatura di Lanusse o ancora il caso di Claudio
Rodríguez, che anche vide il proprio padre scomparire nel 1977, quando
Videla e Masera massificarono la pratica del sequestro e del crimine.
Roberto Felicetti, Frate Antonio Puigjané, Caludia Acosta, Enrique Gorriarán
Merlo, Ana María Sívori, Sergio Paz, Miguel Aguirre, Carlos Motto, Claudio
Rodriguez, Claudio Veiga, Luís Alberto Díaz, Gustavo Mesutti e Fernández
Isabel sono tutti militanti del MOVIMENTO TUTTI PER LA PATRIA.
Era il 23 gennaio 1989, quando un gruppo di 42 militanti del "Movimiento
Todos Por la Patria" (MTP) presero la decisione di attaccare la caserma
militare del 3° Reggimento di Fanteria Meccanizzata "Generale Belgrano",
situata in La Tablada, nella provincia di Buenos Aires.
La decisione presa dal MTP si doveva all'informazione circa l'imminente
preparativo di un ennesimo colpo di stato militare ad opera dei militari
fascisti, meglio conosciuti come “carapintadas” (l'ultima dittatura era
apparentemente terminata nel dicembre del 1983) e trovava la sua
giustificante nella stessa Costituzione Argentina, che all'articolo 21
stabilisce l'obbligo per i cittadini di "armarsi per difendere la
Costituzione".
Il 23 gennaio quindi, 42 militanti del MTP penetrarono nella caserma. In un
eroico quanto diseguale combattimento (durato circa 30 ore) questi si
scontrarono contro 3600 effettivi della polizia e dell’esercito argentino. L
’esercito argentino ricorse all’utilizzo di mezzi blindati ed al
bombardamento della zona, con fosforo bianco (violando così la Convenzione
di Ginevra, sottoscritta dallo stesso governo argentino). 28 furono i civili
massacrati, 3 coloro che vennero fatti scomparire ed 11 gli uomini dell’
esercito morti (la maggiorparte dei quali a conseguenza dei bombardamenti
ordinati dai generali argentini). Le persone catturate vennero poi
brutalmente torturate.
La Commissione Interamericana per i Diritti Umani (CIDH) della
Organizzazione degli Stati Americani, sul caso ha emesso un rapporto alla
fine del mese di dicembre del 1997 [55/97 - causa 11.137] in cui si
sottolineano le molteplici arbitrarietà commesse durante il processo che si
realizzò presso il Tribunale Federale di San Martín, tribunale che giudicò e
condannò le persone detenute e che emise gli ordini di cattura per gli
altri. Tra queste arbitrarietà la CIDH sottolinea la violazione del diritto
alla difesa, dal momento che mancò la doppia istanza giudiziaria (prevista
dalla attuale Costituzione Argentina), sottolineando la necessità di
dichiarare nulle le sentenze emesse.
La CIDH nel proprio rapporto sottolinea anche altre violazioni, come il
fatto che 9 persone vennero assassinate dopo essere state arrestate
(esecuzioni extragiudiziarie) e che tutti gli arrestati vennero sottoposti a
torture, sulle quali per altro, non si è mai aperta nessun tipo di indagine
giudiziaria.
Il 13 de luglio scorso i Prigionieri Politici de La Tablada hanno sospeso un
primo sciopero della fame (dopo 46 giorni di sciopero della fame), sulla
base della promessa di deputati e senatori argentini che il 3 agosto si
sarebbe trattato il loro caso e che, sulla base delle raccomandazioni della
CIDH, sarebbe stata loro concessa una seconda istanza giudiziaria, così come
esige il Patto di San José della Costa Rica (patto sottoscritto dal governo
argentino e presente nella stessa costituzione argentina dal 1994).
Il 12 Ottobre di fronte alla CIDH, il governo argentino si è limitato invece
a rispondere che si stava studiando il caso, però senza che si ottenesse il
quorum necessario di presenze, per affrontare il caso ed a nulla è servito
per il momento un progetto di legge dello stesso Presidente della
Repubblica.
A difesa dei Prigionieri Politici oltre a numerosi religiosi è sceso in
campo anche il Premio Nobel per la Letteratura José Saramago, che per altro
presiede la Commissione Internazionale per la Libertà dei Prigionieri
Politici de La Tablada. E dopo l’inizio di questo sciopero, anche Amnesty
International si è pronunciata in favore dei Prigionieri Politici de La
Tablada.
