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Liberta' per Jaime! - APPELLO e MANIFESTAZIONI
APPELLO - MANIFESTAZIONI PER JAIME PRIETO
Date sent: Tue, 08 Aug 2000 02:54:47 +0800
Subject: Liberta' per Jaime!
From: campo 2000 <campo2000@infinito.it>
Appello per la Liberta' di Jaime Yovanovic Prieto
arrestato all'uscita del campo antimperialista di
Assisi il 6 agosto 2000
Considerando che in Cile:
- I recenti precedenti giurisprudenziali di Patricio
Ortiz e di Claudio Molina, cittadini cileni arrestati
rispettivamente in Svizzera ed in Argentina su mandato
di cattura emesso dall'Interpol (per ordini di cattura
dei tribunali militari cileni) e, successivamente
rilasciati con la motivazione che in Cile non si
rispettano i diritti umani e che per i reati politici
esista tutt¹oggi un accanimento giudiziario,
- A tutt'oggi, i reati politici sono di corrispondenza
della giustizia militare che si somma a quella civile,
violando apertamente il principio del "non bis in
idem",
- Vige tutt'ora la pena di morte,
- La democrazia cilena nei suoi poteri costitutivi e'
minata dall'esistenza di un organo superiore, ovvero
il Consiglio di Sicurezza Nazionale (formato dai
comandanti delle tre Forze Armate, dal Presidente
della Repubblica e dai Presidenti della Corte Suprema
di Giustizia e del Senato), che ha facolta' di porre
veto a qualsiasi iniziativa in ambito legislativo,
giudiziario ed esecutivo:
Noi, sottofirmatari del seguente appello, ci
rivolgiamo al Governo italiano affinche' al cittadino
Jaime Yovanovic Prieto, arrestato ad Assisi nella
giornata di domenica 6 agosto ed attualmente detenuto
presso il carcere di Perugia, sia data liberta'
immediata
e concesso l'asilo politico.
Jaime Yovanovic Prieto, ex militante del Movimento
della Sinistra Rivoluzionaria cilena, e' accusato di
aver presuntamente partecipato nell'azione che causo'
la morte del general Carol Urzua, esperto di
controspionaggio militare, il 29 agosto del 1983.
Vale la pena segnalare che il processo non si e' mai
svolto fino ad oggi, cosi' come segnalare che il
procedimento giudiziario e' stato posto in essere in
pieno periodo dittatoriale.
La situazione di Jaime Yovanovic e' gia' un caso
internazionale per l'Italia: in primo luogo perche'
Jaime Yovanovic vide la propria vita salvata grazie
all'intervento del Papa e del cardinale Agostino
Casaroli, quando chiese asilo presso la nunziatura
apostolica di Santiago (1984), in secondo luogo
perche' la lezione di Öcalan, evidentemente, non e'
servita ad imparare nulla.
La Corte d'Appello ha ora 4 giorni per pronunciarsi
sulla legittimita' dello stato di arresto di Jaime
Yovanovic. Non possiamo tirarci indietro. Estendiamo
quindi l'invito alle diverse associazioni,
organizzazioni e cittadini, a sommarsi alla Campagna
ed a partecipare al Sit-In che sara' sviluppato nella
giornata di mercoledi' o giovedi' (domani confermeremo
la data e l'ora esatte) davanti al Tribunale di
Perugia, in occasione del trasferimento di Jaime dal
carcere alla Corte d'Appello dove si svolgera' il suo
interrogatorio.
Uniamo le Forze contro la globalizzazione
antimperialista per la Pace e la Giustizia Sociale!
Per la Liberta' di Jaime Yovanovic Prieto!
Per la Liberta' di Tutti i Prigionieri Politici!
Oralba Castillo-Najera, presidentessa del
Coordinamento Internazionale per i Prigionieri
Politici, Moreno Pasquinelli ed Alessandro Folghera
per il Comitato Politico del Campo Antimperialista di
Assisi ed Elias Letelier, poeta e presidente della
Rete dei Familiari ed Amici dei Prigionieri Politici
del Cile.
Per Adesioni: tel 0742-78828 cel 0349-3650834
Perugia 7 agosto 2000
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Date sent: Tue, 08 Aug 2000 18:35:28 +0800
Subject: Ultime sul caso Jaime (2)
From: campo 2000 <campo2000@infinito.it>
Liberta' per Jaime Yovanovic Prieto
Comunicato dell' 8 agosto
- Domani mattina sapremo con esattezza se Jaime verrà
interrogato dal Magistrato domani o dopodomani e a che
ora. Da questo dipende l'indizione della
manifestazione, che comunque si svolgerà.
- Le adesioni al nostro appello per la libertà di
Jaime continuano a crescere dall'Italia e da tutto il
mondo, così come alla manifestazione. Segnaliamo
quelle dell'On. Luigi Manconi (Verdi), Paolo Ferrero
(Segreteria Nazionale del Partito della Rifondazione
Comunista), Don Vitaliano Della Sala (Parroco di S.
Angelo a Scala), Gianni Tognoni della Fondazione
Internazionale Lelio Basso per i diritti e la
liberazione dei Popoli, Giorgio Nebbia (ex-deputato
della Sinistra Indipendente e Docente Università di
Bari), Dino Frisullo (Kurdistan Azad).
La lista completa delle adesioni giunte sarà
disponibile da domani mattina alle ore 10,00 sul
nostro sito: http://www.antiimperialista.com (alla
pagina: prigionieri)
- Ci rivolgiamo a tutti i cittadini democratici e ai
compagni che hanno a cuore la sorte di Jaime e di
tutti gli antifascisti cileni di comunicarci la loro
adesione e, nel caso la partecipazione alla
manifestazione a questo indirizzo:
liberta@antiimperialista.com
- Informiamo che l'Onorevole Giuliano Pisapia ha
presentato questa mattina al Ministro di Grazia e
Giustizia Fassino un'interrogazione parlamentare
(alleghiamo il testo).
- Nella difesa di Jaime, all'avvocato Francesco
Innamorati (ex-partigiano), si è aggiunta, su
segnalazione della comunità degli esuli cileni in
Italia, l'avvocatessa Simonetta Crisci del foro di
Roma patrocinante in Cassazione.
- Segnaliamo che quest'oggi abbiamo rilasciato
interviste a Radio Popolare di Milano, Radio Città
Aperta di Roma, Onda Rossa di Roma, Onda d'Urto di
Brescia, Corriere dell'Umbria, Metro di Roma, Libero
di Milano. La notizia oggi è stata ritrasmessa dal TG1
delle ore 13,00. Mentre ieri, oltre al TG1 un servizio
di 4 minuti è passato sul TG3 dell'Umbria. Tutte le Tv
privare umbre hanno aperto con servizi sull'arresto.
Ci hanno assicurato che domani parleranno del caso il
manifesto, Repubblica, e molti altri
quotidiani.
Comitato Politico del Campo Antimperialista di Assisi
2000
Coordinamento Internazionale per i Prigionieri Politici
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ARRESTO ESULE ANTIFASCISTA CILENO:
INTERROGAZIONE URGENTE DELL'ON. PISAPIA
L'on. Giuliano Pisapia ha presentato
un'interrogazione urgente al Ministro
di Grazia e Giustizia per chiedere un immediato
intervento per la scarcerazione del professore cileno
Jaime Yovanovic Prieto, militante della sinistra
cilena e oppositore del regime dittatoriale del
generale Pinochet.
Prieto, che era in Italia con un regolare permesso, è
stato arrestato sulla base di un mandato di cattura
internazionale del tribunale militare cileno pur
essendo già stato varie volte in Europa - Spagna,
Belgio, Svizzera - senza aver alcun problema.
Nell'interrogazione si fa presente che, nel caso del
prof. Prieto, non è concepibile - ai sensi dell'art.