Venerdì 24 Novembre la Cassazione ha rifiutato il ricorso dei Prigionieri
Politici, con la motivazione che in Argentina non ci sono leggi che
contemplino la seconda istanza giudiziaria per detenuti come loro, che
furono giudicati sulla base di una legislazione speciale, chiamata di Difesa
della Democrazia, confermando per altro che le raccomandazioni della CIDH
non sono di complimento obbligatorio per lo stato argentino.
A livello teorico i Prigionieri Politici potrebbero appellarsi alla Corte
Suprema, ma una sentenza sarebbe emessa successivamente ai loro funerali …
Così l’ultima speranza è nella solidarietà del Mondo … affinchè il
Presidente della Repubblica Argentina, Fernando de la Rúa, proceda alla
decisione politica di concedere loro l’indulto, commuti loro le condanne o
detti un decreto legge (che in Argentina si chiama Decreto di Necessità ed
Urgenza) che permetta una seconda istanza giudiziaria sui loro processi.
Ricordiamo che i 13 Prigionieri sono tutti ricoverati in Ospedale, hanno
perso una media di 20 kg del loro peso corporeo reale, non hanno grasso nei
loro corpi, la loro massa muscolare è seriamente danneggiata, soffrono di
nausee e tachicardia, oltre ad avere vuoti di memoria sempre più frequenti.
Invitiamo tutti/e a solidarizzare con i Prigionieri Politici de La Tablada.
E’ giunto il momento di manifestare di fronte all’ambasciata ed ai consolati
argentini.
Chiediamo a tutte le organizzazioni, gruppi ed individui di aderire a questa
mobilitazione SABATO 2 DICEMBRE tanto a Roma come a Milano.
Inoltre sollecitiamo tutti ad inviare telegrammi, messaggi di posta
elettronica e soprattutto fax ai seguenti recapiti: (è disponibile la lista
degli indirizzi di posta elettronica di tutti i deputati e senatori del
governo argentino, consultabile al seguente indirizzo
http://www.comite-arcoiris.com/italiano/tablada.html).
- Presidente de la República Argentina
Dr. Fernando De la Rúa
Balcarce 50 (1064) Capital Federal - Argentina
Fax: 0054 11 43443700 oppure 0054-11- 43443800
privada@presidencia.net.ar
spyd@presidencia.gov.ar
delarua@ucr.org.ar
- Ambasciata della Repubblica Argentina a Roma
Dir.: Piazza dell Esquilino Nro. 2, (00185) Roma
Fax: 06 - 4819787
E-mail:feital@mrecic.gov.ar
http://www.ambasciata-argentina.it
- Consolato Generale della Repubblica Argentina
Corso Venezia 9 - 20121 - Milano - Italia
Fax: 02 - 777 29444
fcmila@mrecic.gov.ar
congene@mail.dex-net.com
- Consolato Generale della Repubblica Argentina a Roma
Piazza delle Belle Arti 8, p 2 - 00196 ROMA
Fax: 06 - 322.69.06
- Rappresentanza Permanente della Repubblica Argentina presso la FAO
Via Banco di Santo Spirito 42 - 00186 ROMA
Fax: 06 - 6864789
- Ambasciata della Repubblica Argentina presso la Santa Sede
Piazza S: Luigi de'Francesi - 00186 ROMA
Fax: 06 - 6879021
E per conoscenza:
- Commissione per i Prigionieri Politici de La Tablada
tablada@comite-arcoiris.com
- Familiari dei Prigionieri Politici de La Tablada presos@tablada.org
- Commissione Interamericana per i Diritti Umani cidhoea@oas.org
--- 8< ---- Modello di Lettera da Inviare --- 8< -----
Presidente De la Rúa:
Dadas las circunstancias expresadas en la referencia de este mensaje y los
múltiples mensajes que le han llegado por otros conductos pidiendo - en
todos los tonos posibles - por los Pesos Plíticos de La Tablada, sólo nos
cabe manifestar a Ud nuestra profunda indignación por su impasibilidad
frente al problema político, ético e institucional que Ud no parece tener la
fuerza ni la integridad moral de resolver. Lamentamos muy de verdad su
aparente decisión de dilatar indefinidamente el problema, tanto por Ud como
por su gobierno. Atentamente,
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ (firma)
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L'azione politica deve dimostrarsi capace di raccogliere
il consenso di chi oggi non si sente piu' rappresentato.
Alla destra liberista non si puo' continuare a contrapporre
una "nuova destra" un poco più moderata.
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