698 del codice di procedura penale - l'estradizione,
anche qualora fosse richiesta dall'attuale governo
cileno, in quanto: il reato contestato - e in
relazione al quale l'interessato si dichiara innocente
- è indubbiamente reato politico. Ai sensi dellíart.
8 del nostro codice penale, infatti, è considerato
reato politico ogni "delitto comunque determinato, in
tutto o in parte, da motivi politici"; in Cile è
prevista, per il reato contestato, la pena di morte e
la Corte Costituzionale ha anche recentemente ribadito
che in tali casi non è possibile l'estradizione; in
Cile - come sancito anche in recenti sentenze relative
a casi analoghi in altri Paesi (Svizzera e Argentina) -
non sono rispettati i diritti umani e non è garantito
un equo processo, specialmente davanti ad un Tribunale
Militare; se estradato, il prof. Prieto sarebbe
sicuramente sottoposto ad atti discriminatori per
motivi politici.
In tale situazione, Pisapia chiede al Ministro della
Giustizia che faccia espressa richiesta, come suo
potere ai sensi dell'art. 716 c.p.p., di revoca della
misura coercitiva anche qualora la Corte d'Appello di
Perugia convalidasse l'arresto provvisorio disposto
dalla polizia giudiziaria. Nell'interrogazione urgente
il deputato
di Rifondazione Comunista ricorda come, nel caso
specifico, vi siano tutti i presupposti per la
concessione dell'asilo politico: il prof. Prieto,
infatti, è stato ripetutamente sottoposto a torture in
Cile dalla polizia golpista, proprio per la sua
militanza politica (ancora oggi, a seguito di tali
torture, versa in gravi condizioni di salute: timpano
sinistro completamente fuori uso, timpano destro
gravemente compromesso, disturbi di deambulazione);
l'esule cileno era riuscito a sfuggire alla morte nel
1984, grazie all'intervento del Papa, quando si era
rifugiato presso al Nunziatura apostolica di Santiago.
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En la Ciudad de Asis, Italia, el día domingo 06 de
agosto del año 2000, la policía política italiana,
(DIGOS), después de algunos días de monitoreo, actuó
bajo orden de la INTERPOL y procedió al arresto del
ciudadano chileno Jaime Yovanovic Prieto, ex militante
del MIR, quien presuntamente participara en el
ajusticiamiento del general Carol Urzua.
En efecto, Jaime Yovanovic fue invitado a viajar desde
Brasil a Italia, para participar en el encuentro
antiimperialista mundial, donde se intercambiaban
ideas con otras organizaciones progresistas mundiales.
Al termino del evento, el día 6 de agosto de año 2000,
la Policía Política italiana, que había moni toreado
el evento, procedió a detenerlo cuando tomaba el tren
para viajar a Roma., para trasladarlo a ala Centro
preventivo de Perugia.
Las razones de la detención son por homicidio y en
estos momentos, 07 de agosto, los abogados y
organizaciones italianas se encuentra trabajando en
torno a la organización de la defensa de nuevo
prisionero político chileno, quien hoy, sufre el mismo
trato que Patricio Ortiz y Claudio Molina; ciudadanos
chilenos que se vieron enfrentados a peticiones de
extradición por actividades desarrolladas durante la
dictadura militar chilena. Patricio Ortiz en Suiza,
después de una larga batalla legal, el gobierno suizo
reconoció que en Chile se violan los derechos humanos
y categóricamente negó la extradición. Es así, como la
misma situación fue impuesta al ciudadano chileno
Claudio Molina, militante del Frente Patriótico Manuel
Rodríguez, por quien la justicia militar chilena
demandara la extradición al gobierno Argentino, sin
lograr el objetivo. Ante este hecho, el estado
argentino reconoció la ilegalidad de justicia militar
chilena otorgando asilo políticos al luchador chileno.
El 16 de enero de 1984, Jaime Yovanovic y otros
ciudadanos chilenos, ayudado por la Vicecónsul de
Francia en Chile, señora Ivonne Legrand, entró a la
Nunciatura Apostólica para solicitar protección por su
vida. La justicia Militar chilena inmediatamente
dicto orden de captura sin lograr su objetivo.
A partir del 29 de Agosto de 1983, fecha en que fue
ajusticiado de General Urzua, se decreto la ejecución
y la captura masiva de los militantes del MIR, a
quienes se sindicaban como responsables de la muerte
del General. El gobierno militar ordenó la creación de
un plan estratégico que sirviera como escarmiento
generalizado contra la izquierda, que se batía en una
franca lucha contra la dictadura chilena.
La Central Nacional de Inteligencia (CNI), bajo la
asistencia del Escuadrón Antisubversivo de la Fuerza
Aérea de Chile, decretaron una operación con el nombre
PUNTO 30, la que implico la captura y el asesinato de
los ciudadanos:
Alejandro Salgado Troquian, asesinado por la CNI y la
Fuerza Aérea.
Arturo Villavela Araujo, asesinado por la CNI y la
Fuerza Aérea.
Carlos Araneda, detenidos por los servicios de
inteligencia.
Hugo Marchant Moya, detenidos por los servicios de
inteligencia.
Juan Elías Espinoza Parra, asesinado por la CNI y la
Fuerza Aérea.
Lucía Vergara, asesinada por la CNI y la Fuerza Aérea.
Sergio Peña Díaz, asesinado por la CNI y la Fuerza
Aérea.
Ante la situación de los asesinatos los militantes del
MIR, Jaime Yovanovic Prieto, José Aguilera, Elba
Duarte y Pamela Cordero, ayudados por la Vicecónsul de
Francia en Chile, señora Ivonne Legrand, entraron a la
Nunciatura Apostólica con el fin de solicitar
protección por su vida. El Gobierno militar chileno se
vio obligado a otorgar salvoconducto después de la
intervención directa de Su Santidad Juan Pablo II.
Solicitamos a la comunidad Intencional, a las
organizaciones políticas y de derechos humanos, actuar
con urgencia para exigir la libertad incondicional y
asilo político al ciudadano chileno.
Solicitamos a todos los seres libres de la tierra no
permitir a las cortes militares de continuar la
persecución contra los chilenos que sueñan con una
país democrático y justo.
Coordinadora Internacional por los Presos Políticos,
Oralba Castillo-Najera, presidenta Comité Politico del
Campo Antimperialista de Asis, Moreno Pasquinelli,
Alessandro Folghera, Red de Familiares y Amigos de
Presos Politicos de Chile, Elias Letelier, presidente
Numeros para enviar protestas urgentes:
Ministero de Relaciones Exteriores fax 0039-06-3691006
Ministero degli Interni fax 0039-06-46549534
Carcere di Perugia Tel 0039-075-5735640
-
In Assisi (Umbrien) verhaftete die DIGOS (politische
Polizei) am 6. August 2000, nach tagelanger
Überwachung, den chilenischen Staatsbürger Jaime
Yovanovic Prieto, ehemaliges Mitglied der Bewegung der
Revolutionären Linken (MIR), mittels eines Haftbefehls
der Interpol, nach dem er angeblich an der Aktion
teilgenommen haben soll, die zum Tod von General Urzua
führte. Jaime Yovanovic kam von Brasilen nach Italien
um am Antiimperialistischen Lager „Nein zur
Globalisierung“ teilzunehmen.
Erst nach Abschluss der Veranstaltung am 6. August
schritt die DIGOS, die das gesamte Treffen genau
überwacht hatte, ein und verhaftete ihn als er den Zug
nach Rom besteigen wollte. Er wurde auf eine
Polizeistation in Perugia und in der Folge ins
Gefängnis "Capolungo umbro" gebracht.
Anwälte und Solidaritätsorganisationen haben die
Kampagne zur Verteidigung dieses neuen chilenischen
politischen Häftlings bereits begonnen, dem scheinbar
das gleiche Schicksal wie Patricio Ortiz und Claudio
Molina widerfährt: alle sind chilenische Staatsbürger,
für die seitens der chilenischen Behörden
Auslieferungsanträge für Taten gestellte, die unter
der Militärdiktatur begangen wurden. Nach einem langen
juristischen Kampf mussten die Schweizer Gerichte
anerkennen, dass in Chile die Menschenrechte verletzt
werden. Daher wurde das Auslieferungsansuchen
letztendlich abgelehnt. Ähnlich entwickelte sich der
Fall des chilenischen Staatsbürgers Claudio Molina,
Aktivist der Patriotischen Front Manuel Rodriguez,
dessen Auslieferung durch Argentinien von der
chilenischen Militärjustiz gefordert, jedoch
schließlich abgelehnt wurde. Der Grund: Argentinien
betrachtet die chilenische Militärjustiz als illegal
und gewährte dem chilenischen Kämpfer politisches Asyl.
Ab 29. August 1983, Zeitpunkt der erfolgreichen
Hinrichtung des Generals Urzua, hatte eine Welle der
Massenverhaftung von Kämpfern der MIR eingesetzt, der
die Verantwortung für den Anschlag angelastet wurde.
Die chilenische Militärregierung ordnete die
Durchführung ihres Generalplanes zur Terrorisierung
der chilenischen Linken an, die sich im offenen Kampf
mit der Diktatur befand.
Die Nationale Zentrale für Gegenspionage (CNI) befahl
die sogenannte Operation "Punto 30" durch die
Aufstandsbekämpfungseinheiten der chilenischen
Luftwaffe, die folgendermaßen endete:
Alejandro Salgado Troquian (ermordet),
Arturo Villabella Arauco (ermordet),
Juan Elias Espinoza Parra (ermordet),
Lucia Vergara (ermordet),
Sergio Pena Diaz (ermordet),
Carlos Araneda (vom Geheimdienst verhaftet),
Hugo Marchant Moya (vom Geheimdienst verhaftet).
Angesichts dieser Mordwelle an Aktivisten der MIR
flüchteten sich Jaime Yovanovic Prieto, José Aguilera,
Elba Duarte und Pameila Cordero am 16. Januar 1984 mit
Hilfe des französischen Vizekonsuls Ivonne Legrand in
die Apostolische Nuntiatur, um ihr Leben zu schützen.
Die chilenische Militärjustiz strebte ihre Festnahme
an, doch gelang diese nicht.
Die Militärmachthaben mussten nach direkter
Intervention des Kardinals Agostino Casaroli und
schließlich des Heiligen Vaters Johannes Paul II.
selbst den sicheres Geleit zugestehen.
Wir rufen die internationale Öffentlichkeit sowie alle
politischen und Menschenrechtsorganisationen sofort
Aktionen zu setzen, um die sofortige und
bedingungslose Freilassung von Jaime zu erzwingen und
ihm politisches Asyl zu gewähren.
Wir rufen alle freien Menschen dazu auf, es den
chilenischen Militärtribunalen nicht zu erlauben, die
Verfolgung all jener fortzusetzen, die nichts mehr
wünschten als Gerechtigkeit, Demokratie und
Menschenwürde.
Vorsitzende der Internationalen Koordination für
Politische Gefangene Oralba Castillo Najera (Mexiko)
Politisches Komitee der Antiimperialistischen Lagers
von Assisi, Moreno Pasquinelli, Alessandro Folghera
(Italien) Vorsitzender des Netz der
Familienangehörigen und Freunde der politischen
Gefangenen Chiles, Elias Letelier
Protestschreiben bitte an:
Außenministerium: Fax 0039 06 3691006
Innenministerium: Fax 0039 06 46549534
Gefängnis Perugia: Tel 0039 075 5735640
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